Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

Il parlarci di turismo, nelle tristi condizioni in cui siamo ora ridotti, acquista cattivo sapore di sadismo.

Inutile parlare di turismo dopo le scelte sbagliate

Da tarantino innamorato della mia Città, sono rimasto molto amareggiato per il contenuto delle risposte del prof. Pirro. Egli per lo sviluppo di Taranto e per l’occupazione ritiene “necessari altri insediamenti, a forte impatto ambientale
23 ottobre 2007
Francesco Pastorelli
Fonte: Corriere del Giorno

Gentilissimo signor direttore,
ILVA di Taranto ho letto l’intervista al prof. Federico Pirro pubblicata sul Corriere di domenica 21/10/07 sotto il titolo “Possibile un nuovo sviluppo, ma sbagliato lasciare l’acciaio”, corredata da un’immagine del Siderurgico fumeggiante e con a fianco il ritratto dell’intervistato che, con espressione benevola, pare quasi che respiri soddisfatto quella caligine mefitica rappresentata nella foto a lui vicina. Certo che se nella realtà il Professore respirasse davvero in quella nube, come capita quotidianamente alla nostra cittadinanza, la sua espressione sarebbe ben diversa e così anche diverse,forse, sarebbero state le sue riflessioni.

Da tarantino innamorato della mia Città, sono rimasto molto amareggiato per il contenuto delle risposte del prof. Pirro. Egli per lo sviluppo di Taranto e per l’occupazione ritiene “necessari altri insediamenti, a forte impatto ambientale (ovviamente oltre al Siderurgico), come il raddoppio della raffineria ENI o, pericolosi, come il rigassificatore. Il prof. Pirro, inoltre, ci sollecita a lavorare anche in altri settori produttivi “cominciando, ad esempio, dall’industria dell’ospitalità”. E’ risaputo ormai da tutti e, quindi, è stato inutile e superfluo ricordarci che il turismo creerebbe “un indotto industriale che è notevolissimo ove si pensi a tutto ciò che arreda e rende funzionali i complessi ricettivi”.

Le sballate decisioni politiche degli anni ’50 hanno portato Taranto su posizioni molto lontane, anzi opposte, rispetto a quelle volute dal turismo. Già nei primi anni della nostra unità nazionale, per esigenze militari (esigenze che hanno prodotto soltanto risultati molto negativi e talvolta molto tragici), venivamo spossessati coattivamente di tutte le località più belle, dei nostri due mari, delle isole Cheradi e del Castello Aragonese, che per dette esigenze fu anche per una buona metà demolito.

Ciò nonostante potevamo sempre offrire al turista qualche residua e rara attrattiva interessante; ma la quasi totalità dei politici locali degli anni ’50 volle ancora da Taranto “un tributo pesante che forse nessuna realtà nazionale ha pagato, offrendoci devastazioni ambientali, un’ elevata incidenza di neoplasie ed una lunga serie di vittime del lavoro”. Il parlarci di turismo, nelle tristi condizioni in cui siamo ora ridotti, acquista cattivo sapore di sadismo.

Speriamo, almeno, che il Capo dello Stato, dopo la petizione scritta rivoltaGli dal “Comitato per Taranto” (articolo sullo stesso Corriere, lateralmente alle riflessioni del prof. Pirro), possa con la Sua suprema autorità riparare in qualche modo il grave guasto procuratoci dalle politiche sbagliate degli anni ’50. Le porgo cordiali saluti. .

Francesco Pastorelli
Taranto

Articoli correlati

  • E’ stato sottostimato l’impatto sanitario dell'ILVA
    Ecologia
    L'ISS ha sollevato puntuali obiezioni sulla metodologia adottata per la VIS

    E’ stato sottostimato l’impatto sanitario dell'ILVA

    Acciaierie d'Italia aveva commissionato uno studio per valutare l'impatto sanitario in uno scenario di 6 e di 8 milioni di tonnellate di acciaio annue sostenendo che grazie all'adozione delle migliori tecnologie le emissioni "post operam" sarebbero rientrate sotto la soglia di rischio.
    28 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Domenico Iannacone a Taranto: la vita che si fa racconto
    Cultura
    Ha raccontato l'Ilva dal punto di vista delle vittime

    Domenico Iannacone a Taranto: la vita che si fa racconto

    Le storie non esistono se non vengono raccontate. Questo è il cuore del suo lavoro: portare alla luce le esistenze sommerse, le lotte quotidiane, i dolori nascosti ma condivisi. Ha la capacità di entrare in punta di piedi nelle vite degli altri e di restituirle con rispetto e profondità.
    27 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente
    Taranto Sociale
    L'unguento che lenisce le affezioni delle vie respiratorie con un tocco di polveri sottili e benzene

    Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente

    I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".
    13 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
  • Grazie Meloni!
    Editoriale
    Trasferiti fondi dalle bonifiche ambientali alla produzione di acciaio ILVA

    Grazie Meloni!

    Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".
    12 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.30 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)