"Breve storia del pacifismo in Italia"
cura nella documentazione, davvero ricca, che rende non solo utile ma
veramente prezioso il libro.
"Breve storia del pacifismo in Italia" e' un libro di 175 pagine piu' una
quindicina con gli utili indici delle associazioni e dei nomi citati.
L'autore e' Pietro Pastena, gia' obiettore di coscienza. La casa editrice e'
Bonanno (www.bonannoedizioni.it).
Il libro parte dal 1700 e giunge al 1991, concludendosi con la prima guerra
del Golfo. A dispetto di quanto possa far intendere il titolo, l'analisi non
si limita al pacifismo italiano ma si avvale di ampi riferimenti storici
internazionali. E, nonostante la modestia del titolo ("breve storia"), cio'
che si trova e' veramente tanto, considerando le molteplici note a pie' di
pagina.
Un'analisi ben articolata del contesto europeo permette di comprendere come
i pacifisti italiani non si siano formati dal nulla ma siano stati
influenzati dalle idee di personaggi e filosofi ben precisi. Nomi come
Saint-Simon, Spencer o Tolstoj, solo per fare degli esempi, ricorrono nel
testo. Sono ben descritte, con tanti particolari ed una narrazione
scorrevole, le interrelazioni fra il pacifismo italiano e i congressi
europei che, fra fine Ottocento e inizio Novecento, hanno dato impulso al
movimento per la pace.
La caratteristica che balza subito agli occhi e' il carattere di particolare
cura nella documentazione, davvero ricca, che rende non solo utile ma
veramente prezioso il libro. Infatti dai tanti nomi e riferimenti
bibliografici citati si puo' partire per un ulteriore approfondimento,
ricorrendo ai motori di ricerca su Internet e alle biblioteche
specializzate.
Il testo e' asciutto e doverosamente critico verso le carenze storiche del
pacifismo e le furberie di chi ha voluto cavalcarlo. L'impostazione e' laica
ma prende in considerazione con interessante precisione filologica il
primissimi passi del "pacifismo" cattolico, ben prima di don Mazzolari e don
Milani, frutto di un lavoro certosino su archivi e documenti storici in gran
parte poco conosciuti e su una vasta gamma di testi molto mirati.
In conclusione lo si puo' considerare un libro di livello elevato, utile a
chi compia studi universitari in ambito storico, che completa e
approfondisce conoscenze di base gia' acquisite. Cio' nonostante l'autore di
volta in volta illustra i personaggi citati, senza dare per scontato nulla.
Non e' un libro fatto di ragionamenti ma di fatti, e se vi sono delle
considerazioni esse vengono dopo i fatti. Importante: assenza totale di
paroloni difficili. Al contrario il libro "si fa leggere" per il suo stile
in buona parte narrativo basato su riscontri oggettivi e fatti documentati.
L'arco di tempo considerato, ben tre secoli, offre una profondita' storica
per superare una visione del pacifismo tutta schiacciata sul presente. Il
libro e' stato scritto in particolare per tutti coloro che si considerano
pacifisti ma non conoscono la storia del pacifismo. Cosi' spiega l'autore
nell'introduzione. Ci auguriamo che possa essere letto proprio per colmare
questa lacuna che, chi piu' chi meno, un po' tutti noi che siamo impegnati
nel movimento per la pace, ci portiamo dietro.
si occupa di criminalistica particolarmente come esperto di perizie
giudiziarie nel campo dell'identificazione delle scritture. Tra le opere di
Pietro Pastena: Giallo tricolore, Dharba, 1990; La scienza delle tracce.
L'identificazione scientifica dell'autore di un crimine, Bonanno, 2003;
Breve storia del pacifismo in Italia. Dal Settecento alla guerra del Golfo,
Bonanno, 2005.
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