Inquinamento ILVA: La denuncia corre su internet
Questo è “Taranto, la città malata”, un video che sta riscuotendo un grande successo sul sito di “La Repubblica”, tanto da risultare il filmato migliore, e su diversi blog, e che ha provocato fin da subito una pioggia di commenti. L’autore, Vittorio Vespucci, è un tarantino che lavora e vive a Treviso dal 1995. “Ho pubblicato il video circa un anno fa sul mio blog - ha spiegato l’autore - e in seguito ho deciso di inviarlo al sito di Repubblica. Subito ho notato un buon indice di gradimento da parte degli utenti”.
E’ un filmato di denuncia quello di Vespucci. Una denuncia che cerca di sintetizzare in appena tre minuti (“è questo il tempo di massima attenzione per i filmati creati per essere diffusi in rete”) il dramma ambientale di Taranto e il dramma umano dei tarantini, costretti a convivere con il “mostro” che per tanti è nel contempo vita e morte”. Le parole, e i numeri, che improvvisamente fanno capolino dalle immagini del filmato, evidenziano quanto sia grave la situazione. “Il registro europeo sulle emissioni inquinanti mostra dei dati sconcertanti, in particolare riguardo l’Ilva, che da sola emette veleni in quantità davvero rilevanti”. Si legge ancora, ad produce circa il 10% dell’ossido di carbonio, o il 9% di diossina emessi in tutta l’Europa. “I politici usano tante parole e fanno dei bei discorsi - ha proseguito Vespucci - ma continuano ad esserci tanti, troppi lavoratori che perdono la vita a causa di incidenti o malattie. Le statistiche mostrano che i morti per tumore sono aumentati di oltre il 100% dal 1971 ad oggi.
I quartieri a ridosso della zona industriale sono invivibili a causa delle polveri e dell’inquinamento”. L’autore ha sottolineato che non c’è stato neanche bisogno di commento audio poichè le immagini, tristemente suggestive, parlano da sole. E il filmato è arrivato anche all’estero... “Lo scorso anno il video mi è stato richiesto per essere proiettato in Albania - ha dichiarato Vespucci - in occasione di un convegno con gli studenti dell’università di Valona. Un convegno che illustrava il progetto di un insediamento industriale. Per l’autore è stato anche interessante leggere i commenti lasciati dai visitatori sul sito di Repubblica e sul blog personale. “Ho riflettuto sui toni che i tarantino hanno utilizzato: il sentimento principe è la rabbia, mista però a un sorta di cupa rassegnazione”. Vespucci comunque non pare essere rassegnato, e auspica un vero cambiamento da realizzare attraverso il rispetto di leggi più severe e non solo... “Le strade per risolvere i problemi ci sono. Forse un ridimensionamento della grande industria nell’ambito dell’economia locale, salvaguardando l’occupazione e i posti di lavoro, potrebbe essere un atto adeguato allo sviluppo programmato e graduale di settori alternativi”.
Un’ultima riflessione di Vespucci è dedicata al ruolo della rete. “Credo che questo sia un bell’esempio di utilizzo positivo e propositivo di Internet, che da tanti viene quasi demonizzato e considerato solo un grande contenitore di illegalità e pirateria”.
http://tv.repubblica.it/tuatv.php?cont_id=23310
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