Le lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana sono sul web, a disposizione di tutti
Nei giorni scorsi abbiamo realizzato un'esperienza toccante: in classe sono state lette alcune lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana. E dato che con la 5AM stavamo studiando il movimento partigiano, le lettere dei condannati a morte le abbiamo messe qui, a disposizione di tutti:
http://marescotti.splinder.
Non è stato difficile, avevamo a disposizione un computer collegato a Internet e una grande lavagna digitale: abbiamo smanettatoun pochino ma alla fine il risultato è stato incoraggiante. E' bastato un blog e il file delle lettere dei condannati a morte. Ora quelle lettere sono a disposizione di tutti: nelle ultime 24 ore il file con le lettere è stato scaricato 125 volte.
Cliccando sull'apposito simbolo (un foglietto posto al centro della pagina web) scaricherete centinaia di lettere, alcune di straordinario valore umano e letterario.
Va ricordato che nel movimento della Resistenza vi sono stati anche coloro che hanno praticato la disobbedienza civile e usato con successo tecniche nonviolente, come Paolo Sabbetta, recentemente scomparso (per saperne di più cliccare su http://www.peacelink.it/
Dobbiamo sapere che oltre a quelle lettere ve ne sono molte altre, scritte dai partigiani che in Europa hanno sacrificato la propria vita per sconfiggere il nazismo. Ne riporto solo una, molto significativa, che dà il senso di come quella esperienza doveva servire a creare una società impegnata a ripudiare per sempre la guerra.
Scriveva il partigiano olandese Henk nell’ultima sua lettera al padre: "Caro papa’, peccato che non ci saro’ piu’ il giorno della pace. Ho sempre sperato di contribuire allora con tutta la mia forza ed energia alla ricostruzione, non soltanto materiale, ma anche spirituale. Il nostro lavoro propriamente detto non comincia che dopo la guerra: eliminare l’odio fra i popoli. Perche’, solo quando questo non esiste piu’, la vera pace puo’ venire. Solo allora il fondamento della pace - la fiducia - puo’ fare il suo ingresso nel mondo. Fa’ di contribuirvi anche tu come meglio potrai. Per rendere migliore il mondo dobbiamo cominciare da noi stessi".
In nome di questi ragazzi vale la pena ancora lottare perché guerra, intolleranza e odio vengano sostituiti dall'impegno per la pace, il dialogo e la solidarietà.
Articoli correlati
- Un uomo libero
Vent'anni senza di te
Assolutamente autodidatta, disegnava e realizzava mobili d’arte bellissimi di cui rimane traccia in molte case leccesi. Era un uomo generoso, leale, capace di scelte difficili. Era stato deportato nel Campo di lavoro di Buchenwald per non aver aderito alla Repubblica di Salò27 febbraio 2019 - Adriana De Mitri - Oryan, Itamar e Yuval
Nuova condanna al carcere militare per tre obiettori di coscienza israeliani
Nonostante il clima di guerra nel paese, Mesarvot, la Rete israeliana di obiettori di coscienza israeliani, continua a sostenere chi rifiuta di servire nell'IDF, l'esercito israeliano. Itamar Greenberg si è detto convinto di appartenere a una generazione che porrà fine all’occupazione dei territori9 settembre 2024 - Mesarvot - L'alleanza antimilitarista Disarm Rheinmetall
Disarmare la Rheinmetall: affondare l'industria bellica!
Appello per un campo d’azione antimilitarista dal 3 all’8 settembre 2024 a Kiel nella Germania settentrionale5 agosto 2024 - Rossana De Simone - Honduras
"Non dobbiamo mai dimenticare che siamo Resistenza"
A 15 anni dal golpe civile-militare, l'Honduras avanza sulla strada della rifondazione. A Tegucigalpa si riuniscono la Celac Sociale e il Foro di Sao Paulo4 luglio 2024 - Giorgio Trucchi
Sociale.network