Rigassificatore di Taranto, stop del Ministero dell'Ambiente
Le osservazioni del Ministero dell'Ambiente, inoltre, riaprono i termini della procedura perché “in considerazione della rilevanza delle integrazioni richieste”, il Ministero ritiene necessaria “una nuova consultazione del pubblico” mediante avvisi sulla stampa “del deposito della documentazione presso gli uffici regionali preposti, al fine della consultazione ed espressione di eventuali osservazioni”.
Il primo passaggio pubblico in tal senso sui giornali e alla Regione Puglia, era avvenuto alla chetichella e senza che fosse resa disponibile la documentazione. Tanto è vero che le associazioni ambientaliste scoprirono l’avvenuta decorrenza dei termini proprio grazie ad un articolo del “Corriere del Giorno” e solo dopo riuscirono a presentare le loro osservazioni, alcune delle quali sono state accolte dal Ministero. Questa volta, proprio al fine di evitare che il procedimento sfugga al controllo dell’opinione pubblica, la Commissione di Valutazione d’impatto ambientale ha esplicitamente disposto che le integrazioni di Gas Natural debbano essere fornite in formato cartaceo e digitale e che queste ultime “dovranno essere predisposte secondo specifiche tecniche definite dal Ministero dell’Ambiente”.
OGGETTO: Il Ministero dell'Ambiente fa proprie le osservazioni del Comitato contro il rigassificatore di Taranto. Individuate 40 criticità nel progetto della Gas Natural
Il 30 settembre 2006, dopo mesi di informazione fornita alla città sui rischi di un impianto di rigassificazione e sulla sua negatività per quanto riguarda lo sviluppo occupazionale, centinaia di cittadini hanno partecipato al corteo indetto dal Comitato contro il rigassificatore mentre molti negozi esponevano striscette di consenso al tema del corteo. Già in precedenza migliaia di persone avevano firmato la petizione proposta dal comitato, e i convegni in cui gli esperti avevano esposto i problemi erano stati seguiti con attenzione.
Il Ministero dell'Ambiente ha ora "fermato" il progetto di installazione dell'impianto a Taranto inviando alla Gas Natural 40 rilievi sulle criticità di un rigassificatore nella nostra città. In tal modo il Ministero, tramite i propri esperti, ha di fatto riconosciuto come fondate proprio le critiche espresse nella relazione tecnico-giuridica del Comitato contro il rigassificatore di Taranto, riportate durante l'estate dalla stampa locale e ora confrontabili con quelle ministeriali. Sono le stesse che il presidente Florido ha sottovalutato o ignorato. Eppure aveva ricevuto la stessa relazione che Comitato contro il rigassificatore ha inviato al Ministero dell'Ambiente.
Se vi sono consiglieri provinciali dotati di onestà intellettuale e di autonomia di giudizio potrebbero chiedere, con una procedura detta "di autotutela", l'annullamento dell'atto del Presidente della Provincia con cui si è dato parere favorevole al rigassificatore.
A questo punto occorre la denuncia e la vigilanza.
Non ci illudiamo: una parte influente del Governo - guidata dal ministro Bersani - non si rassegnerà.
Occorre trasparenza e sarebbe importante avere in tempo reale le risultanze di tutti i passaggi della Valutazione di Impatto Ambientale. A tal fine il Comitato contro il rigassificatore ha richiesto alla Regione l'inserimento su Internet di tutta la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale. Ma l'assessore Michele Losappio non lo ha fatto e fino ad ora non ha inserito sul sito della Regione neppure il rapporto preliminare di sicurezza della Gas Natural. E' un'ennesima inosservanza della legge Seveso II e dei principi di trasparenza e partecipazione in essa previsti.
L'assenza di trasparenza ci preoccupa in quanto Taranto ha sofferto e soffre di assenza di controllo democratico. Esiste un partito trasversale che opera per bloccare la partecipazione e favorire la delega.
Da questo vizio di fondo è derivato l'inquinamento morale che ha portato allo svuotamento delle casse del Comune: esso è figlio di una concezione del potere priva di trasparenza, in cui ai cittadini non è dato controllare. Inquinamento morale e inquinamento ambientale a Taranto sono frutto della stessa logica.
Noi temiamo che in questo momento, sulla questione del rigassificatore, si stia condensando il peggio della politica di Palazzo.
Sono evidenti i tentativi - spesso riusciti - di privare la cittadinanza della trasparenza del processo decisionale. E' questo che occorre rivendicare: anche per il dissesto finanziario piuttosto che chiedere aiuti dall'alto con iniziative che favoriscono gli autoperdoni occorre attrezzarsi perché qualsiasi cittadino possa controllare i processi amministrativi.
Chi continua in questa politica della non trasparenza è di fatto schierato a favore del rigassificatore e infligge una lesione ai diritti dei cittadini.
Lanciamo un appello a tutti i cittadini perché non si rassegnino alla mala-politica: è venuto il momento di uscire allo scoperto. Mo' avaste!
Per il Comitato contro il rigassificatore di Taranto
Espedito Alfarano
Salvatore De Rosa
Alessandro Marescotti
Allegati
Le 40 osservazioni del Ministero
58 Kb - Formato pdfLe reazioni in città
141 Kb - Formato pdfPagina del Corriere del Giorno del 10 novembre 2006 in cui sono riportate le reazioni della Gas Natural, di Legambiente, del Comitato contro il rigassificatore e della Uil."E adesso ci 'regalano' anche un rigassificatore"
92 Kb - Formato pdfLettera di Antonello Ciavarelli al Corriere del Giorno del 10/11/06Intervento di Venturini (Udc) e Pompigna (Comunisti Italiani)
98 Kb - Formato pdfFonte: Corriere del Giorno 11/11/06
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