"Salvador Allende era un pacifista"
Le ha pubblicate da poco su Twitter. E sono bellissime.
Le parole dello scrittore cileno Jorge Baradit Morales offrono una riflessione profonda sulla figura di Salvador Allende, Presidente del Cile abbattuto da un golpe militare nel 1973.
Baradit descrive Allende come un pacifista convinto, un leader che, anche in un'epoca di violenza politica, insisteva sul valore della pace e della democrazia. Durante il suo governo, sottolinea Baradit, nessuno fu perseguitato, nessun media dell'opposizione fu chiuso, non ci furono torture e gli avversari non furono messi a tacere. Tuttavia, paradossalmente, Allende fu accusato di voler instaurare un regime totalitario, di forzare il pensiero unico, di violare la legalità e di voler demolire la democrazia.
Queste accuse, secondo Baradit, furono in realtà le azioni dei suoi nemici: la destra cilena, gli Stati Uniti e il potere imprenditoriale.
Nel marzo 1973, il popolo cileno confermò il suo sostegno a Allende con il 44% dei voti. Eppure, nonostante questo appoggio democratico, la risposta fu brutale. Scrive Baradit: "Poiché democraticamente sostenuto dal voto, hanno usato mitragliatrici, carri armati e aerei da combattimento per far saltare in aria La Moneda e il sogno di un Cile migliore".
Il sogno di Allende, secondo Baradit, "di una società migliore per tutti oggi non riguarda solo il popolo cileno. È quella di tutte le persone del mondo che desiderano una società di pace e di felicità per tutti". E prosegue: "Oggi Salvador Allende è una figura mondiale al pari di Martin Luther King, Mahatma Gandhi e altri che 'in nome dell’amore' per l’umanità furono assassinati dai mercanti di morte".
La storia di Allende evidenzia una dissonanza tra le dichiarazioni degli Stati Uniti di agire in difesa della libertà e le loro azioni concrete. Invece di sostenere un leader democraticamente eletto e impegnato nella pace e nella democrazia, gli Stati Uniti hanno supportato il golpe militare che ha portato alla destituzione violenta di Allende. Questo atto non solo ha infranto i principi democratici che gli Stati Uniti dichiarano di sostenere, ma ha anche facilitato l'instaurazione di una dittatura militare caratterizzata da repressione, violenza e violazione dei diritti umani.
Appena insediato, il governo di Allende iniziò a nazionalizzare le imprese straniere, tra cui la società mineraria Anaconda, di proprietà statunitense. La politica estera di Kissinger verso Allende fu caratterizzata da una guerra sotterranea.
L'esperienza di Allende e del Cile sotto la sua guida mette in luce una contraddizione significativa nella politica estera degli Stati Uniti. Mentre proclamano di essere paladini della libertà e della democrazia, le loro azioni spesso raccontano una storia diversa, una storia di interventi che hanno sovente favorito regimi autoritari quando ciò era ritenuto conveniente per gli interessi politici ed economici americani.
La memoria di Salvador Allende, come sottolineato da Jorge Baradit Morales, continua a essere un riferimento di libertà per coloro che aspirano a una società giusta e pacifica.
Allegati
Rossana Rossanda intervista Salvador Allende
Rossana Rossanda
Fonte: https://ilmanifesto.it/rossana-rossanda-intervista-a-salvador-allende80 Kb - Formato pdfQuesta conversazione si è svolta al Palazzo presidenziale della Moneda, a Santiago del Cile, ai primi di ottobre del 1971, circa un anno dopo l’ascesa al potere di Unidad PopularIl golpe cileno sull'Unità nel 1973
695 Kb - Formato pdfLa descrizione della repressione
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