Anche i "grandi pensatori" predono le loro cantonate

Socialisti: chi disse "né un uomo né un soldo" e chi appoggiò il colonialismo

Antonio Labriola, teorico italiano del marxismo, giunse a giustificare il colonialismo. Labriola fu molto apprezzato per la sua interpretazione non dognatica del materialismo storico, tuttavia non ebbe le idee chiare su una questione così importante. Invece il socialista Andrea Costa fu chiaro: “Per continuare le criminose pazzie africane noi non daremo né un uomo, né un soldo”.
21 agosto 2004

Il socialista Andrea Costa nel 1885 in Parlamento aveva richiesto con forza il richiamo delle truppe dall'Africa e si era opposto con coraggio alle avventure coloniali del governo Depretis. Nel 1887, all'indomani del massacro di Dogali, egli rinnovò con coraggio la sua condanna del colonialismo, presentando un ordine del giorno in cui si affermava che “il prestigio militare e l'onore della bandiera sono i soliti pretesti con cui tutti i governi cercano di far passare le loro imprese criminali o pazze”. Rifiutando il voto alla richiesta del governo di un nuovo credito per inviare in Africa nuove truppe, Costa lanciava una parola d'ordine destinata a diventare celebre: “Per continuare le criminose pazzie africane noi non daremo né un uomo, né un soldo”.
Fu denunciato, condannato e costretto ad un nuovo esilio in Francia. (1)

I socialisti italiani si divisero sul problema coloniale. Antonio Labriola finì per appoggiare il colonialismo:
"Gli Stati d'Europa.. sono in continuo e complicato divenire, in ciò che ambiscono, conquistano, assoggettano e sfruttano in tutto il resto del mondo. L'Italia non può sottrarsi a questo svolgimento degli stati che porta con sé uno svolgimento dei popoli. Se lo facesse e potesse farlo, in realtà si sottrarrebbe alla circolazione universale della vita moderna e rimarrebbe arretrata in Europa. Il movimento espansionista delle nazioni ha le sue ragioni profonde nella concorrenza economica" (2)

Il 12 Maggio 1888 il presidente del Consiglio Francesco Crispi (ex garibaldino) fa, davanti alla Camera, l'apologia del colonialismo e, contro le proteste del negus d'Abissinia afferma: "Siamo a Massaua e ci resteremo". A grande maggioranza la Camera vota la fiducia al governo e alla politica di aggressione in Africa.
Nel 1887 per finanziare la politica coloniale era stato innalzato il dazio sul frumento da 1,40 a 3 lire al quintale (voti a favore 205, contrari solo 48): ogni cittadino italiano fu così obbligato a finanziare l'aggressione coloniale. (3)

Note: (1) Cfr. http://web.infinito.it/utenti/p/primomaggio/testi/altricomunisti/Amico/Alle_origini_del_socialismo_italiano.htm
(2) Cfr. http://www.isspe.it/Dic2001/portalone_(muss).htm
(3) Cfr. http://www.polyarchy.org/basta/crimini/tre.html

Articoli correlati

  • Storia della Pace
    Italia (1884-1962)

    Ezio Bartalini

    Fu un convinto antimilitarista socialista. Fondò nel 1903 il primo periodico antimilitarista italiano, "La Pace", che divenne il principale organo di propaganda contro l'esercito, visto come strumento di oppressione della classe proletaria.
    23 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Storia della Pace
    Ucraina (1878-1965)

    Angelica Balabanoff

    Socialista e pacifista, fu una delle prime donne a ricoprire ruoli di leadership nel movimento socialista internazionale, promuovendo la pace attraverso la lotta di classe.
    22 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Haiti: un paese a sovranità limitata
    Latina
    Sottomesso ancora oggi alle politiche coloniali, il paese è divenuto uno stato fallito

    Haiti: un paese a sovranità limitata

    Tra i responsabili, la criminalità organizzata, gli Usa e tutte quelle dittature e interventi stranieri che si susseguono in questo poverissimo paese provocando un'emergenza politica e umanitaria.
    6 maggio 2024 - David Lifodi
  • La storia delle Hawaii
    Schede
    Nel 1898 il Congresso USA decretò che le Hawaii divennero un possedimento degli Stati Uniti

    La storia delle Hawaii

    Nel 1893, nove americani, due britannici e due tedeschi organizzarono un colpo di stato che, con l'aiuto della marina americana, riuscì ad abbattere la regina indigena che aveva riaffermato la sovranità attraverso misure che annullavano le concessioni dei suoi predecessori agli stranieri.
    1 ottobre 2022
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.26 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)