Si è spenta a 99 anni l'insegnante che aiutò don Lorenzo Milani

Adele Corradi: un'insegnante esemplare e l'eredità di Barbiana

La Scuola di Barbiana, fondata da don Milani, fu un'esperienza educativa rivoluzionaria. Insieme, don Milani e Adele Corradi crearono un ambiente di apprendimento unico, dove gli studenti erano incoraggiati a pensare criticamente, a sviluppare le proprie idee e a diventare cittadini attivi.
25 novembre 2024
Redazione PeaceLink

Adele Corradi, la professoressa che affiancò don Lorenzo Milani nella storica scuola di Barbiana, si è spenta all'età di 99 anni. La sua scomparsa rappresenta una grande perdita per il mondo dell'educazione e per tutti coloro che credono in un futuro più giusto ed equo. Chiesa di Barbiana

La Scuola di Barbiana

La Scuola di Barbiana, fondata da don Milani, fu un'esperienza educativa rivoluzionaria. Insieme, don Milani e Adele Corradi crearono un ambiente di apprendimento unico, dove gli studenti erano incoraggiati a pensare criticamente, a sviluppare le proprie idee e a diventare cittadini attivi.

Il ruolo di Adele Corradi

Corradi non fu solo un'insegnante, ma una vera e propria compagna di viaggio per don Milani. La sua presenza a Barbiana fu fondamentale per la realizzazione del progetto educativo del priore. Insieme, lavorarono alla redazione della celebre "Lettera a una professoressa", un documento che ancora oggi ispira insegnanti e studenti di tutto il mondo.

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(Adnkronos) – 24.11.2024

Adele Corradi, la professoressa che dal 1963 aiutò don Lorenzo Milani a fare scuola nel piccolo borgo di Barbiana, nel comune di Vicchio del Mugello (Firenze) fino 1967, anno della scomparsa del sacerdote, è morta questa mattina all'età di 99 anni a Firenze, dove era nata il 9 dicembre 1924. Corradi seguì anche l'intero lavoro di redazione collettiva del volume "Lettera a una professoressa", firmato come Scuola di Barbiana. Sulla sua esperienza e conoscenza di don Milani, negli anni più difficili e avvincenti della Scuola, Corradi, che per tutta la vita lavorativa è stata insegnante di scuola media fino all'età di 67 anni, ha pubblicato il libro "Non so se don Lorenzo" (Feltrinelli, 2012). Era "la professoressa diversa da tutte le altre", a cui don Milani dedicò una copia della più celebre delle sue lettere.  L'annuncio della scomparsa è stato dato dalla Fondazione don Lorenzo Milani con un comunicato sul proprio sito internet: "Ci stringiamo intorno al dolore della grande famiglia del priore di Barbiana e di quanti hanno voluto bene ad Adele, consigliera ed anche per noi maestra". "Adele Corradi ha voluto bene al suo priore ed ha passato tutta la sua esistenza a difenderlo dalle periodiche accuse, a fare conoscere il suo insegnamento e la sua scuola", aggiunge la Fondazione.  Nel suo libro "Non so se don Lorenzo" si legge a tal proposito: "A me pare orribilmente offensivo anche soltanto tentare di difenderlo. Don Milani si difende da solo. Con tutto quello che ha fatto. E con tutto quello che ha scritto. Ma bisogna leggerlo tutt’intero, non limitarsi a estrapolare una frasetta interpretandola a vanvera. Leggendo il suo testamento, si comprende che per don Lorenzo l’amore di Dio si potesse vedere solo attraverso l’amore per le sue creature. A Barbiana si viveva nell’attenzione: don Lorenzo i suoi ragazzi non li perdeva mai di vista. E, nonostante la fortissima personalità del maestro, non si creava mai dipendenza psicologica".  Adele Corradi ha raccontato: "Mi diedero una supplenza, la prima supplenza della scuola statale, per l'appunto a Borgo San Lorenzo. La preside mi parlò di questa scuola di Barbiana, dove i ragazzi facevano cose straordinarie: studiavano, facevano orario continuato". Così ebbe il desiderio di visitare quella scuola e quando arrivò per la prima volta a Barbiana, don Milani, come sempre il pomeriggio, iniziò la lezione con la lettura del giornale. "Volevo conoscere questa scuola perché ero lì a combattere con ragazzi che non avevano voglia di far nulla e mi chiedevo: come fa questo tizio a ottenere questi risultati, ha qualche ricetta? Un mese dopo ci tornai. Arrivai che stavano facendo lezione e mi misi seduta ad ascoltare. Mezz'ora dopo, i ragazzi facevano dieci minuti di pausa. Don Milani mi disse: 'Ha qualche ragione particolare, signora, per essere ritornata oggi?' 'Sì' – dissi – 'vi volevo chiedere come fate a insegnare a scrivere l'italiano' – perché in un articolo avevo letto: 'nella nostra scuola si scrive quando siamo ispirati. Non insegna nessuno'". Così Adele chiese aiuto a don Milani e lui gli rispose che proprio quel giorno avrebbero iniziato un metodo di scrittura che sarebbe servito a qualcosa: "Stavano iniziando la lettera a Mario Lodi. Nella lettera dei ragazzi si descrive cos'è Barbiana. In quella di don Milani si spiega com’era stata scritta". Adele cominciò a seguire la scuola di Barbiana e don Milani però volle farle capire che non era importante solo il metodo. "Una delle cose che si imparavano era la scrittura collettiva, che rispettava il pensiero degli altri. E così sono rimasta a Barbiana". Infatti, poco dopo, si trasferì in una casa vicino alla parrocchia. La mattina la passava nella scuola media di Borgo San Lorenzo e la sera insegnava a Barbiana.  Di sé stessa Corradi aveva detto: "Per tutta la mia vita lavorativa sono stata insegnante di lettere nella scuola media. Sono andata in pensione a 67 anni. Devo confessare che ero un'insegnante identica alla destinataria della 'Lettera ad una professoressa'. I rimproveri che i ragazzi di Barbiana rivolgono a quell'insegnante me li meritavo tutti. Per questo non c'è una parola della 'Lettera' che non sottoscriverei. L'incontro con la Scuola di Barbiana e con don Milani ha scavato un solco nella mia vita. Mi sono vista come non mi ero mai vista. E non solo come insegnante, ma come persona". (di Paolo Martini) —culturawebinfo@adnkronos.com

Corradi, con la sua sensibilità e la sua profonda umanità, riuscì a creare un legame speciale con i ragazzi di Barbiana, aiutandoli a superare le difficoltà e a scoprire le proprie potenzialità. La sua figura, così diversa da quella dell'insegnante tradizionale, è stata un esempio per tutti coloro che credono in un'educazione che va oltre la semplice trasmissione di nozioni.

Un'eredità che vive

L'eredità di Barbiana e di Adele Corradi è più viva che mai. Le idee innovative e i valori promossi dalla scuola continuano a ispirare insegnanti e attivisti sociali in tutto il mondo. L'enfasi sulla giustizia sociale, sull'importanza dell'educazione come strumento di emancipazione e sulla necessità di un'educazione che metta al centro le persone, sono temi ancora oggi attualissimi.

La scomparsa di Adele Corradi ci ricorda l'importanza di custodire e tramandare il suo insegnamento. Ognuno di noi può contribuire a mantenere viva la sua memoria, impegnandosi a costruire una società più giusta ed equa, proprio come lei ha sempre fatto.

Adele Corradi è stata una donna straordinaria, un'insegnante esemplare e un'infaticabile promotrice di giustizia sociale. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma la sua eredità continuerà a vivere nelle persone che hanno conosciuto e amato Barbiana e nei tanti che si ispirano ai suoi ideali.

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