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Dibattito promosso dall’on. Paolo Rubino con l’ex magistrato di Venezia

Casson racconta "La Fabbrica dei Veleni"

L’iniziativa punta a mettere insieme il mondo dell’agricoltura, i sindacati dei metalmeccanici e gli ambientalisti. Sodalizio inedito in occasione del dibattito “La fabbrica dei veleni” in programma il prossimo 25/19, alle 18.30, nel Salone degli stemmi della Provincia.
21 ottobre 2007
Michele Tursi
Fonte: Corriere del Giorno

ILVA di Taranto L’ex magistrato, concluderà la discussione a cui prenderanno parte anche il segretario generale della Uil regionale, Aldo Pugliese; il presidente di Peacelink Alessandro Marescotti, lo stesso on. Rubino in rappresentanza del Tavolo Verde. I lavori saranno moderati dal nostro vice caposervizio Michele Tursi. Quello di Rubino è un progetto ambizioso. “Piuttosto lo definirei - afferma - un percorso obbligato. Per la prima volta si incontrano mondo dell’agricoltura, sindacati dei metalmeccanici e ambientalisti per discutere di ambiente. Affrontare questi temi non è un vezzo o una scelta, ma è una necessità per un settore, come l’agricoltura, che non può ambire ad essere di qualità in un ambiente degradato.

L’agricoltura non va più intesa come un settore a sè stante, slegato dal contesto territoriale. Oggi per vincere la sfida dei mercati occorre produrre bene guardando alla salute del consumatore. Una buona salute si costruisce con una buona alimentazione ed una buona alimentazione è fatta di prodotti sani”.

L’altro anello della virtuosa catena ideata da Rubino è costituito dall’industria. “Questo, forse, potrà sembrare un paradosso - continua - ma di fatto non lo è. Diffido di quanti predicano l’industrialismo senza alcun controllo perchè un’industria che non rispetta il territorio è destinata a chiudere. Oggi ci sono le tecnologie e le conoscenze necessarie per assicurare uno sviluppo ecocompatibile. Allo stesso modo diffido di quell’ambientalismo che dice sempre no senza indicare soluzioni ai problemi”.

Il libro di Casson, senatore dei Ds, componente delle Commissione giustizia e dell’organismo parlamentare di inchiesta sull’uranio impoverito, svela i segreti del petrolchimico di Porto Marghera. Casson ha avviato l’inchiesta che ha portato in tribunale i padroni della chimica italiana e che ha accertato 157 morti e 103 malati tra gli operai, oltre ad un vero disastro ambientale con 120 discariche abusive e 5 milioni di metri cubi di rifiuti tossici.

Le vittime si erano ammalate negli anni ’50 e ’60 ma, fino al 1973, gli effetti cancerogeni del cloruro di vinile monomero, il gas indispensabile per produrre il Pvc, la sostanza plastica più diffusa al mondo, non erano noti. Dopo l’assoluzione in primo grado, Casson non si è dato per vinto. La sua battaglia è continuata fino a quando non ha trovato la conferma definitiva del “patto del silenzio” sottoscritto dalle maggiori industrie chimiche di tutto il mondo, fra cui la Montedison, per occultare i dati sulla pericolosità del gas.

La sentenza d’appello del 2004, ha capovolto l’esito del primo grado di giudizio. Nel 2006 la Cassazione ha confermato le condanne. La Fabbrica dei veleni è edito da Sperling e Kupfer nella collana “Continente desaparecido” diretta da Gianni Minà.

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