Parchi minerali: La soluzione più efficace è la copertura.
“L’Arpa Puglia diretta dal prof. Giorgio Assennato – si legge nel documento - non è un soggetto politico ma è un ente tecnico pubblico che non si presta a consulenze private, ma esprime raccomandazioni alle aziende che l’autorità competente trasforma in prescrizioni ineludibili. L’Arpa ha responsabilità e competenze proprio in materia di Protezione ambientale. In funzione di esse ha ricevuto lo studio sulle tele acchiappa polveri e proprio in occasione del recente tavolo tecnico. L’Ilva ha attribuito valore scientifico allo studio che dichiara essere stato elaborato da Cnr. Abbiamo motivo di ritenere che quel progetto, analizzato da studiosi autorevoli e sicuramente terzi come Arpa, provocherebbe pesanti interrogativi. Per esempio, al tavolo tecnico del 9 ottobre 2007 in Prefettura è stato affermato che le tele acchiappa polvere ridurranno del 50% la polverosità proveniente dai parchi primari. Di contro, non risulta pubblicata né la quantizzazione della polverosità iniziale, né la metodologia per misurarne l’effettiva riduzione del 50%, verificabile dal mondo scientifico”.
Il Comitato per Taranto ricorda che nella conferenza del 28 settembre svoltasi nella Sala del Consiglio Comunale di Taranto in cui cittadini e organizzazioni territoriali hanno presentato alla città le “Osservazioni” sulla domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale avanzata da Ilva SpA, “l’assessore Pastore aveva dichiarato di avere chiesto ad Ilva di far fare la simulazione scientifica sui benefici ottenibili con il miracoloso barriera mento ma gli è stato obiettato che in Ilva non si fa ricerca ma acciaio.
La simulazione sull’efficacia di un barriera mento era stata effettuata una ventina di anni fa con risultati del tutto negativi ed è stata ripetuta in epoca più recente e con gli stessi risultati negativi da docenti della Facoltà di Ingegneria di Taranto guidati dalla prof.ssa Angela Barbanente che attualmente ha anche l’incarico di assessore regionale all’assetto del territorio. I tecnici Ilva sanno perfettamente che l’unico provvedimento efficace per abbattere l’inquinamento ambientale provocato dai parchi primari è la copertura degli stessi, del tipo presentato da Enel al Comune di Brindisi per il proprio parco carbone. Anziché arroccarsi in difesa di progetti inefficaci, sarebbe saggio imboccare la strada della ricerca degli aiuti necessari per rimediare a quello che è stato ripetutamente definito il peccato mortale originario che lo Stato, attraverso i tecnici di società direttamente controllate, ha commesso nei confronti della città di Taranto.
La partecipazione del pubblico al processo decisionale in tema di ambiente è stabilita da leggi nazionali e comunitarie e che la riduzione dell’inquinamento ambientale non può essere più regolata da atti di intesa che escludono la partecipazione del pubblico. Il “pubblico”, con qualche ritardo, ha ormai preso coscienza dei propri diritti e li farà valere in sede di procedimento per l’Autorizzazione Integrata Ambientale, regolato dai decreti legislativi 59/2005 e 152/2006. A Taranto ed in Puglia non sarà più consentito a nessuno di vanificare l’azione di enti pubblici, organizzazioni territoriali e cittadini”.
Articoli correlati
- L'ISS ha sollevato puntuali obiezioni sulla metodologia adottata per la VIS
E’ stato sottostimato l’impatto sanitario dell'ILVA
Acciaierie d'Italia aveva commissionato uno studio per valutare l'impatto sanitario in uno scenario di 6 e di 8 milioni di tonnellate di acciaio annue sostenendo che grazie all'adozione delle migliori tecnologie le emissioni "post operam" sarebbero rientrate sotto la soglia di rischio.28 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti - Ha raccontato l'Ilva dal punto di vista delle vittime
Domenico Iannacone a Taranto: la vita che si fa racconto
Le storie non esistono se non vengono raccontate. Questo è il cuore del suo lavoro: portare alla luce le esistenze sommerse, le lotte quotidiane, i dolori nascosti ma condivisi. Ha la capacità di entrare in punta di piedi nelle vite degli altri e di restituirle con rispetto e profondità.27 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti - L'unguento che lenisce le affezioni delle vie respiratorie con un tocco di polveri sottili e benzene
Il balsamo d’acciaio che tutela l’ambiente
I 400 milioni che erano destinati alla tutela ambientale e alla bonifica delle aree contaminate vengono dirottati per sostenere la produzione dell’ILVA. Il DDL 1359 evidenzia che "il rischio chiusura dello stabilimento sia quello più rilevante e significativo anche dal punto di vista ambientale".13 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti - Trasferiti fondi dalle bonifiche ambientali alla produzione di acciaio ILVA
Grazie Meloni!
Da Vicks VapoRub a ILVA VapoRub, il nuovo unguento per uso inalatorio è pronto per tutti i bambini di Taranto. Il governo stanzia 400 milioni per questo trattamento balsamico nelle affezioni delle vie respiratorie. La motivazione è che chiudere l'ILVA provocherebbe un "rilevante rischio ambientale".12 febbraio 2025 - Alessandro Marescotti
Sociale.network