Sondaggio: Idee contro la guerra
Sondaggio concluso
un segno di pace
Gli organizzatori delle marce pacifiste promettono manifestazioni in ogni angolo del pianeta. Radio Popolare ha pensato anche a chi, per i piu svariati motivi, non vi potrà prendere parte. Formeremo un enorme simbolo pacifista con le bandiere e con gli stracci bianchi. Tanto grande che anche i satelliti militari di Bush lo possano vedere.
Forti dell’esperienza del 1999, quando migliaia di ascoltatori formarono una gigantesca scritta luminosa immortalata dai satelliti nella notte del Parco Nord, quest’anno proponiamo a chi non potrà andare alla manifestazione di Roma di cimentarsi nella composizione del simbolo universale della pace, di dimensioni tali da essere visto dal cielo ed in tutto il mondo.
Il kit della manifestazione prevede che ciascuno porti con sé la bandiera della pace o uno straccio bianco ed una radiolina per poter ascoltare la diretta e seguire le indicazioni per la composizione del simbolo. La foto dal satellite sarà scattata attorno alle 11.00, quindi si raccomanda massima puntualità (consigliato anzi un certo anticipo).
L’ex Paolo Pini si raggiunge molto facilmente con i treni delle Ferrovie Nord (tratta Seveso-Meda/Milano, fermata Affori) e con gli autobus 41, 52 e 70. Consigliamo l’uso dei mezzi pubblici per evitare di creare ingorghi. L’ex Paolo Pini si trova a milano in via Ippocrate 45.
Attenzione, l’iniziativa di Radio Popolare NON è in alternativa al corteo di Roma, anzi. Radio Popolare già questa settimana si occupa in varie fascie dell’informazione sulle manifestazioni pacifiste e seguirà le mobilitazione del 15 con una lunga diretta che comincerà nella notte di venerdì 14, in modo da seguire l’avvicinamento a Roma, proseguirà collegandosi con alcune capitali dove si svolgono i cortei, racconterà il corteo di Roma. La frequenza milanese di radio Popolare è il 107.6. Le altre frequenze sono consultabili sul sito www.radiopopolare.it, dove è possibile trovare ulteriori informazioni sull’iniziativa.
Il 15 febbraio il no alla guerra sarà globale, da Sidney al “Paolo Pini”.
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