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Lettera aperta al Governatore Vendola

Caro presidente Vendola, niente scherzi sull’ambiente

Per cambiare il nostro destino dobbiamo contare esclusivamente sulle nostre forze e, mi creda, ora a Taranto, tra la gente, tira un’aria nuova. Siamo stanchi di una politica che continua a ignorare le emergenze di Taranto.
3 agosto 2007
Simona Fersini
Fonte: Tarantosera

Gentile Governatore Vendola,

Vendola Le scrivo in merito all’Autorizzazione Integrata Ambientale, fiduciosa che un suo intervento possa portare un po’ di chiarezza. Ancora una volta Taranto ed i tarantini sono stati (o stanno per essere) gabbati da chi crede di fare il buono e il cattivo tempo nella nostra città. Il 1° marzo 2007 l’Assessore all’Ambiente della Regione Puglia, Michele Losappio, aveva dichiarato, nell’ambito della prima riunione di verifica del famoso atto di intesa con l’Ilva, che la stessa Ilva aveva presentato istanza di AIA al Ministero dell’Ambiente e alla Regione.

L’Ente che Lei presiede, però, non ha mai precisato se e dove fosse disponibile la documentazione tecnica presentata dall’Ilva, in danno alla trasparenza che la Regione Puglia da tempo proclama. Inoltre dimenticò di informare che i cittadini hanno, per legge, il diritto di partecipare al processo consultivo al fine di presentare le proprie osservazioni.

Pur non essendo un compito proprio della Regione, ci si poteva aspettare senz’altro di più da chi deve rappresentarci dinanzi ad istanze così vitali per il nostro territorio. Lei sa meglio di me quanto le indicazioni che verranno da questa autorizzazione incideranno sul nostro prossimo futuro e sulla nostre salute, posto che saranno sanciti i limiti alle emissioni inquinanti per gli anni a venire (tanto più che i limiti previsti attualmente dalla legge sono a dir poco sconsiderati).

In questi giorni leggiamo che l’intero iter burocratico riguardante tale pratica si è “scoperto” essere già partito. Cittadini ed associazioni hanno tempo fino al 10 agosto (in piene vacanze...) per le loro osservazioni. Insomma, è partita una procedura autorizzativa senza conoscerne i contenuti e senza sapere soprattutto come e quando parteciparvi. Neppure l’Arpa pare fosse a conoscenza dell’avvio della procedura da parte del Ministero. Probabilmente sarebbe il caso di far sentire al Governo le ragioni della nostra città che, non solo è la più inquinata della Regione che Lei rappresenta, ma dell’intero Paese e dell’intero continente. In campagna elettorale lei ha parlato dell’importanza della democrazia partecipata che è un sacrosanto diritto dei cittadini, un diritto che non ci è dato di poter esercitare, visto che tutto viene fatto alle nostre spalle e, badi bene, anche alle spalle dei nostri amministratori, dato che neanche l’assessore all’ambiente di Taranto Pastore ne era a conoscenza.

Ma per lei così poco conta Taranto e la salute dei tarantini? Passando da un governatore filo-salentino ad uno baricentrico, Taranto continua, nei fatti, ad essere irrimediabilmente penalizzata. La lezione che il suo governo e quello precedente ci hanno dato è molto chiara e triste al contempo: per cambiare il nostro destino dobbiamo contare esclusivamente sulle nostre forze e, mi creda, ora a Taranto, tra la gente, tira un’aria nuova. Noi tutti siamo stanchi di una politica che continua a ignorare le emergenze di Taranto. Ci aspettiamo che vi ergiate ad autentici tutori della nostra dignità, ancor più se parliamo di salute e di vita.

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