Firmiamo! Firmiamo!! Firmiamo!!!

Tomaso Montanari rischia il carcere per il rifiuto di osservare il lutto nazionale: stiamogli vicini

E’ stata lanciata una petizione contro la minaccia di punire con il carcere il rettore dell’Università degli Stranieri di Siena che ha rifiutato di esporre la bandiera a mezz’asta fuori dall’Università nel giorno del funerale di Silvio Berlusconi. Finora 166.000 firme; traguardo: 200.000.
18 giugno 2023
Anna Polo (redazione Pressenza)

Sulla facciata del Palazzo della Ragione (Padova), alcune attiviste hanno appeso uno striscione "Non in mio nome" per dire no ad una proposta di legge antifemminicidio, due giorni prima della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre 2013.  Lo slogan "Non in mio nome" è stato largamente ripreso – più con cartelli che con striscioni – anche in occasione dell'indizione del lutto nazionale, 12 Giugno 2023, per la morte di Silvio Berlusconi.

Petizione

“Esprimiamo solidarietà e consenso per la scelta odierna del Rettore Tomaso Montanari”

https://chng.it/fK9WMLtcqW

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La morte di Silvio Berlusconi ha scatenato uno scenario da monarchia assoluta: beatificazione di giornali e televisioni mainstream, decisione del governo di indire il lutto nazionale (che non era stato dichiarato nemmeno per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino), blocco dei lavori parlamentari, inchini delle opposizioni, che parlano di “umanità” e “rispetto per un protagonista della storia del Paese” e apprezzano il suo “sostegno alla causa europeista”. La presenza ai funerali di Stato in piazza Duomo a Milano di Elly Schlein dimostra ancora una volta quanto fosse illusoria la speranza di un cambio di rotta di un partito liberista e guerrafondaio.

Berlusconi e l'Italia che non si ferma, sui social e non solo monta il dissenso contro il lutto nazionale: "Non in mio nome"

Difficile credere che si stia parlando in questi termini elegiaci di un personaggio volgare e corrotto, incappato in innumerevoli guai giudiziari, con legami con la mafia e la P2, pronto a sdoganare i fascisti e guidato solo dall’interesse personale. Per fortuna, in questo teatrino ipocrita e surreale c’è stato qualcuno che ha ripreso l’immortale fiaba “Il re è nudo”, smascherando il servilismo di un coro degno della corte del Re Sole e dando voce all’indignazione di milioni di italiani che non si sentono affatto in lutto: il rettore dell’Università per Stranieri di Siena Tomaso Montanari si è rifiutato di esporre le bandiere a mezz’asta, come previsto dalle disposizioni della Presidenza del Consiglio.

Dalla dichiarazione di Tomaso Montanari:

Berlusconi è stato il contrario esatto di uno statista, anzi il rovesciamento grottesco del progetto della Costituzione. Nessun odio, ma nessuna santificazione ipocrita. Ricordare chi è stato, è oggi un dovere civile. Per queste ragioni, [… dispongo] che le bandiere di Unistrasi non scendano. 

Ognuno obbedisce infine alla propria coscienza, e una università che si inchini a una storia come quella non è una università.

 – estratto della “Dichiarazione alla comunità” di Tomaso Montanari, Rettore dell'Università per Stranieri di Siena, pubblicato il 13 Giugno 2023 sul suo profilo social.

Un gesto coraggioso e purtroppo rimasto isolato, che ora rischia di costargli tre mesi di carcere o un’ammenda fino a 200 euro! E’ subito partita una petizione per esprimergli sostegno e solidarietà, che ha già superato le 166.000 adesioni. Firmarla e diffonderla è il minimo che si possa fare in un Paese dove ogni forma di dissenso, anche la più civile e nonviolenta, viene ormai repressa con brutalità.

Lutto Stato-Mafia. Non in mio nome.  Potere al Popolo rifiuta il lutto nazionale per la morte di Silvio Berluscon.i

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