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Il terminal di GNL da realizzare a Taranto insisterebbe su un’area considerata, ai sensi dell’art. 1 della legge n. 426 del 9 dicembre 1998, sito ad elevato rischio ambientale

Osservazioni di Legambiente al progetto di rigassificatore a Taranto

Stiamo svolgendo un ruolo di supplenza rispetto ad Istituzioni ed altri soggetti che poco o nulla hanno esaminato e valutato il progetto. Abbiamo più volte richiesto formalmente a Comune e Provincia di aprire un tavolo di confronto locale pubblico e trasparente con le forze sociali e le associazioni ambientaliste, senza sortire alcun esito da parte degli enti locali.
3 luglio 2006
Lunetta Franco (coordinatrice del Circolo Legambiente di Taranto)

Il 3 luglio, in un'affollata conferenza stampa, abbiamo presentato le nostre Osservazioni al progetto di rigassificatore a Taranto. Si tratta di un documento corposo e piuttosto complesso che ha richiesto un considerevole sforzo da parte di Legambiente. Abbiamo dovuto coinvolgere competenze scientifiche interne ed esterne all'associazione per poter esaminare nel merito e con la massima attenzione tutti i problemi posti dall'eventuale allocazione di un rigassificatore nel porto di Taranto, svolgendo anche un ruolo di supplenza rispetto ad Istituzioni ed altri soggetti che poco o nulla hanno esaminato e valutato il progetto.

Abbiamo anche prodotto una sintesi delle Osservazioni con le nostre valutazioni politiche sulla questione anche alla luce degli ultimi avvenimenti (incontro a Roma tra Vendola e Bersani, dichiarazioni di Assennato, direttore generale dell'ARPA).

Alleghiamo entrambi i documenti e includiamo anche il comunicato stampa di Legambiente nazionale sul decreto Bersani perchè è utile a capire il quadro generale in cui ci stiamo muovendo.

Crediamo di dare in questo modo la possibilità ai cittadini e in generale a tutti gli interessati di informarsi nel modo più puntuale possibile sulle questioni in campo e pertanto vi preghiamo di darne la più ampia diffusione possibile.

Note: Roma, 9 giugno 2006 Comunicato stampa


ENERGIA: LEGAMBIENTE CRITICA SUL DECRETO BERSANI

“SBAGLIATI I 50 MILIONI DI COMPENSAZIONI PER I RIGASSIFICATORI,
NULLA PER SBLOCCARE IL FOTOVOLTAICO"


“Nell’attuale situazione di emergenza finanziaria, è un errore destinare 50 milioni di euro a compensare i comuni che ospitano i rigassificatori, ed è ancora più sbagliato non sbloccare lo sviluppo del solare fotovoltaico". È critico il commento di Legambiente sul Ddl Bersani per l’energia discusso stamane in Consiglio dei ministri.
“I rigassificatori sono necessari – spiega il presidente nazionale di Legambiente, Roberto Della Seta – ma per convincere le comunità locali ad ospitarli non serve regalare ai comuni una manciata di milioni, che poi sarebbero usati chissà come, ma occorre piuttosto vincolare i progetti a interventi concreti di bonifica e risanamento ambientale. Quanto alle energie rinnovabili, è preoccupante che nel decreto manchi lo sblocco del tetto alle domande per nuovi impianti di solare fotovolatico: le richieste presentate finora uperano largamente l'obiettivo fissato, questo dimostra che il mercato è pronto al fotovoltaico e che andrebbe incoraggiato, non frenato".
Legambiente si ritiene invece soddisfatta per le assicurazioni del ministro Pecoraro Scanio, il quale ha garantito che gli incentivi alle rinnovabili saranno oggetto di provvedimenti specifici in tempi rapidi: "la nostra richiesta al governo - aggiunge Della Seta - è semplice. il problema non è racimolare qualche risorsa in più per l'energia pulita ma individuare nello sviluppo delle rinnovabili e nel miglioramento dell'efficienza energetica le condizioni decisive per rendere l'Italia meno dipendente dal petrolio e ridurre le bollette a carico di famiglie e imprese. Insomma, - conclude il presidente dell’associazione ambientalista - puntare sul risparmio e sulle energie pulite non è solo un favore fatto all'ambiente ma la strategia decisiva per combattere il rischio di declino economico e competitivo del nostro Paese".


L’Ufficio stampa
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Allegati

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