In provincia di Savona un incontro il 19 ottobre
Simona Atzori a Finale Ligure
Nata senza braccia, ha superato ogni ostacolo per realizzare il suo sogno, quello di danzare e di creare. Il suo messaggio è chiaro: non esistono limiti impossibili da superare. Simona Atzori, ballerina, pittrice e scrittrice, racconterà la sua storia.
12 ottobre 2024
Redazione PeaceLink
Finale Ligure si prepara ad accogliere un evento dedicato alla forza dell'animo umano. Sabato 19 ottobre, alle ore 20:30, presso l'Auditorium S. Caterina, sarà possibile incontrare Simona Atzori, una donna che ha saputo trasformare la sua fragilità in un punto di forza, diventando fonte di ispirazione.
Simona Atzori, ballerina, pittrice e scrittrice, racconterà la sua storia di coraggio, determinazione e passione. Nata senza braccia, ha superato ogni ostacolo per realizzare il suo sogno, quello di danzare e di creare. Il suo messaggio è chiaro: non esistono limiti impossibili da superare, l'importante è credere in se stessi e trovare la propria strada.
Note: LA STORIA DI SIMONA
"La mia storia è unica agli occhi degli altri perché il mio limite, non avere le braccia, è molto più evidente rispetto ai limiti che tutti abbiamo. Ho capito di poter fungere da specchio: guardando me, la gente ritrova se stessa. Se io, che sono fatta così, considero la mia unicità una possibilità e non un limite, perché non puoi farlo anche tu? " (Simona Atzori, 2017)
Simona Atzori nasce a Milano nel 1974. I suoi genitori provengono dalla Sardegna ma si conoscono a Milano, città in cui le rispettive famiglie si sono trasferite per lavoro. Fin da piccola è una bambina vivace e piena di sogni tra i quali la pittura e la danza, che coltiva grazie al supporto della famiglia. Simona è nata senza braccia, ma ha utilizzato da sempre le sue gambe e i suoi piedi come braccia e mani. Ha capito sin da piccola che spesso “i limiti non sono reali. Ce li poniamo noi, o ce li pongono gli altri e noi, semplicemente, lasciamo germogliare e crescere le idee di noi che ci trasmettono”-
Simona inizia a danzare a sei anni seguendo corsi di danza classica e pochi anni più tardi si avvicina all’altra sua grande passione, la pittura. Scopre il mondo dei colori grazie alla sorella Gioia: “Gioia disegnava, io mi mettevo lì accanto e la guardavo incantata cercando di imitarla, ansiosa di diventare come lei”. A otto anni entra a far parte dell’Associazione internazionale dei pittori che dipingono con la bocca e con il piede (V.D.M.F.K.). Per affinare le sue competenze decide di seguire corsi e prendere lezioni. Vive tutto come un gioco: scopre, si avvicina e si appassiona a diverse tecniche pittoriche come l’acquerello, per anni la sua tecnica preferita. A dieci anni comincia a seguire le lezioni di disegno della professoressa Daniela che le insegna ad amare l’arte del ritratto e del corpo umano. Impara a dipingere i movimenti e così avvicina la pittura e la danza “Potevo provare a tradurre in pittura le emozioni che la danza mi permetteva di vivere”.
Fonte: https://www.enciclopediadelledonne.it/edd.nsf/biografie/simona-atzori*
"La mia storia è unica agli occhi degli altri perché il mio limite, non avere le braccia, è molto più evidente rispetto ai limiti che tutti abbiamo. Ho capito di poter fungere da specchio: guardando me, la gente ritrova se stessa. Se io, che sono fatta così, considero la mia unicità una possibilità e non un limite, perché non puoi farlo anche tu? " (Simona Atzori, 2017)
Simona Atzori nasce a Milano nel 1974. I suoi genitori provengono dalla Sardegna ma si conoscono a Milano, città in cui le rispettive famiglie si sono trasferite per lavoro. Fin da piccola è una bambina vivace e piena di sogni tra i quali la pittura e la danza, che coltiva grazie al supporto della famiglia. Simona è nata senza braccia, ma ha utilizzato da sempre le sue gambe e i suoi piedi come braccia e mani. Ha capito sin da piccola che spesso “i limiti non sono reali. Ce li poniamo noi, o ce li pongono gli altri e noi, semplicemente, lasciamo germogliare e crescere le idee di noi che ci trasmettono”-
Simona inizia a danzare a sei anni seguendo corsi di danza classica e pochi anni più tardi si avvicina all’altra sua grande passione, la pittura. Scopre il mondo dei colori grazie alla sorella Gioia: “Gioia disegnava, io mi mettevo lì accanto e la guardavo incantata cercando di imitarla, ansiosa di diventare come lei”. A otto anni entra a far parte dell’Associazione internazionale dei pittori che dipingono con la bocca e con il piede (V.D.M.F.K.). Per affinare le sue competenze decide di seguire corsi e prendere lezioni. Vive tutto come un gioco: scopre, si avvicina e si appassiona a diverse tecniche pittoriche come l’acquerello, per anni la sua tecnica preferita. A dieci anni comincia a seguire le lezioni di disegno della professoressa Daniela che le insegna ad amare l’arte del ritratto e del corpo umano. Impara a dipingere i movimenti e così avvicina la pittura e la danza “Potevo provare a tradurre in pittura le emozioni che la danza mi permetteva di vivere”.
Fonte: https://www.enciclopediadelledonne.it/edd.nsf/biografie/simona-atzori*
Parole chiave:
educazione
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