Quanta diossina c'è a Taranto? Una prima interpretazione dei dati dell'Arpa Puglia
Dopo aver ascoltato attentamente i consigli di esperti (e speriamo di non aver fatto degli errori) ecco i dati sulla diossina in un quadro riassuntivo e compatto. Per facilitare la lettura e comprensione dei dati li abbiamo ricopiati dagli stessi fogli di laboratorio dell'Arpa in modo che chiunque possa rintracciare tali valori nei file PDF allegati a questa pagina web.
Partiremo quindi con i valori in picogrammi e poi passaremo ai nanogrammi equivalenti.
Un nanogrammo è un miliardesimo di grammo. La millesima parte di un nanogrammo è il picogrammo. Queste unità di misura ci fanno capire come mai fino a ora non è stata mai fatta una analisi della diossina: ci vogliono strumenti sensibilissimi per rilevare valori così piccoli.
--- Valori in picogrammi per metro cubo normalizzato ---
Somma PCDD+PCDF (diossine)
......................Concentrazione ......Indice di Tossicità equivalente
......................totale
Ilva 12/6/07 ..........181238 ..............6841
Ilva 14/6/07 ..........346766 ..............14364
Ilva 16/6/07 ..........303431 ..............12057
Media ....................277145 ..............11087
Per comodità traduciamo tale media in nanogrammi (1 nanogrammo è equivalente a mille picogrammi)
Nanogrammi ............277,1..............11,1
Limite
legge 152/06........10000 nanogrammi per la concentrazione totale
Limite decreto Regione FVG.................0,4 nanogrammi per la tossicità equivalente
Quindi la media delle rilevazioni nelle tre giornate dà 277,1 nanogrammi (espressi in concentrazione totale) di diossine per metro cubo normalizzato e 11,1 nanogrammi di diossine (espressi in in tossicità equivalente) per metro cubo normalizzato.
E' importante tenere distinti questi due valori in quanto la legge italiana 152/06 fissa un limite per le diossine espresse in "concentrazione totale" (il primo valore) mentre i valori limite europei (ben più restrittivi) recepiti dalla Regione Friuli Venezia Giulia fissano valori limite per l'indice di tossicità equivalente (il secondo valore).
Rissumento in forma discorsiva possimo dire che i valori limite di riferimento sono questi:
- 10000 nanogrammi di concentrazione totale delle diossine per la legge 152/06 (e le analisi delle diossina Ilva dell'impianto di agglomerazione misurata al camino hanno trovato "solo" 277,1 nanogrammi);
- 0,4 nanogrammi di tossicità equivalente per il decreto Friuli Venezia Giulia basato su valori limite europei e ben più restrittivi (e le analisi della diossina Ilva dell'impianto di agglomerazione misurata sul camino danno una media di 11,1 nanogrammi).
Spiegazioni (e ripetizioni) per i non addetti ai lavori
Non siamo stati chiari? Ripetere giova. E ripeteremo. Scusate l'impostazione ridondante e didattica. Ma può servire in casi così compolessi da interpretare.
La legge italiana 152/06 è permissiva e fissa limiti di 10 microgrammi di diossine (PCDD+PCDF) per la concentrazione totale che è la colonna di sinistra che si trova nei file PDF dell'ARPA. 10 microgrammi equivalgono a 10000 nanogrammi. A complicare le cose ci sono i dati dell'ARPA che sono rappresentati in picogrammi (1000 picogrammi = 1 nanogrammo). Avevamo già detto: 1 nanogrammo è un miliardesimo di grammo.
Facendo la media delle tre misurazioni dell'Arpa per i giorni 12 - 14 - 16 giugno 2007 abbiamo ottenuto 11,1 nanogrammi di diossina a metro cubo (normalizzato). Essi sono i valori di diossine (PCDD+PCDF) espressi mediante Indice di Tossicità Equivalente (colonna di destra).
Sono molti? Sono pochi? Superano i limiti di legge?
La risposta è duplice: sono pochissimi per la legge italiana (legge 152/06 con relativi allegati), sono invece molti per il decreto regionale del Friuli Venezia Giulia (che si basa sulla Decisione CEE/CEEA/CECA n. 259 19/2/2004).
La legge 152/06 complica le cose in quanto ha come riferimento non l'Indice di Tossicità Equivalente ma la "concentrazione totale". Quante diossine ci sono se si tiene conto della concentrazione totale (colonna di sinistra)? Siamo a 277,1 nanogrammi come media delle tre giornate di campionamento.
Conclusione
Se a Taranto si applica la legge 152/06 l'impianto di agglomerazione dell'Ilva è assolutamente a norma in quanto sono state rilevate (in giornate in cui era evidente l'effetto "Mulino Bianco") solo 277,1 nanogrammi a metro cubo di concentrazione totale di diossine ripetto ad un limite di legge di 10000 nanogrammi. In pratica l'Ilva sfiora un valore di emissioni pari al 3% del valore massimo previsto per legge (per la precisione arriva al 2,7%).
Se invece il camino dell'impianto di agglomerazione dell'Ilva fosse in Friuli Venezia Giulia si applicherebbe una normativa regionale che recepisce i limiti europei (espressi non in "concentrazione totale" ma in "indice di tossicità equivalente"): il limite sarebbe 0,4 nanogrammi a metro cubo. In questo caso vi sarebbe un superamento di oltre 27 volte del limite previsto.
"In caso di superamento del suddetto limite, l'impianto di sintetizzazione dell'agglomerato dovrà essere immediatamente fermato", recita il decreto della Regione Friuli Venezia Giulia.
Su Repubblica una prima proiezione annua dell'ARPA (sottostimata?)
Repubblica del 29/6/07 riporta un dato interessante, anche se provvisorio: l'Ilva immetterebbe 103 grammi annui di diossine (per il 2007). Il che è frutto del calcolo che l'Arpa fa moltiplicando le concentrazioni di diossine a metro cubo per il numero di metri cubi annui. Questi 103 grammi sono più dei 93 grammi (stimati su base dati Ines) riportati nel dossier di PeaceLink sulla diossina (che fece scalpore perché stimava al 90% del totale italiano la sola diossina dell'Ilva di Taranto). Quindi siamo oltre ciò che ha fatto scalpore. E "siamo oltre" nonostante le rilevazioni diurne siano state fatte in condizioni irreali da Mulino Bianco, con cielo inspiegabilmente quasi privo di nubi inquinanti (di notte poi - quando l'Arpa non c'era - il Mulino Bianco diventava Mulino Sporco).
"Ben 272 grammi annui di diossina annui"
Nell'ambito di un forum di confronto, un esperto ci ha scritto: "La capacita nominale dell'impianto di agglomerazione è di 3,8 milioni di metri cubi per ora. Anche supponendo che quello effettivo sia molto più basso (circa 2,8 * 10^6 m^3/h che è molto vicino al valore misurato sull'impianto) e considerando che il periodo di attività giornaliero dell'impianto è di 24 h per 365 giorni avremo:
11,1 ng * 2,8 * 10^6 m^3/h * 24 * 365= 2,72 * 10^11 ng
Per passare da ng a grammi si deve dividere per un fattore 10^9, quindi avremo 272 grammi annui, circa il 35% del valore Europeo sui registri INES.
Probabilmente nel calcolo dei 103 grammi di ARPA non si è tenuto conto della % di O2 durante il campionamento che manco a dirlo era molto più alta di quello che ci si aspetta da un impianto di quella portata.
Svelato l'effetto "Mulino Bianco"
Il tenore di ossigeno medio durante i prelievi è sempre rimasto intorno al 18%.
Questo significa che il sistema ha "imbarcato" aria fresca prima di giungere al camino. Un processo di combustione non può avere dei fumi la cui composizione sia uguale a quella dell'aria. I fumi erano pertanto chiaramente "diluiti".
Revisione degli errori di questa relazione
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a.marescotti@peacelink.it
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Allegati
Dati diossina Ilva Taranto. Primo giorno di rilevazioni Arpa
630 Kb - Formato pdfSecondo giorno rilevazioni
644 Kb - Formato pdfTerzo giorno di rilevazioni
633 Kb - Formato pdfDecreto Regione Friuli Venezia Giulia
505 Kb - Formato pdfFissa a 0,4 nanogrammi a metro cubo il limite delle diossine, espresso mediante l'Indice di Tossicità Equivalente (I-TE)
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