La Tarsu potrebbe scendere. Ecco come
Non accenna ad arginarsi il fiume di interventi intorno alla Tarsu, la tassa per la raccolta dei rifiuti solidi urbani il cui aumento è già sfociato in ricorsi al Tar e verifiche sui conteggi. Ma se la Tarsu è alle stelle è anche perché a Taranto si registra l’assenza di qualsiasi progetto per la raccolta differenziata, completamente abbandonata nel corso del 2007. Il che significa non solo non essere in linea con i dettami della legge che prevede il passaggio dalla tassa alla tariffa, dalla Tarsu alla Tia, ma anche aver rinunciato - e non ce lo potevamo certo permettere - ad incassare consistenti risorse che si potevano impiegare per ridurre i costi di gestione del servizio di raccolta e di smaltimento e quindi la tassa comunale a carico dei cittadini.
E’ così che, secondo Roberto De Giorgi (della Rete ionica ambientale) e l’ex consigliere comunale Nello De Gregorio si sarebbero potuti evitare gli stratosferici aumenti della Tarsu 2007. Stamattina i due hanno esposto, durante un incontro presso il centro studi La Discussione, in largo Arcivescovado, un vademecum del quale sono gli autori. Una sorta di traccia operativa che vuole essere – hanno premesso - un supporto rivolto al Comune “affinché possa organizzare la raccolta differenziata per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Dlgs 22/97 (ovvero dal Codice Ambientale Dlgs 152 entrato in vigore (ex gestione della raccolta differenziata), il dato della raccolta differenziata si aggira intorno alle 8.000 tonnellate annue, almeno fino al 2006. Quindi una percentuale del 6,6% “Alla deficitaria gestione finanziaria dell’azienda di igiene urbana - hanno osservato - si accompagna l’assenza di iniziative per preparare l’ente civico all’avvento della Tia”.
Il progetto di massima presentato questa mattina sottolinea come l’aumento della raccolta differenziata corrisponde al contenimento della spesa. Esiste ad esempio un accordo stipulato tra Anci e Conai per la raccolta ed il recupero degli imballaggio che definisce i corrispettivi economici che il Conai riconosce ai comuni. Ma è la raccolta e la successiva valorizzazione della frazione umida e del verde a rappresentare un elemento indispensabile per il dal 29/06/2006) nonché dall’aggiornamento al Piano Regionale dei rifiuti proposto dal Commissario regionale in Puglia e dalla Finanziaria 2007”.
“Il “Nuovo modello “ di gestione dei rifiuti - hanno spiegato De Giorgi e De Gregorio – deve tener conto che è necessario operare attraverso l’Autorità di Bacino e la Provincia, oggetto di finanziamenti regionali. Il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata rappresenta un obbligo. In particolare la legge finanziaria prevede in fatto di raccolta differenziata le seguenti percentuali minime: almeno il 40% entro il 2007; almeno il 50% al 2009; almeno il 60% al 2011.
E invece la produzione di rifiuto a Taranto, come dato da bilancio stabilmente riequilibrato del commissario straordinario si aggirerebbe attorno alle 120.000 tonnellate annue. Secondo i dati della Ecopolis raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata imposti dalla normativa. “Rappresenta circa la metà dei rifiuti urbani complessivamente prodotti in Puglia - hanno spiegato i due ricordando come a Taranto, a differenza di tutte le altre province pugliesi, esiste un impianto pubblico di compostaggio, il Pasquinelli, mai entrato in funzione, e che invece potrebbe garantire l’effettiva valorizzazione della frazione umida, anche alla luce di possibili accordi di programma con le associazioni di categoria per l’utilizzo del compost prodotto”.
Un altro spunto è quello della domiciliarizzazione delle raccolte. Insomma, la gestione dei rifiuti, dai risvolti sociali ed ambientali oltre che economici andrebbe ripensata in toto. Le possibilità non mancano.
Allegati
Proposta Progettuale - Sistemi di raccolta moderni dei rifiuti
393 Kb - Formato pdfAlleghiamo il progetto da sottoporre al Comune di Taranto
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