Trent'anni dopo l'omicidio di don Peppe Diana

Gli studenti di Casal di Principe ricordano il sacerdote martire

La figura di don Peppe Diana rappresenta un simbolo di speranza e di resistenza alla camorra. La sua memoria è un monito costante contro l'indifferenza e la complicità, invitando ciascuno di noi a non tacere di fronte alle ingiustizie.
19 marzo 2024
Redazione PeaceLink

A Casal di Principe, nel cuore della provincia di Caserta, si è svolta una marcia degli studenti per commemorare il trentesimo anniversario dell'uccisione di don Peppe Diana. La partenza è avvenuta da piazza Villa, con migliaia di partecipanti provenienti non solo dalla regione campana ma anche da altre zone d'Italia, dimostrando il forte impatto che la figura del sacerdote continua ad avere sulla coscienza collettiva del Paese.

"La camorra uccide in chiesa"

Il corteo, colorato con le bandiere della pace, ha attraversato le strette strade della città, portando con sé uno spirito di memoria e impegno civile. Uno dei momenti più toccanti è stato il passaggio sotto l'abitazione dove don Peppe Diana fu brutalmente assassinato dalla camorra nel lontano 19 marzo 1994. È stata una sosta carica di significato, resa ancora più intensa dal fatto che questa volta ad affacciarsi sono stati i familiari del prete ucciso, esponendo uno striscione che ha aggiunto un ulteriore senso di commozione e determinazione al momento.

Gli studenti, con il loro grido di "don Peppe, don Peppe!", hanno voluto rendere omaggio alla figura di un uomo che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la camorra, mettendo a rischio la propria incolumità per difendere i più deboli e denunciare le ingiustizie. La sua voce si è levata come segno di speranza in un territorio segnato dalla violenza e dalla corruzione, ispirando generazioni di giovani a non piegarsi di fronte all'illegalità e alla sopraffazione.

La presenza massiccia di studenti, con ben settanta pullman affollati provenienti da diverse parti d'Italia, dimostra quanto il messaggio di don Peppe Diana sia ancora attuale. La sua eredità non si è esaurita con la morte, ma continua a vivere attraverso coloro che si battono per la legalità, la giustizia sociale e la difesa dei diritti umani.

La figura di don Peppe Diana rappresenta un simbolo di speranza e di resistenza che continua a illuminare il cammino di chi lotta per un mondo migliore. La sua memoria è un monito costante contro l'indifferenza e la complicità, invitando ciascuno di noi a non tacere di fronte alle ingiustizie e a impegnarsi attivamente per un cambiamento positivo nella società.

La marcia degli studenti a Casal di Principe è stata non solo un momento di ricordo e commemorazione, ma anche un'occasione per riaffermare l'importanza dei valori di solidarietà, integrità e coraggio che don Peppe Diana ha incarnato con la sua vita. È un segno tangibile che il suo sacrificio non è stato vano, ma continua a ispirare e a mobilitare le coscienze di quanti credono nella possibilità di un mondo più giusto e più umano.

Note: Testo elaborato con l'IA generativa partendo dalle informazioni contenute qui

Trent'anni fa la camorra uccideva don Peppe Diana, oggi migliaia in marcia per ricordarlo

Partecipa don Luigi Ciotti, che si augura si arrivi presto alla sua beatificazione. Tradizionale passaggio sotto l'abitazione del sacerdote: i famigliari si sono affacciati e hanno esposto uno striscione. Messaggi di Mattarella, il Papa e Zuppi


https://www.rainews.it/articoli/2024/03/trentanni-fa-la-camorra-uccideva-don-peppe-diana-oggi-migliaia-in-marcia-per-ricordarlo-23819df9-0097-49ce-9da0-3ed71a13c479.html

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