Lettera aperta al sottosegretario Laura Marchetti
Gentile sottosegretario,
le scriviamo come persone impegnate in difesa dell'ambiente ed estremamente preoccupate per quanto sta avvenendo a Taranto. Le scriviamo sia per la sua sensibilità ambientalista sia per essere Lei, come pugliese, la figura di riferimento più vicina alla nostra regione e alla nostra città. Taranto è stata dichiarata per legge "città ad alto rischio di crisi ambientale" e con decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 1998 è stato approvato il "Piano di disinquinamento per il risanamento del territorio della provincia di Taranto". Ciò nonostante i livelli di inquinamento della città sono saliti. Non solo: essi rischiano di aumentare con il raddoppio della raffineria Agip. A ciò si aggiunge il progetto di rigassificatore che sorgerebbe, come da progetto, a soli 775 metri dalla raffineria Agip, di cui è stato avviato l'inter di VIA per valutare gli effetti del suo raddoppio.
A Taranto sta accadendo qualcosa di gravissimo. Rimane infatti lettera morta quella legge avrebbe dovuto tutelarci e assicurarci un futuro più sicuro e meno inquinato. E dall'altra parte avanzano i processi di aumento del rischio industriale e di incremento dei pesi ambientali complessivi che gravano sul territorio. A Taranto sono previsti per l'Ilva livelli di emissione di diossine 100.000 volte superiori (a metro cubo) rispetto ad un inceneritore. Sono cose paradossali che ci umiliano e ci preoccupano profondamente perché rendono l'idea di quanto poco valga la vita umana di un meridionale e di un tarantino in particolare.
A Taranto si stima venga immessa nell'aria il 90% della diossina italiana, il 49% del mercurio immesso in aria e il 62% del mercurio immesso in acqua, segnando negli ultimi anni un crescendo costante quanto preoccupante. Per aver diffuso in conferenza stampa questi ultimi due dati sul mercurio, tratti dal sito dell'APAT, l'Ilva ha sporto querela per "procurato allarme", nonostante si tratti di dati ufficiali stimati sulla base delle stesse informazioni che l'Ilva comunica al Ministero dell'Ambiente.
Accade quindi il paradosso che a Taranto divenga "rischioso" non tanto inquinare ma parlare di inquinamento utilizzando gli stessi dati ambientali che voi avete sui vostri siti Internet. E ci troviamo di fronte all'assurdo che chi inquina quereli chi informa sulle emergenze ambientali.
Ci rivolgiamo quindi a lei per tre motivi.
Primo: perché segua in prima persona la procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) relativa al rigassificatore e al raddoppio della raffineria Agip
Secondo: perché l'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) che in queste settimane è stata attivata proceduralmente preveda un drastico abbassamento delle autorizzazioni alle emissioni, riducendo i livelli di diossina a 0.4 nanogrammi a metro cubo e portando il mercurio a livelli drasticamente sempre più bassi e in prospettiva allo zero, così come richiede la normativa europea.
Terzo: che venga pienamente coinvolta in una "procedura partecipativa" la nuova Amministrazione Comunale e il Consiglio comunale, da poco insediati, assicurando che al contempo siano pienamente coinvolti i cittadini e le loro espressioni di cittadinanza attiva (comitati, associazioni, ecc.) essendo in ciò molto chiara la normativa europea (essa parla di consultazione del "pubblico" sia per la VIA sia per l'AIA).
Pertanto attendiamo una risposta a questa nostra lettera aperta che scriviamo con un profondo senso di preoccupazione e di angoscia per la sorte di una città e di una provincia in cui negli ultimi 30 anni sono raddoppiati i morti per tumore giungendo negli ultimi anni a "stabilizzarsi" in ambito provinciale sul "record" dei 1200 decessi annui.
Distinti saluti
Il Comitato per Taranto
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