Gente che spreca, scuole che scoppiano di caldo
Questa fa il paio con i lampioni accesi in pieno giorno.
Nelle scuole tarantine, con queste giornate da primavera avanzata, i termosifoni sono al massimo al punto da far parlare di caldo soffocante. In verità più di qualcuno è uscito da scuola con un forte mal di testa dovuto alle temperature interne estremamente elevate.
Qual è il problema? La ditta manutentrice - incaricata dalla Provincia - non vuole che si tocchino i rubinetti di regolazione della temperatura. “Quando farà più freddo i termosifoni saranno pronti… già da ora”, è la risposta dei tecnici interpellati.
A quanto pare i soldi pubblici sono da sprecare. L'energia ha prezzi da capogiro e ogni buon padre di famiglia aspetterebbe ad accendere i termosifoni. Ma si sa, quando non c’è nessuno che si duole, dice un adagio tarantino: unge’m tutt.
E’ tutto sbagliato, è tutto da rifare, direbbe il buon Bartali.
Se qualcuno dovesse parlare di risparmio energetico mandatelo nelle scuole taratine a vedere uno splendido esempio di immorale spreco.
Se, in questo stato di cose, nessuno tiene gli occhi spalancati sui soldi pubblici che si spendono, non abbiamo speranze. Questa città è destinata a giorni sempre più oscuri.
E' una città destinata ad ospitare un rigassificatore per pompare altra energia in un sistema di spreco energetico che produce al tempo stesso inquinamento, effetto serra e conseguenti cambiamenti climatici.
Prima di autorizzare ad altri impianti pericolosi, come il rigassificatore, la Provincia di Taranto rifletta sugli sprechi e dia il buon esempio. E faccia - a partire dalla scuola - una politica di efficienza energetica con evidenti benefici ambientali ed economici.
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