Uno scenario inquietante se il rigassificatore sorgesse vicino alla città e al polo industriale
Se una nave carica di metano diventa una bomba atomica
Le bombe FAE al metano sono state progettate per sostituire le armi nucleari di ridotta potenza e per essere impiegate per attaccare bersagli corazzati. Il gas metano di una nave metaniera - se esplodesse - potrebbe distruggere edifici nel raggio di 84 chilometri
15 novembre 2005
Alessandro Marescotti
Esistono le bombe FAE (Fuel Air Explosive). Sul manuale "La guerra moderna" (di Luttwak e Koel ed. Rizzoli) c'è scritto: "Una bomba FAE al metano di 500 kg può generare punte di sovrappressione di 0,9 kg/cmq su un raggio di 200 m, e di 0,42 kg/cmq a 300 m. Si noti che sono sufficienti 0,35 kg/cmq per sbriciolare gli edifici di mattoni e che tale valore è considerato quello di una potente esplosione. Gli effetti di una bomba FAE potrebbero essere paragonati a quello di un ordigno nucleare di piccola potenza. La maggior parte delle bombe di questo tipo si basa su idrocarburi gassosi, in grado di detonare facilmente se stimolati in modo corretto da una fonte di energia abbastanza potente. La combustione si propaga a velocità supersonica, generando un'onda d'urto molto violenta".
Considerando che una nave metaniera che fornisce metano liquefatto al rigassificatore trasporta fino a 140 mila tonnellate di metano liquido, quale sarebbe l'effetto distruttivo nel caso esplodesse?
Una bomba FAE da una tonnellata raddoppierebbe il suo raggio di azione giungendo a distruggere fino a 600 metri di raggio.
Moltiplicando 140 mila tonnellate per 600 metri otteniamo 84 chilometri di raggio, area in cui potrebbe sbriciolare gli edifici di mattoni.
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rigassificatore
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