Petizione indirizzata alla Ministra per le Politiche Giovanili Fabiana Dadone

Stop all'odio generalizzato verso le donne sui social

Mobilitazione contro il proliferare di pagine e gruppi che inneggiano lo stupro, alimentano l'odio, incoraggiano le molestie verbali, sessuali e quelle espletate nella rete come il revenge porn e il cyberbullismo. E' stata lanciata dal Movimento Contro Ogni Violenza sulle Donne APS.
20 marzo 2021

Nell'ultimo periodo stiamo assistendo alla proliferazione dell'odio in rete a danno del genere femminile. Migliaia di donne ogni giorno vengono insultate, minacciate, additate rigorosamente con epiteti sessisti irripetibili. Questo accade principalmente all'interno delle pagine e gruppi Facebook Mra (attivisti per i diritti maschili) Redpill ed Incel. Si tratta per lo più di forum composti essenzialmente da uomini rabbiosi e sessualmente frustrati, "costretti al celibato" da tutta quella serie di convenzioni sociali che, secondo le loro teorie, gravano in maniera rilevante sul sesso maschile, a favore di quello femminile. Di fatto, essi considerano le donne sistematicamente più selettive nei rapporti e dotate, proprio a causa di tale peculiarità, di un potere sessuale superiore rispetto a quello maschile; potere che gli permetterebbe «di ottenere tutta una serie di benefici in società che vanno ben oltre la facilità di trovare un partner sessuale di livello superiore al proprio».

Proprio come riporta questo articolo estratto dal forum "Il redpillatore"
https://www.ilredpillatore.org/2020/08/fenomenologia-dello-stupro.html essi considerano lo stupro un "privilegio", tra l'altro motivato e giustificato dal perenne stato di insoddisfazione sessuale a cui gli uomini sono assoggettati sin dall'alba dei tempi. Ritengono che all’origine dello stupro non vi sia affatto una condizione di inferiorità della donna, al contrario di superiorità.

Questo delirio fallocentrico acquista ogni giorno sempre più consensi, specialmente tra i giovani che incoraggiati dall'anonimato e dalla possibilità di celare la loro identità dietro falsi account, continuano ineluttabilmente a propinare farneticazioni e disprezzo a danno delle donne.

Essi considerano il sesso come un diritto inalienabile e allo stesso modo, concepiscono lo stupro come una delle modalità più efficaci per scongiurare la famigerata "dittatura femminile".

Di fatto, il loro odio non è diretto nei confronti di una donna in particolare, ma verso tutto il genere femminile che attraverso l'emancipazione, alimenterebbe l'oppressione sessuale degli uomini. Uno dei bersagli della rabbia, ad esempio, è costituito dalla rivoluzione sessuale: il fatto che le donne siano libere di fare le loro scelte invece di sposarsi e vivere come subordinate a un maschio, sarebbe la ragione principale per cui queste, scelgano di avere rapporti con uomini attraenti ignorando gli incel. Il corollario è semplice: se la società è ingiusta e opprime, deve esserci una rivolta per liberare gli “oppressi”. E da qui la “Incel Rebellion”, perpetrata attraverso la creazione di contenuti che inneggiano lo stupro, alimentano l'odio, incoraggiano le molestie verbali, sessuali e quelle espletate nella rete come il revenge porn (diffusione illecita di materiale a contenuto esplicito) e il cyberbullismo. A fronte dell'emergenza Telegram ci siamo anche adoperate per la chiusura di tutti i canali a stampo pornografico o pedo-pornografico. Il fenomeno del cyberbullismo aumenta ogni giorno in maniera disarmante. Sempre più donne e bambine si ritrovano ad essere vittime di crimini e reati inauditi, molti dei quali destinati a rimanere impuniti. Parte di loro trovano il coraggio di denunciare, l'altra metà, al limite della disperazione tenta la via più tragica: il suicidio. Per evitare che questo accada ci stiamo muovendo attraverso le segnalazioni di massa affinché questi canali, pagine e gruppi facebook vengano chiusi.


Il silenzio è complice. L'omertà è un crimine.

Unisciti a noi per fermare tutto questo. Firma questa petizione qui

https://www.change.org/p/deputata-fabiana-dadone-stop-all-odio-generalizzato-verso-le-donne-sui-social/

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