Egregio Florido, salviamoci almeno dal rigassificatore
Caro Direttore,
le scrive un cittadino di Taranto affranto e arrabbiato per quanto sta avvenendo nella propria città. Taranto, dopo il dissesto sta assistendo all'ennesima pagina nera della sua politica e della sua storia. Nemmeno il disastro finanziario dell'Ente municipale sembra averci fatto toccare il fondo per sperare nel miraggio di una risalita.
Un'indecorosa lotta politica all'insegna della spartizione di potere che non conosce destra o sinistra, si sta affiancando alla consueta sottomissione alla grande industria inquinante. Prendono ancora una volta corpo delle piaghe dalle quali non vogliamo proprio guarire.
E quel che è peggio, è che i soliti noti credono di poter contare ancora una volta sull'ignoranza e la pigrizia del popolo tarantino.
Intendo perciò ribellarmi a questa situazione e dire il mio 'no' a questa politica chiassosa e fosca per voler disperatamente credere in un futuro migliore.
Le giro una e-mail inviata al Presidente della Provincia Florido, cui immagino non seguirà mai alcuna risposta, nè formale, nè nei fatti.
Con la speranza che attraverso il suo illustre giornale possa dare voce allo sfogo mio e di una grossa parte stanca della città.
La saluto cordialmente
Massimo Ruggieri
Egregio Presidente Florido,
mi chiamo Massimo Ruggieri, ho 31 anni e sono un cittadino di Taranto come lei.
Le scrivo in merito ad una situazione che sto seguendo con grande attenzione e che mi preoccupa non poco. Si tratta dell’ipotesi da più parti paventata dell’insediamento a Taranto di uno dei rigassificatori voluti dal Governo centrale.
Ipotesi da più parti paventata, le dicevo appunto. Ma tutto mi aspettavo, fuorchè che tra queste ci fosse anche la Provincia da Lei presieduta.
In tutta onestà questa delusione fa il paio con la sconcertante uscita del Suo Ente dalle cause intentate contro l’Ilva. Le recenti sentenze acuiscono enormemente questo rammarico per quest’ennesima occasione persa. Per l’ennesima mancata dimostrazione di coesione e responsabilità da parte delle istituzioni e del territorio.
Quello di subire passivamente ogni tipo di sopruso, non ultimi quelli ambientali, è un dolore cui noi tarantini abbiamo fatto tristemente l’abitudine, ma la rassegnazione a subirlo proprio no, non ci stiamo.
Ma perché invece di costruire un’economia jonica indipendente e forte dobbiamo sempre cedere al ricatto occupazionale ed ambientale che ci viene offerto da forestieri che altrove si guardano bene dall’accogliere?
Che tristezza vincere una sentenza senza essere stati difesi e protetti dalle istituzioni che ci avrebbero dovuto rappresentare… la Provincia ha il dovere di portare alta la bandiera di una comunità frustrata da un comune in ginocchio, ma come avete potuto?
Pensate mai alla responsabilità che avete nei confronti dei tanti, troppi, concittadini che hanno dovuto pagare con la vita le scelte scellerate di dare asilo incontrollato all’industria pesante? ed è possibile che prima che alle morti si pensi agli occupati facendo l’indegno gioco dei Riva di turno?
Mi creda Presidente, il rigassificatore potrà solo contribuire ad accrescere i problemi che abbiamo da sempre con l’Ilva. In termini ambientali, appunto, e di sicurezza. Le poche decine di occupati non risolleveranno la nostra disoccupazione, né avvieranno la nostra economia.
Piuttosto satureranno il nostro porto precludendone definitivamente ogni altro auspicabile sviluppo quale ad esempio l’agognato turismo.
Taranto è già abbastanza martoriata da problemi che il rigassificatore non farà altro che aggravare.
Le potenzialità per percorrere nuove strade di rilancio ci sono e passano attraverso l’esaltazione delle tante peculiarità del nostro territotrio.
Non permetta che i milioni messi in campo dalla Gas Natural prevarichino le ragioni della coscienza.
Ritengo quasi superfluo menzionarle le mille motivazioni per cui l’ipotesi del rigassificatore a Taranto sia quanto mai sconveniente, non ultima la localizzazione individuata. Non lo farò per rispettare la sua intelligenza.
Non è stato bello vedere come a Brindisi la storia del rigassificatore abbia visto la Provincia avere tutt’altro ruolo rispetto a quello che sta avendo nell’omologa storia nella nostra città…e non è un caso se i nostri cugini brindisini, buon per loro, stiano cominciando a vedere i risultati della loro legittima e sacrosanta battaglia. Ed è bene ricordare che Taranto è ben più disastrata di Brindisi.
Presidente, lei proviene dal sindacato, una delle più alte espressioni di democrazia e rappresentanza delle classi deboli della società, in tutta onestà ci aspettavamo di più.
Colga questa opportunità per cambiare la nostra opinione e la triste storia di Taranto Nostra.
Cordialmente
Massimo Ruggieri
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