a pensarci bene per i ragazzi degli anni 50, i “baby-boomers” come li chiamano in America, la vita non è andata poi così male, visto che hanno evitato di andare in guerra, quella che hanno tanto combattuto con le loro idee. Idee predicate e soprattutto cantate durante la "Rivoluzione dei fiori nei cannoni", quando parlavano di pace, di libertà, di uguaglianza, di parità tra i sessi .…. E poi sono stati una generazione che ha lottato poco per difendere un onesto lavoro.
Peccato che vivendo sempre in una realtà con i conti perennemente in rosso, non abbiano capito in tempo che, prima o poi, si tirano le somme e qualcuno paga sempre.
Ci voleva il terremoto per farci vedere la vera faccia di questo paese: è l'immagine di quella torre dimezzata dove il quadrante dell'orologio è spezzato in due. E’ una foto che rende bene tutti i pensieri che ci sono passati per la mente in questi ultimi giorni di crisi finanziaria, democratica, sociale, umana e ambientale.
Un’opportunità unica per la promozione e la diffusione di una rinnovata attenzione per la cultura del paesaggio, patrimonio determinante per il futuro sviluppo.
14 maggio 2012 - Nino Dejosso
È questo il ricordo che ci suscitano oggi i politici che commentano i loro disastrosi risultati alle elezioni amministrative.
Forse i lettori più giovani, come tutti i nostri politici, non si ricordano un delizioso sketch di Totò, che ogni tanto possiamo rivedere anche in televisione.
9 maggio 2012 - Ernesto Celestini
La comunicazione è un'arma micidiale se il pubblico non la capisce, può nascondere mistificazione o incapacità a far circolare le idee
Una "élite maledetta ma illuminata" in quasi quarant'anni di lavoro di persuasione, più o meno velata, ma assidua e persistente, è riuscita ad impossessarsi di una parte enorme delle risorse del pianeta
L'Unione Europea selezionerà entro il 2020 trenta città modello che sappiano coniugare sviluppo sostenibile, innovazione e partecipazione sociale. In arrivo 11 miliardi di euro per incentivare i progetti «intelligenti»
Queste città europee hanno deciso di puntare su un'economia diffusa e sulla cultura. Qualche volta è stata una crisi a portare verso un nuovo modello di sviluppo. Ora i cittadini decidono il loro destino e la qualità della vita è aumentata
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