Storia della pace

Joyeux Noel: una verità dimenticata nella storia della prima guerra mondiale

Titolo originale: Joyeux Noël
Nazione: Francia, Germania, Gran Bretagna, Belgio, Romania
Anno: 2005
Genere: Guerra, Drammatico, Storico
Durata: 115'
Regia: Christian Carion
3 aprile 2006
Elisa Giulidori
Fonte: FilmUP.com

1914. L'Europa è in guerra. Sul fronte francese le truppe locali e quelle scozzesi contrastano l'avanzata dei soldati tedeschi. Le trincee delle tre nazioni sono a pochissimi metri le une dalle altre.
In mezzo la terra di nessuno disseminata di corpi.
Ma la notte della Vigilia di Natale una voce, dolce e melodiosa, si eleva sull'orrore della guerra, i soldati escono dalle trincee e festeggiano insieme, fraternizzando e scambiandosi doni.
Ora che il nemico è un uomo, con un volto ed una storia, con la foto della moglie nel portafoglio è difficile pensare di ricominciare a spararsi addosso, impossibile uccidere coloro che per un momento sono stati tuoi fratelli.
Questo episodio, realmente accaduto nel 1914, viene proposto da Christian Carion in un film asciutto e commovente, dov'è la forza della storia più che l'impianto delle immagini a colpire il cuore degli spettatori.
Il regista adotta uno stile semplice e naif come i personaggi di cui racconta le vite: fornai, operai, contadini, gente normale che si ritrova a dover subire le atrocità della guerra, scaraventata lontano da un mondo fatto di cose semplici, come una tazza di caffè con la madre tutte le mattine alle dieci.
Un mondo lontano anni luce da quello dei generali che hanno deciso del loro destino.
Un film bello in lingua originale, ma pesantemente compromesso da un doppiaggio criminale che fa parlare tutti i personaggi in italiano, creando scene surreali e paradossali, con soldati di fazioni opposte che si domandano vicendevolmente se qualcuno capisce la loro lingua e tutti parlano italiano…
Chi è la mente "geniale" che ha deciso di mantenere il titolo in lingua originale e utilizzare in modo così barbaro il doppiaggio?
Significa non aver capito lo spirito della pellicola, se era tanta la paura che la gente non andasse a vedere il film per i troppi sottotitoli allora sarebbe stato meglio non distribuirlo neanche.

Note: La frase: "Non sentirti costretto ad invadere Parigi per poter venire a bere qualcosa da noi".

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