L'impegno per la pace di Enrico Berlinguer
Quaranta anni fa, il 7 giugno 1984, si conclusero a Padova gli ultimi giorni della vita di Enrico Berlinguer. La sera di quel giovedì, Berlinguer, che aveva appena compiuto 62 anni, accusò un malore durante un affollato comizio in Piazza della Frutta, parte della campagna elettorale per le elezioni europee del 17 giugno. La manifestazione era in pieno svolgimento.
Il segretario del Pci si trovava sul palco, stava parlando quando fu improvvisamente colpito da un ictus.
Le immagini di quel momento sono rimaste impresse nella memoria collettiva, suscitando sgomento in molti cittadini. Nonostante il malore, Berlinguer continuava a parlare sostenuto dai cori di incoraggiamento del pubblico. Nel frattempo qualcuno aveva compreso la gravità della situazione e lo esortava a fermarsi.
Il comizio fu chiuso rapidamente e Berlinguer fu ricoverato in ospedale.
Entrò in coma.
Morì pochi giorni dopo, l'11 giugno, nell'ospedale di Padova.
Il 10 giugno avrebbe dovuto parlare a Comiso, in una grande manifestazione pacifista.
Enrico Berlinguer è stato un esponente di quella sinistra europea che ha segnato un'epoca per il profondo impegno per la pace e la lotta contro lo sfruttamento del Sud del mondo.
Nel 1984, infatti, era attiva la Commissione indipendente sui problemi internazionali dello sviluppo, presieduta da Willy Brandt, e la Commissione indipendente sui problemi del disarmo e della sicurezza, presieduta da Olof Palme.
Queste due Commissioni avevano riunito esperti e responsabili da tutto il mondo, con una profonda esperienza in vari campi. Berlinguer, Brandt e Palme erano il simbolo di quell'Europa di pace che oggi è andata in crisi, dato che la Germania e la Svezia si sono accodate alla retorica di guerra della Nato.
Berlinguer è parte integrante di quella storia italiana che - con Pertini, Ingrao, La Pira, Dossetti e altre personalità di rilievo - hanno saluto far lievitare un impegno per la pace nella politica nazionale.
Quando andava in Urss parlava, oltre che di lotta all'imperialismo, anche di lotta per la pace per il superamento della guerra fredda (qui un video del 1976).
La sua morte è anch'essa strettamente legata all'impegno per la pace: in occasione delle elezioni europee del 1984, Berlinguer aveva dedicato tutte le sue energie a denunciare la politica di riarmo e la guerra fredda degli euromissili, senza sosta e con grande determinazione.
Berlinguer si impegnò anche per la creazione di un movimento pacifista europeo, che si sviluppò in risposta alla minaccia di guerra fredda. Questo movimento si batté per l'installazione di missili in Europa e per la riduzione delle tensioni tra Usa e Urss.
I suoi interventi per la pace e il disarmo sono stati raccolti in un libro intitolato "La pace al primo posto".
Scrive Vindice Lecis: "La questione della lotta contro i missili sul suolo europeo e italiano è una delle eredità più preziose di Berlinguer. Il Pci si impegna con tutte le energie in una grande campagna di sostegno al movimento della pace e contro il governo Cossiga che intendeva autorizzare l’installazione dei missili Usa Pershing e Cruise. Ma in generale schiera il partito contro la politica di confronto muscolare tra Urss – che cominciava a dislocare gli Ss2 in Europa orientale – e Usa. In un intervento alla Camera il 5 dicembre 1979 Berlinguer documenta come le spese militari nel mondo crescessero a dismisura (quelle degli Usa e dell’Urss a 71 miliardi di dollari ciascuno, quelle dei paesi europei della Nato a 45 miliardi) e nel mondo l’aumento globale del commercio mondiale degli armamenti aumentassero del 30 per cento. Lancia un allarme forte: “Stati Uniti e Urss hanno ormai arsenali nucleari in grado di distruggere l’intero pianeta per ben sette volte” con una potenza decine e decine di volte superiore “alla bomba che annientò Hiroshima”. Allora, come adesso, parlare di pace suscitava reazioni infastidite nei governi e negli apparati militar-industriali".
La sua visione della pace era strettamente legata alla necessità di un nuovo modello di sviluppo che comprendesse l'emancipazione dei popoli del Sud del mondo.
Berlinguer credeva che la pace potesse essere raggiunta solo attraverso un dialogo e una diplomazia attiva, che coinvolgesse tutti i paesi del mondo. In questo senso, sosteneva che l'Europa dovesse essere un'area di pace e che l'Unione Sovietica potesse essere coinvolta nel dialogo per il disarmo atomico. Sono cose che poi Gorbaciov fece raccogliendo lo spirito della politica di Berlinguer.
Per ricordare l'impegno di Enrico Berlinguer per la pace sono qui allegate alcune pagine dell'Unità.
Allegati
Enrico Berlinguer in condizioni disperate
624 Kb - Formato pdfL'Unità 11 giugno 1984 pagina 6Quell'amarezza sul volto di tanti pacifisti
Fonte: L'Unità 11 giugno 1984, pagina 5505 Kb - Formato pdfIl giorno 10 giugno 1984 Enrico Berlinguer avrebbe dovuto parlare a Comiso, in Sicilia, di fronte a una grande folla di pacifisti che lottavano contro l'installazione degli euromissili in Sicilia.Quell'incontro con Brandt per parlare di pace
Fonte: L'Unità 16 giugno 1984 pagina 5663 Kb - Formato pdfDiscorso di Berlinguer alla Camera dei Deputati sugli euromissili
Fonte: L'Unità 17 novembre 1983 pagina 2663 Kb - Formato pdfSeduta del 16 novembre 1983
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