Crack Taranto: 33 richieste di giudizio
Rinvio a giudizio per l'ex sindaco di Taranto Rossana Di Bello e l'ex vicesindaco Michele Tucci. Sabato 25 novembre corteo cittadino contro il dissesto
Per il “buco” finanziario di oltre 357 milioni di euro, la Procura della Repubblica ha formalizzato la richiesta del processo per l’ex sindaco Rossana Di Bello e per altre 32 persone tra ex amministratori e funzionari del Comune
21 novembre 2006
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno 21/11/2006
Il dovere di vigilare
Cittadini di Taranto, è il momento di vigilare e di far sentire la nostra voce
La città rimane attonita. Le cronache giornalistiche ci hanno tenuti con il fiato sospeso. Aspettavamo i nomi dei responsabili. I soldi non ci sono più.
Per settimane abbiamo temuto che si trovassero solo dei capri espiatori – tipo un gruppo di impiegati e qualche burocrate – che avrebbero pagato per tutti.
Ma il problema è il funesto silenzio della città. Qualcuno sta già pensando a mobilitare la piazza. Anche questo fa parte della sceneggiatura che qualcuno ha in mente per arrivare alle elezioni comunali con il vessillo di primo della classe. È difficile avere simpatia per i primi della classe. Ci vorrebbe un'autentica presa di coscienza della gente e, ancor più, un vero e proprio contratto di natura civilistica con chi si proporrà alla guida amministrativa di questa città.
Per piacere non ci fate più sentire discorsi di democrazia, di partecipazione e di trasparenza. Poiché non siete stati capaci di realizzarle, provate almeno a rispettare queste parole di pietra.
Chi vuole governare questa città deve avere un curriculum con esercizi concreti di rispetto della volontà popolare, di ascolto e risposta ai bisogni della gente. Non ci venga a portare i programmoni delle cose che sogna di fare. Ci proponga due o tre cose che rappresentino una netta, concreta discontinuità con le classi dirigenti attuali e con i loro modi di governare. Ci dica con chiarezza cosa vuole fare della salute dei tarantini mediante gli interventi sull'ambiente (rigassificatore, siderurgia, cementificio, raffineria, traffico). Ci dica come pensa di mettere una pezza alla disoccupazione giovanile o quanto meno come intende introdurre elementi di chiarezza in questo ambito (lavora chi è in testa alle liste di disoccupazione, per esempio). Ci dica immediatamente con quali uomini intende governare perché la gente capisca subito a quali gruppi di potere politico-economico fa, o non fa, riferimento. Ci dica se intende ancora rispettare il logoro primato dei partiti che, ad oggi, sono la negazione della democrazia, della partecipazione e della trasparenza. Ci dica immediatamente come intende attuare una forma di controllo dal basso da parte di tutti i cittadini.
Ai miei concittadini chiedo di vigilare in maniera esasperata. Non si tratta solo del buon governo di questa città ma del destino dei nostri figli e dei nostri nipoti giacché ci aspettano lacrime e sangue per ameno un paio di generazioni. Mandate lettere di protesta a chi ci ha trattato da sudditi, scrivete sui giornali la vostra rabbia, fate sentire la vostra voce nei posti di lavoro, nei luoghi in cui vi riunite, nelle poche associazioni sportive e culturali giacché ci hanno derubato anche di sani luoghi di aggregazione e di crescita civile. Tutto meno il silenzio e l'indifferenza.
Giovanni Matichecchia
giovannimatichecchia@libero.it
La città rimane attonita. Le cronache giornalistiche ci hanno tenuti con il fiato sospeso. Aspettavamo i nomi dei responsabili. I soldi non ci sono più.
Per settimane abbiamo temuto che si trovassero solo dei capri espiatori – tipo un gruppo di impiegati e qualche burocrate – che avrebbero pagato per tutti.
Ma il problema è il funesto silenzio della città. Qualcuno sta già pensando a mobilitare la piazza. Anche questo fa parte della sceneggiatura che qualcuno ha in mente per arrivare alle elezioni comunali con il vessillo di primo della classe. È difficile avere simpatia per i primi della classe. Ci vorrebbe un'autentica presa di coscienza della gente e, ancor più, un vero e proprio contratto di natura civilistica con chi si proporrà alla guida amministrativa di questa città.
Per piacere non ci fate più sentire discorsi di democrazia, di partecipazione e di trasparenza. Poiché non siete stati capaci di realizzarle, provate almeno a rispettare queste parole di pietra.
Chi vuole governare questa città deve avere un curriculum con esercizi concreti di rispetto della volontà popolare, di ascolto e risposta ai bisogni della gente. Non ci venga a portare i programmoni delle cose che sogna di fare. Ci proponga due o tre cose che rappresentino una netta, concreta discontinuità con le classi dirigenti attuali e con i loro modi di governare. Ci dica con chiarezza cosa vuole fare della salute dei tarantini mediante gli interventi sull'ambiente (rigassificatore, siderurgia, cementificio, raffineria, traffico). Ci dica come pensa di mettere una pezza alla disoccupazione giovanile o quanto meno come intende introdurre elementi di chiarezza in questo ambito (lavora chi è in testa alle liste di disoccupazione, per esempio). Ci dica immediatamente con quali uomini intende governare perché la gente capisca subito a quali gruppi di potere politico-economico fa, o non fa, riferimento. Ci dica se intende ancora rispettare il logoro primato dei partiti che, ad oggi, sono la negazione della democrazia, della partecipazione e della trasparenza. Ci dica immediatamente come intende attuare una forma di controllo dal basso da parte di tutti i cittadini.
Ai miei concittadini chiedo di vigilare in maniera esasperata. Non si tratta solo del buon governo di questa città ma del destino dei nostri figli e dei nostri nipoti giacché ci aspettano lacrime e sangue per ameno un paio di generazioni. Mandate lettere di protesta a chi ci ha trattato da sudditi, scrivete sui giornali la vostra rabbia, fate sentire la vostra voce nei posti di lavoro, nei luoghi in cui vi riunite, nelle poche associazioni sportive e culturali giacché ci hanno derubato anche di sani luoghi di aggregazione e di crescita civile. Tutto meno il silenzio e l'indifferenza.
Giovanni Matichecchia
giovannimatichecchia@libero.it
Oltre a Di Bello, la richiesta di rinvio a giudizio riguarda 25 ex amministratori comunali, tra i quali l’ex vicesindaco e attuale deputato dell’Udc Michele Tucci, sei ex revisori dei conti del Comune e l’ex dirigente del settore finanze dello stesso ente Luigi Lubelli. Circa due mesi fa, il Pm aveva fatto notificare ai 33 indagati l’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
L’ipotesi di reato del falso ideologico viene contestata dal Pm agli indagati per ciascun bilancio annuale approvato in consiglio comunale. L’inchiesta era stata avviata dalla Procura di Taranto sulla base di un esposto presentato dai consiglieri comunali dell’opposizione di centrosinistra in consiglio comunale; l’esposto riguardava solo il bilancio consuntivo 2004.
L’inchiesta riguarda tutti ex amministratori in quanto il Comune di Taranto è commissariato dal marzo scorso, dopo che il 18 febbraio Di Bello si era dimessa in seguito ad una condanna ad un anno e quattro mesi (pena sospesa) per abuso d’ufficio e falso inflittagli dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Taranto per l’affidamento della gestione dell’inceneritore comunale.
Il 17 ottobre scorso il commissario straordinario del Comune, Tommaso Blonda, ha dichiarato il dissesto finanziario dell’ente.
Il deficit ufficialmente accertato sino ad oggi è di oltre 357 milioni di euro, ma sono in corso ancora accertamenti su altre voci quali i debiti fuori bilancio.
Il governo ha già nominato i tre commissari liquidatori, che sono il capo del Dipartimento sviluppo economie territoriali della presidenza del Consiglio dei ministri, Francesco Boccia, e i funzionari del Viminale Giuseppe Caricati e Agostino Mario Pazzaglia.
Note: SABATO 25 NOVEMBRE MANIFESTAZIONE CONTRO IL DISSESTO
ORE 16.30 CONCATTEDRALE - TARANTO
"Creiamo un metodo nuovo: impegniamoci, da adesso, a controllare sempre tutto, costituiamo gruppi di cittadini per aiutarci insieme a farlo; diamoci la capacità sia di indicare soluzioni che di scendere in piazza ogniqualvolta occorra protestare, sotto l'unica bandiera comune della necessità e del futuro".
Scarica il volantino.
ORE 16.30 CONCATTEDRALE - TARANTO
"Creiamo un metodo nuovo: impegniamoci, da adesso, a controllare sempre tutto, costituiamo gruppi di cittadini per aiutarci insieme a farlo; diamoci la capacità sia di indicare soluzioni che di scendere in piazza ogniqualvolta occorra protestare, sotto l'unica bandiera comune della necessità e del futuro".
Scarica il volantino.
Allegati
"Bilanci falsi"
558 Kb - Formato jpgQuotidiano di Taranto 21-11-2006Volantino manifestazione cittadina del 25 novembre 2006
464 Kb - Formato pdf"Contro il dissesto di economia, ambiente e dignità cittadina"
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