L’appello alla crociata di Urbano II (1096)
Popolo dei Franchi, popolo d’oltre i monti, popolo – come riluce in molte delle vostre azioni – eletto ed amato da Dio, distinto da tutte le nazioni sia per il sito del vostro paese che per l’osservanza della fede cattolica e per l’onore prestato alla Santa Chiesa, a voi si rivolge il nostro discorso e la nostra esortazione.
Vogliamo che voi sappiate quale lugubre motivo ci abbia condotto nelle vostre terre, quale necessità vostra e di tutti i fedeli ci abbia qui attratti. Da Gerusalemme e da Costantinopoli è pervenuta e piú d’una volta è giunta a noi una dolorosa notizia: i Persiani [cioè i turchi, provenienti dal nord della Persia], gente tanto diversa da noi, popolo affatto alieno da Dio, ha invaso le terre di quei cristiani [la Palestina], le ha devastate col ferro, con la rapina e col fuoco e ne ha in parte condotti prigionieri gli abitanti nel proprio paese, parte ne ha uccisi con miserevole strage, e le chiese di Dio o ha distrutte dalle fondamenta o ha adibite al culto della propria religione. [...] Il regno dei Greci è stato da loro già tanto gravemente colpito e alienato dalle sue consuetudini, che non può essere attraversato con un viaggio di due mesi. A chi dunque incombe l’onere di trarne vendetta e di riconquistarlo, se non a voi cui piú che a tutte le altre genti Dio concesse insigne gloria nelle armi, grandezza d’animo, agilità di membra, potenza d’umiliare sino in fondo coloro che vi resistono?
Vi muovano, e incitino gli animi vostri ad azioni virili, le gesta dei vostri antenati, la probità e la grandezza del vostro re Carlo Magno e di Ludovico suo figlio e degli altri vostri sovrani che distrussero i regni dei pagani e ad essi allargarono i confini della Chiesa. Soprattutto vi sproni il Santo Sepolcro del Signore Salvatore nostro, ch’è in mano d’una gente immonda, e i Luoghi Santi, che ora sono da essa vergognosamente posseduti e irriverentemente insozzati dalla sua immondezza [atrocità e colpe infamanti commesse dai turchi]. [...] Non vi trattenga il pensiero di alcuna proprietà, nessuna cura delle cose domestiche, ché questa terra che voi abitate, serrata d’ogni parte dal mare o da gioghi montani, è fatta angusta dalla vostra moltitudine, né è esuberante di ricchezza e appena somministra di che vivere a chi la coltiva. Perciò vi offendete e vi osteggiate a vicenda, vi fate guerra e tanto spesso vi uccidete tra voi. Cessino dunque i vostri odi intestini, tacciano le contese, si plachino le guerre e si acquieti ogni dissenso ed ogni inimicizia. Prendete la via del Santo Sepolcro, strappate quella terra a quella gente scellerata e sottomettetela a voi: essa da Dio fu data in possessione ai figli di Israele; come dice la Scrittura, in essa scorrono latte e miele.
Articoli correlati
- Ecco come fece crollare l’Impero Romano e perché ci distruggerà.
A meno che non fermiamo... "La schiavitù del debito"
Il debito sempre è stato la causa principale che ha prodotto forti cambiamenti sociali, anche se con forme sempre diverse e con scenari differenti.25 dicembre 2011 L'israeliano rampante
Sovraintendente ai Beni Archeologici, Yonathan Mizrachi ha seguito metro a metro la costruzione del Muro - per tutelare tombe e marmi: i morti, non i vivi. Adesso racconta i suoi dubbi in un libro: adesso che ha eseguito gli ordini, obbediente, fino all'ultimo. Ritratto di un israeliano come mille altri21 settembre 2010 - Francesca BorriTutti a difesa del Crocifisso, ma ai crocifissi incarnati chi ci pensa?
La recente sentenza della Corte Europea ha scatenato i commenti e le prese di posizione più diverse. Ma quanti, tra i defensor fidei, con la stessa forza sono pronti a difendere i fratelli crocifissi dalla sofferenza, dalle guerre, dalla povertà, dalla violenza?6 novembre 2009 - Alessio Di Florio- Lettera da Gerusalemme
Gerusalemme... l’ombelico del mondo!
Questa lettera è stata scritta pochi giorni prima di Natale 2008, parla già della situazione che poi è sfociata in questa assurda guerra. È indirizzata ad amici e simpatizzanti dei Missionari Comboniani9 gennaio 2009 - Daniele Moschetti
Sociale.network