A cento anni dalla nascita di Danilo Dolci
Danilo Dolci (1924-1997) è stato una figura centrale del movimento nonviolento e dell'impegno sociale in Italia nel secondo dopoguerra. Nato a Sesana (Trieste), Dolci dedicò gran parte della sua vita a promuovere il cambiamento sociale attraverso metodi nonviolenti, con un focus particolare sull'educazione e l'emancipazione delle classi più povere e svantaggiate.
Dopo aver abbandonato gli studi universitari, Dolci si trasferì nel 1952 a Trappeto, un piccolo borgo marinaro in Sicilia, dove iniziò il suo lavoro di attivista e educatore. Qui introdusse il metodo maieutico, basato sul dialogo e l'ascolto, per promuovere la consapevolezza e l'azione tra i pescatori, i contadini e i bambini del luogo[1][4]. Attraverso iniziative come lo "sciopero alla rovescia", in cui i cittadini si mobilitarono per riparare una strada pubblica, Dolci riuscì a coinvolgere la comunità locale e a far emergere i bisogni e le aspirazioni della popolazione[4].
Oltre all'impegno sociale, Dolci fu anche un poeta, uno scrittore e un architetto. La sua visione educativa mirava a valorizzare la dignità di ogni persona e a incoraggiare l'apprendimento e la crescita attraverso il confronto e la collaborazione[4].
Fondò centri di incontro come "Il Borgo di Dio" e la "Scuola di Mirto", dove intellettuali, politici e cittadini potevano dialogare e lavorare insieme[4].
Nonostante le persecuzioni subite (fu arrestato per lo "sciopero alla rovescia"), Dolci rimase fedele ai principi della nonviolenza, ispirandosi alla figura di Gandhi.
I carabinieri lo tengono sotto controllo e scrivono su di lui un rapporto in cui si legge: "Invia in busta chiusa un opuscolo antimilitarista in varie parti facendo cauta propaganda fra le madri, un opuscolo in cui descrive alcuni casi di indigenza suscitando localmente rimostranze e dissensi. Collude con le sinistre (...) Afferma che vengono perduti annualmente più di cento milioni di litri d'acqua e propone l'invasione della diga. In pratica tende a provocare una spinta dal basso con un piano di pianificazione, inculcando la coscienza dei nuovi problemi nei contadini e nei disoccupati in genere".
Piuttosto che concentrarsi sulla conquista del potere, Dolci credeva nell'obiettivo di "creare più potere dentro le persone" - ovvero, di liberare il loro potenziale di comprensione e azione. La sua visione era di una società in cui le persone sono emancipate e in grado di partecipare attivamente ai processi di cambiamento, anziché essere passive vittime di forze che non comprendono.
Danilo Dolci fece parte della cultura libertaria sviluppatasi nel '68 e in una nuova idea dell'educazione.
Il suo impegno per la giustizia sociale, l'educazione e il cambiamento dal basso lo hanno reso una figura di spicco nel panorama italiano ed internazionale[1][3][4].
A cento anni dalla sua nascita, l'eredità di Danilo Dolci continua a essere celebrata e riscoperta, con una serie di iniziative ed eventi organizzati in suo onore[2]. Il suo messaggio di solidarietà, partecipazione e trasformazione sociale rimane più che mai attuale, ispirando nuove generazioni di attivisti e educatori.
Scrisse: “È importante sapere che le parole non muovono le montagne. Il lavoro, l'impegnativo lavoro muove le montagne”.
Il Gandhi italiano
Il processo a Danilo Dolci
“C’è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo: così guidato.
C’è chi insegna lodando
quando trova di buono e divertendo:
c’è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato.
C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato.”
versi tratti dalla poesia di Danolo Dolci "Ciascuno cresce solo se sognato"
[1] https://www.nonviolenti.org/cms/rubriche/i-volti-della-nonviolenza/danilo-dolci/
[2] https://danilodolci.org/centenario/
[3] https://www.treccani.it/enciclopedia/danilo-dolci_%28Dizionario-Biografico%29/
[4] https://www.impegnoeducativo.it/solidarieta-e-volontariato/a-ventanni-dalla-scomparsa-di-danilo-dolci/
[5] https://sellerio.it/it/catalogo/Processo-Articolo/Dolci/4819
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