Inceneritore: “Tecnologia obsoleta? Sbagliato!”
Intervento pubblicato sul Corriere del Giorno dello scorso 8 ottobre al quale l’ing. Tagliente replica "al fine - spiega - di evitare la diffusione di notizie non propriamente esatte che potrebbero ingenerare nella collettività convincimenti errati a discapito dell’interesse dei lavoratori dell’impianto di termovalorizzazione (che sino allo scorso 1º agosto, data in cui siamo stati licenziati, prestavano la loro attività presso l’impianto) nonché della intera città".
Tagliente in pratica contesta a De Gregorio le affermazioni secondo le quali la tecnologia del termovalizzatore di Taranto sarebbe obsoleta in quanto l’inceneritore utilizzerebbe un forno a griglia. "I più grossi impianti moderni nazionali ed internazionali, come il termovalorizzatore di Brescia o quello di Vienna, notoriamente indicati come esempio di avanguardia a livello europeo, - spiega l’ex direttore tecnico dell’impianto - guarda caso adottano proprio la griglia mobile come sistema di funzionamento, in quanto è sicuramente il miglior sistema tecnologico per la combustione del rifiuto solido urbano".
Tagliente, inoltre, fa notare a De Gregorio che, d’altra parte, "sul territorio locale esistono altri impianti di incenerimento che utilizzano rispettivamente il sistema a forno rotante e quello a letto fluido, ma trattano tutt’altra tipologia di rifiuti per la combustione dei quali sono necessarie quelle due tecnologie". Quanto alla vicenda del sequestro giudiziario, "si è trattato solo di una breve, se pur spiacevole, parentesi nella vita dell’impianto, visto che l’autorità giudiziaria ne dispose il dissequestro dopo solo pochi giorni e, soprattutto, ciò che preme sottolineare in questa sede, l’impianto ha continuato a funzionare nel pieno rispetto dei limiti imposti dalla legge (D. Lgs. 133/2005), compresi quelli della diossina e dei furani, sotto il continuo e costante controllo della Guardia di Finanza e degli organi a ciò preposti, in primis dell’Arpa".
E a ulteriore chiarimento per i cittadini, l’ing. Tagliente fa notare che il normale funzionamento dell’impianto "prevede l’autocontrollo delle emissioni attraverso il sistema di rilevamento in continuo delle stesse, la registrazione di tutti i dati ed il blocco automatico dell’alimentazione qualora si dovessero verificare dei malfunzionamenti (SME); tanto permette di controllare sempre la rispondenza delle emissioni ai parametri indicati ed imposti dal suddetto D. Lgs. 133/2005. Le linee di depurazione dei fumi, - prosegue Tagliente - sono dotate ognuna di dosaggio di urea (DeNOx non catalitico) in camera di combustione/postcombustione con sistema gestito da PLC, completamente automatico con riferimento ai parametri funzionali di portata, temperatura dei fumi e dal valore a camino degli NOx; elettrofiltro; torre di raffreddamento fumi; sistema automatico dosaggio sorbalite; sistema dosaggio di carboni attivi; filtro a maniche; tutto il processo è dotato di blocchi automatici della combustione, legati sia alla correttezza delle emissioni sia al rispetto dei parametri tecnici di esercizio".
Per cui, alla luce di tutto ciò e considerato che nelle more la normativa in materia è rimasta invariata, "non si comprende perché - sottolinea Tagliente - mai l’impianto debba essere sottoposto a verifiche supplementari per quanto riguarda le fonti inquinanti. L’impianto è altresì dotato di un sistema di recupero energetico che consente la produzione di energia elettrica nonché di una linea di selezione e di compostaggio".
Altra affermazione dell’ex consigliere comunale De Gregorio che l’ing. Tagliente smonta è quella sulla onerosità della rimessa in esercizio dell’impianto. "Le continue interruzioni nel funzionamento dell’impianto (si rammenta che, oltre a quelle più recenti, l’impianto è rimasto fermo dal 1989 al 2000) - afferma Tagliente - in realtà non sono mai dipese da cause di carattere tecnico bensì da cause del tutto diverse, spesso e volentieri, come sovente accade, di carattere politico, ed il susseguirsi di queste vicende ha ingenerato solo confusione nella opinione pubblica circa la reale importanza di questo impianto di termodistruzione, senza considerare poi l’influenza negativa che sull’opinione pubblica hanno esercitato dichiarazioni forti come quelle dell’ex consigliere De Gregorio".
Pertanto, "alla luce delle considerazioni sin qui espresse", l’ex responsabile tecnico offre tutto il suo sostegno "all’operato che il sindaco, il vicesindaco, la Giunta comunale nonché l’Amiu hanno svolto sino ad oggi e sicuramente continueranno a svolgere per favorire il ripristino della normale attività di funzionamento del termovalorizzatore, ritenendo - conclude l’ing. Tagliente - che tanto arrecherà solo ed esclusivamente vantaggio e benefici per la intera collettività cittadina".
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