Fu pastore metodista a Scicli, in Sicilia, e visse dal 1877 al 1961

Lucio Schirò: "Disonoriamo la guerra"

Il suo impegno fu inviso ai fascisti, che lo perseguitarono arrivando persino a promettere un premio a chi lo avesse ucciso. Esemplare in tale frangente fu il comportamento evangelico di Schirò, che in più occasioni non solo rifiutò di ripagare i suoi persecutori con la loro stessa moneta, ma li ospitò in casa sua permettendo loro di salvarsi dalla folla inferocita che li avrebbe linciati. Il libro qui recensito è stato scritto dalla figlia Miriam.
1 settembre 2004
Sergio Albesano
Fonte: Recensione pubblicata su: AZIONE NONVIOLENTA, rivista fondata da Aldo Capitini, n. 8-9 di agosto-settembre 2003
e riportata su http://www.zephyro.it/zephyro/schedarecensioni.asp?ID=17&IDlibro=2946

UN LOTTATORE SENZ'ARMI: MIO PADRE LUCIO SCHIRÒ D'AGATI

Autore: Miriam Schirò,
Zephyro Edizioni - 2003
Vita, pensiero e missione di una delle più rappresentative e carismatiche figure del protestantesimo italiano del Novecento, tra ardore di riforma religiosa...


“Un contadino istriano, richiamato e mandato in Galizia, scrive alla moglie che piuttosto che rimanere ucciso e non rivedere mai più i suoi figlioli, preferirebbe essere preso prigioniero dai russi. La lettera è intercettata dalla commissione di censura e comunicata al Comando; il povero contadino è condannato a morte ‘per avere espresso sentimenti contrari alla disciplina militare'. La disgraziata vedova viene anche privata del sussidio.” E' questo l'incipit di un articolo intitolato “Disonoriamo la guerra”, pubblicato da Lucio Schirò nel numero del 18 marzo 1915 della rivista “Semplicista” da lui stesso fondata. Schirò fu pastore metodista a Scicli, in Sicilia, e visse dal 1877 al 1961, dedicando la sua vita alla riforma religiosa del protestantesimo italiano e al riscatto sociale e politico della popolazione siciliana vessata da governo centrale e signorotti locali. Il suo impegno fu inviso ai fascisti, che lo perseguitarono arrivando persino a promettere un premio a chi lo avesse ucciso. Esemplare in tale frangente fu il comportamento evangelico di Schirò, che in più occasioni non solo rifiutò di ripagare i suoi persecutori con la loro stessa moneta, ma li ospitò in casa sua permettendo loro di salvarsi dalla folla inferocita che li avrebbe linciati. Il libro è scritto dalla figlia Miriam, la quale giustamente premette che non si tratta di una ricerca storica (un rapporto di parentela e di affetto così stretto è un limite nel proporre un lavoro scientifico). Si tratta di una testimonianza, non solo bella ma anche utile per non dimenticare l'esempio di una persona che ha speso la sua esistenza nella lotta contro la violenza e contro la guerra e il cui ricordo altrimenti rischia, come quello di molti altri, di essere confinato nelle periferie della memoria. Il testo è scritto con un linguaggio arcaico, che talvolta rende difficile la lettura, ma che al tempo stesso gli conferisce un'aura di signorilità. Un bel documento per invogliare giovani studiosi (anche attraverso tesi di laurea) ad approfondire la figura di un personaggio poco conosciuto, analizzando nel contempo un esempio di giornalismo siciliano e la realtà passata del protestantesimo italiano.

Note: Recensione di: Sergio Albesano
Inserita il: 01/09/2003

Articoli correlati

  • Ucraina, una guerra che l’Unione Europea poteva evitare, ma ha alimentato
    Pace
    Terza puntata dall'Odessa del fotoreporter Mauro Carlo Zanella

    Ucraina, una guerra che l’Unione Europea poteva evitare, ma ha alimentato

    La guerra in Ucraina ci porta indietro di oltre cent’anni, alla Prima Guerra Mondiale: le città sostanzialmente al sicuro, dove si prova a continuare a vivere una vita normale e i ragazzi in trincea a morire per conquistare o difendere la striscia di terra contesa.
    29 dicembre 2024 - Mauro Carlo Zanella
  • Natale a Odessa
    Pace
    Il racconto natalizio di un inviato in Ucraina

    Natale a Odessa

    La mattina di Natale mi sono svegliato nel buio più totale. Fortunatamente un amico pacifista mi aveva regalato una minuscola torcia che fa una luce incredibile; senza di essa sarebbe stato problematico vestirsi e scendere le ripide scale in fondo al corridoio.
    28 dicembre 2024 - Mauro Carlo Zanella
  • Schede
    Un presidio femminista per la pace e contro la logica della violenza

    Presidio Donne per la Pace di Palermo

    Il Presidio Donne per la Pace di Palermo, nato in risposta all'invasione russa dell'Ucraina, è un punto di riferimento per l'attivismo femminista pacifista in Sicilia.
    20 ottobre 2024 - Redazione PeaceLink
  • Nuova condanna al carcere militare per tre obiettori di coscienza israeliani
    Pace
    Oryan, Itamar e Yuval

    Nuova condanna al carcere militare per tre obiettori di coscienza israeliani

    Nonostante il clima di guerra nel paese, Mesarvot, la Rete israeliana di obiettori di coscienza israeliani, continua a sostenere chi rifiuta di servire nell'IDF, l'esercito israeliano. Itamar Greenberg si è detto convinto di appartenere a una generazione che porrà fine all’occupazione dei territori
    9 settembre 2024 - Mesarvot
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.27 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)