E’ ora che la Persefone ritorni nella nostra Taranto
Gentile Direttore,
Ho letto con interesse l’articolo che riporta il colloquio svoltosi tra il Dott. Trevisani e la D.ssa Angela Mignogna, assessore alla Cultura del Comune di Taranto (C. del G. del 15 agosto 2007). Condivido ed apprezzo il programma della D.ssa Mignogna: la rivalutazione del borgo antico e il voler rendere fruibili quei luoghi che, alla data odierna, non hanno avuto il dono della visibilità.
Nel contesto archeologico l’assessore ha esplicitato la necessità di considerare l’archeologia come parte integrante nell’ambito culturale e non un “campo” a sé ed, inoltre, ha palesato un suo sogno: riportare la Persefone a Taranto in occasione della riapertura del Museo Nazionale.
La statua della “Persefone di Taranto” o “Persefone Gaia” o “Dea in Trono”, scolpita da un artista tarantino nel V sec. a.C. e trafugata dalla Puglia(1912), raggiunse la Francia e, successivamente la Svizzera. Qui fu acquistata dall’imperatore di Germania ed oggi è esposta, punta di diamante, al Pergamon Museum di Berlino. L’argomento della restituzione di opere d’arte e cimeli trova inserimento nel contesto del territorio internazionale ma, proprio per non esserci una specifica normativa in merito, lascia ampio spazio ad intense attività diplomatiche.
Infatti, nel 2006, è stato siglato un accordo tra l’Italia e il Metropolitan Museum of Art di New York per la restituzione di una serie di reperti archeologici di ingente valore tra cui il “Cratere di Eufonio”.
Ultima, in ordine di tempo, è la notizia della restituzione della “Venere Morgantina” alla Sicilia in seguito ad un accordo tra il Paul Getty Museum ed il nostro Ministero dei Beni Culturali. La statua troverà posto nel Museo di Aidone in provincia di Enna.
Nella volontà dell’assessore Mignogna si può riporre la speranza di un ritorno dall’ “esilio” della Persefone alla luce, anche, di recenti eventi. L’Italia ha restituito all’Etiopia la stele di Axum che, in realtà, fu trasferita nel nostro Paese dietro lauto compenso privato e non come bottino di guerra; in seguito, nel 1956, l’Italia concordò, come ulteriore risarcimento, che la stele sarebbe rimasta in Italia in cambio della costruzione di un ospedale e di un aeroporto.
Recentemente, inoltre, il Consiglio di Stato ha deciso che la “Venere di Cirene”, custodita nel Museo Romano di Palazzo Massimo sia restituita alla Libia, nonostante ritrovata nel 1913 nel corso di una spedizione archeologica italiana. Nel concetto di dare a Cesare quello che è di Cesare, nel caso specifico della Persefone, sarebbe auspicabile “dare a Taranto quello che è di Taranto”. Ringrazio dell’ospitalità
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