E' morto Daniel Ellsberg, l'uomo che rivelò i segreti della guerra del Vietnam
Quelle che riportiamo qui di seguito sono informazioni dell'AGI sulla morte di Daniel Ellsberg, integrate con altre informazioni prese dal web.
"Daniel Ellsberg, l'economista e attivista diventato celebre per avere pubblicato i cosiddetti Pentagon Papers nel 1971, è morto all'eta' di 92 anni. Lo hanno reso noto i familiari. Ellsberg passò ai media statunitensi gli studi secretati della Difesa americana sulla guerra del Vietnam. Successivamente si era espresso anche contro l'intervento militare in Iraq e più di recente contro il sostegno all'Ucraina invasa dai russi". (AGI)
Ellsberg ha portato avanti la campagna di sostegno ad Assange, come si può vedere dai primi due video di questa pagina web.
I Pentagon Papers ("Carte del Pentagono") sono dei documenti top-secret di 7.000 pagine del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America che presentano uno studio approfondito sulle strategie e i rapporti del governo federale con il Vietnam nel periodo che va dal 1945 al 1967. Furono raccolti nel 1967, per volere di Robert McNamara, che voleva darli all'amico Robert Kennedy[1], che in quel momento pensava di candidarsi alla presidenza. I Pentagon Papers furono poi copiati da Daniel Ellsberg e pubblicati per la prima volta sul New York Times, in prima pagina, il 13 giugno 1971 e dal 18 giugno sul Washington Post[2].
Nel giugno 1967 il segretario alla difesa Robert McNamara commissionò uno studio confidenziale sulla storia della guerra del Vietnam, a cui collaborarono tra gli altri l'assistente del segretario alla difesa John T. McNaughton, Morton H. Halperin, Leslie H. Gelb e per alcuni mesi Daniel Ellsberg, che lavorava alla RAND Corporation, una società specializzata in analisi delle politiche pubbliche. Lo studio, dal nome US-Vietnam Relations, 1945-1967: History of US Decision Making Process on Vietnam Policy, rimase segreto, tanto che neanche l'allora presidente Johnson ne fu a conoscenza prima della pubblicazione. Dall'ottobre del 1969 Ellsberg e il ricercatore Anthony Russo cominciarono a copiare i documenti con l'intenzione di diffonderli per rivelare le menzogne e gli omicidi di massa commessi nella guerra del Vietnam, nel sud-est asiatico, nei 23 anni presi in esame dallo studio.
Nel febbraio 1971 Ellsberg consegnò le carte a Neil Sheehan del New York Times, che cominciò la pubblicazione il 13 giugno dello stesso anno, per un totale di 134 documenti.[3]
Un sondaggio d'opinione fatto nel marzo 1971, indicava che la fiducia dell'opinione pubblica nei confronti dell'operato del presidente Richard Nixon era diminuita del 50%, perché il pubblico americano pensava che la guerra del Vietnam fosse "moralmente ingiustificabile". Il presidente in carica Nixon, quando seppe della pubblicazione dei Pentagon Papers, andò su tutte le furie, perché pensava che la loro pubblicazione, anche se si riferivano all'amministrazione Johnson, avrebbe ulteriormente danneggiato la fiducia pubblica nella sua leadership.
Nixon mandò un'ingiunzione per bloccare la pubblicazione dei documenti, ma il 18 giugno 1971 fu il Washington Post, ottenuti da Ellsberg, a iniziare la pubblicazione.
(Fonte: Wikipedia)
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