"Informazione e partecipazione del pubblico": Osservazioni del Pubblico
Con raccomandata A.R. del 10.8.2007, il Comitato per Taranto, di intesa con i Rappresentanti Provinciali di UIL e di 8 Associazioni ambientaliste locali integrate da Legambiente Nazionale, ha inviato al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, ex D. Lgs. 59/2005 art. 5 comma 8, le “Primissime Osservazioni” sulla “Domanda di AIA” presentata da Ilva SpA per lo stabilimento di Taranto. Tali “Primissime osservazioni” sono scaturite dall’esame, parziale per il poco tempo a disposizione, della documentazione scaricata dall’apposito sito DSA/aia; esse sono state inoltrate nei termini di legge, a scanso di equivoci e per neutralizzare eventuali cavilli volti a respingere tali osservazioni del “pubblico” perché giunte “fuori tempo massimo”.
Sulla questione della informazione e partecipazione del “pubblico” in merito alla procedura AIA, “la tempistica non è cogente e rigorosa come indicato nella legge. I tempi sono molto più lunghi (dato il numero impressionante di richieste di autorizzazioni) e le osservazioni possono essere trasmesse al Ministero o all'APAT (che è incaricata di svolgere la fase di screening delle istruttorie)”. Alla presente nota è annesso il fascicolo allegato B - “Osservazioni sulla domanda di AIA di Ilva SpA - Stabilimento di Taranto” che contiene anche la sostanza della precedente raccomandata A.R. del 10 agosto 2007 e fa parte integrante ed essenziale della presente nota.
Tali “Osservazioni”, che completano ed integrano le precedenti, sono frutto dell’esame completo della documentazione scaricata dal sito DSA/aia (circa 4.000 pagine/1.300.000 byte). Nel fascicolo allegato B scendiamo anche nei dettagli delle questioni, il che rende il documento abbastanza ponderoso: la “SINTESI” in allegato A consente una più agevole e spedita conoscenza delle argomentazioni più importanti ed è suddivisa in:
1 - INADEMPIENZE PROCEDURALI
2 - LACUNE E RITARDI LEGISLATIVI
3 - PRELIMINARI DELLA DOMANDA DI AIA
4 - CRITICITA' ED OMISSIONI NELLA DOCUMENTAZIONE
A conclusione del nostro lavoro, riteniamo che la documentazione per la domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale di Ilva SpA per lo stabilimento di Taranto sia incompleta, omissiva e, comunque, non rispondente ai requisiti fissati dai D. Lgs. 59/2005 e 152/2006, ulteriormente specificati nella “Guida alla compilazione della domanda di Autorizzazione integrata ambientale”.
Per risolvere la complessa e, per alcuni aspetti, drammatica situazione di Taranto e dello stabilimento Ilva di Taranto di proprietà della famiglia Riva, riteniamo che il Ministro debba rompere gli indugi ed imprimere una svolta immediata e risolutiva per affrontare l’impatto ambientale dell’Ilva di Taranto, di indiscutibile gravità. Chiediamo al Ministro di adottare la linea che la legge prevede nel comma 20 dell’art. 5 del D. Lgs. 59/2005, che sembra tagliato su misura per l’Ilva di Taranto. D’altro canto, tale possibilità fu presa in considerazione prima in una riunione al Ministero nel mese di luglio 2005 e poi nella prima riunione del 12 dicembre 2005 dell’apposita Segreteria tecnica: non si conoscono le ragioni per cui la cosa non ebbe seguito.
Attualmente, per affrontare le criticità della situazione, riteniamo che l’adozione della linea del già citato comma 20 sia risolutiva. In tal modo lo Stato, insieme a Regione, Provincia e Comuni interessati, ridiventerà coprotagonista della siderurgia tarantina con la Proprietà privata che dovrà precisare strategie e piani e firmare un impegno solenne, immodificabile e garantito. Per tutto questo contiamo sul deciso intervento dell’Alta Autorità politica del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Allegati
Lettera Presentazione da DSA-00_2007-0026026
129 Kb - Formato pdfAllegato A da DSA-00_2007-0026026
790 Kb - Formato pdfAllegato B (1) da DSA-00_2007-0026026
1282 Kb - Formato pdfAllegato B (2) da DSA-00_2007-0026026
1360 Kb - Formato pdf
Articoli correlati
- L'ISS ha sollevato puntuali obiezioni sulla metodologia adottata per la VIS
E’ stato sottostimato l’impatto sanitario dell'ILVA
Acciaierie d'Italia aveva commissionato uno studio per valutare l'impatto sanitario in uno scenario di 6 e di 8 milioni di tonnellate di acciaio annue sostenendo che grazie all'adozione delle migliori tecnologie le emissioni "post operam" sarebbero rientrate sotto la soglia di rischio.28 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti - Ha raccontato l'Ilva dal punto di vista delle vittime
Domenico Iannacone a Taranto: la vita che si fa racconto
Le storie non esistono se non vengono raccontate. Questo è il cuore del suo lavoro: portare alla luce le esistenze sommerse, le lotte quotidiane, i dolori nascosti ma condivisi. Ha la capacità di entrare in punta di piedi nelle vite degli altri e di restituirle con rispetto e profondità.27 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti - L'unguento che lenisce le affezioni delle vie respiratorie con un tocco di polveri sottili e benzene
Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente
I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".13 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti - Trasferiti fondi dalle bonifiche ambientali alla produzione di acciaio ILVA
Grazie Meloni!
Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".12 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
Sociale.network