Taranto Sociale

Lista Taranto

Archivio pubblico

L’appello di Ruggieri («Aiutiamo Ippocrate») dopo la fiaccolata di sabato

«La tutela della salute dei tarantini sia un’unica, grande battaglia»

«Ed ora mettiamoci insieme, uniamo e capitalizziamo le nostre forze. Facciamo un corpo unico, creiamo un movimento forte e costringiamo i nostri politici a fare quello che devono fare».
30 ottobre 2007
Maria Rosaria Clemente
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

Un Arcobaleno nel cielo di Taranto Un sottile filo rosso ha congiunto la manifestazione di sabato sera per le vie della Città vecchia - la «Fiaccolata della Speranza», come era stata chiamata - con la marcia di domenica dei «Bambini contro l’inquinamento» nel quartiere più massicciamente esposto all’inquinamento della grande industria. Un filo sottile che sembra raccontare di un ancora debole, ma possibile risveglio delle coscienze dei tarantini. «Ora uniamoci», dice Francesco Ruggieri, socio fondatore di «Aiutiamo Ippocrate», che dopo la fiaccolata di sabato ha partecipato alla marcia di domenica mattina ed ora chiama il presidente di quell’associazione, il pediatra Giuseppe Merico, perché anche insieme agli ambientalisti, al Comitato per Taranto, la città «si svegli».

Si svegli e capisca che non si possono attendere altri anni ancora, che contro l’inquinamento che uccide e che ha già fatto troppe vittime occorre fare qualcosa e subito. «Dieci anni fa, quando abbiamo celebrato la prima messa per commemorare i morti per cancro, eravamo a quota mille. Quest’anno ne abbiamo ricordato 1.200. Secondo le previsioni, nel 2020, questo numero potrebbe essere raddoppiato. Ma questo non dobbiamo consentirlo», sottolinea Ruggieri. «Continuerò a lottare come ho sempre fatto.

Ma Franzoso ha vissuto a Taranto? di quali migliorie parla? Leggete cosa dichiara alla Gazzetta del Mezzogiorno di oggi:
«Bene le mobilitazioni a favore dell’ambiente, ma ora la politica deve fare la sua parte facendo ripartire il confronto tra istituzioni e industria. Sinora la sinistra ha deluso». E’ la posizione che esprime l’onorevole Pietro Franzoso, coordinatore provinciale di Forza Italia. «La mobilitazione per l’ambiente di “Bambini contro l’inquinamento”, come pure le intenzioni dell’associazione “Aiutiamo Ippocrate” rivolte al sostegno della ricerca, sono alcuni esempi della straordinaria prova di coesione della società civile introno al tema della difesa del nostro ecosistema» dice Franzoso.

Questo, aggiunge il parlamentare, «rende l’idea di quanto sia importante che la politica prosegua e renda più serrato il confronto tra istituzioni e grande industria per individuare insieme soluzioni e accrescere la cultura dell’ambiente e della sicurezza». Franzoso rileva come sino a dieci anni fa il «dialogo» fosse «inesistente». Così come «era assente la cultura della sicurezza e dell’ambiente e che ha portato numerosimanager dell’ex Italsider ad essere indagati». Poi c’è stata la privatizzazione dell’Ilva, «un confronto a tratti duro - rammenta Franzoso -ma aperto e sfociato nell’atto di intesa 2003 durante l’amministrazione regionale, provinciale e comunale di centrodestra. Su questa traccia il confronto deve proseguire. Intensificando il dialogo con l’industria - tutta - dall’Ilva all’Agip alla Cementir, e continuando a cercare soluzioni. A diffondere la cultura dell’ambiente come patrimonio di tutti e della sicurezza come diritto. Un dialogo, quello con la grande industria, che va intensificato e migliorato, in un’ottica di scambio e di collaborazione. Come il centrodestra finora ha fatto».

Secondo Franzoso, «è preoccupante, nell’ottica delle relazioni fin qui intrecciate con la grande industria, la perdita di risorse irrinunciabili, previste e studiate dal centrodestra, quali i 49 milioni per la riqualificazione dei tamburi e i 25 milioni per Mar Piccolo. Una dissennatezza gestionale degli attuali amministratori di centrosinistra che ha mandato in fumo anni di collaborazione e di concertazione tra enti, sindacati, parti sociali». «Preservare l’ambiente - conclude Franzoso - non vuol dire inondare la provincia di rifiuti provenienti dal Salento, né tacere colpevolmente dinanzi alle nubi tossiche della raffineria, nè chiudere le porte della discussione agli ambientalisti. La cultura ambientale deve rinforzarsi, con un dialogo sempre più efficace e leale, contemperando le esigenze imprenditoriali con quelle sociali e ambientali».
Sono andato a Roma a piedi per ottenere quello che ci spettava (l'acceleratore lineare ). Dovevamo essere in tanti anche in quell'occasione, ma eravamo solo in 4. Anche ora continueremo la nostra battaglia. Contro le lunghe liste d’attesa per la radioterapia, contro l’assenza ad oggi di un importante strumento diagnostico come la Pet. Con la sofferenza della città ed il problema che abbiamo, avremmo dovuto avere il riconoscimento di polo oncologico.

Invece, il polo oncologico è andato a Lecce, ma non voglio fare una questione campanilistica». Intanto, c'è anche un altro problema che attiene i mancati servizi in città e l’attività della stessa associazione. «E' una vergogna; con i fondi erogati della Regione, pari a 2 milioni e mezzo di euro, ancora non si riesce a far partire il servizio di trasporto dei malati oncologici nella nostra Asl. Proprio a Taranto dove questo tipo di servizio è stato avviato per primo».

Così, mentre nelle altre province il servizio funziona, a Taranto ci siamo bloccati perché mancano alcune virgole sulla convenzione. Non pretendo che sia la nostra associazione ad effettuare il servizio, anche se abbiamo al nostro attivo 800 trasporti e siamo attrezzati per farlo, l’importante è che si faccia. Ma il nostro direttore generale neanche risponde alla nostra richiesta di incontro». Morti per cancro, inquinamento ed occupazione. E’ proprio sull'ultimo anello di questa catena che la continuità si spezza. «Io non ci sto a stare dietro a questa storia del ricatto occupazionale. Ma di quale occupazione parliamo? In dieci anni abbiamo perso 30 mila posti di lavoro e 1.200 persone per cancro. Capirei al limite, per un paradosso, se si dicesse che l’inquinamento e le morti sono il prezzo che si paga per il benessere. Ma qui non abbiamo né occupazione né benessere».

Tornando, infine, alla «Fiaccolata» di sabato sera, Ruggieri evidenzia che è mancata la grande partecipazione dei cittadini e che le assenze più vistose sono state quelle di Regione e Provincia. «Potrei anche dire che è stato un successo, per coloro che c'erano e per le non poche presenze istituzionali (i sindaci di Taranto, Massafra, Statte, Ginosa, Laterza, San Marzano di San Giuseppe, Palagiano, il vice presidente della Provincia, Stefano Fabbiano, il presidente del Consiglio comunale, Gina Lupo, diversi consiglieri comunali, presidenti di circoscrizione, la cantautrice Mariella Nava). Ci fosse stato un solo parente per ognuno dei morti che abbiamo voluto ricordare, la Città vecchia sarebbe stata illuminata a giorno dalle fiaccole. Invece...». Amarezza? «E di cosa dovrei più amareggiarmi? La mia è solo una constatazione della realtà».

Articoli correlati

  • ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica
    PeaceLink
    Lettera ai sostenitori di PeaceLink

    ILVA, continua la nostra lotta per l'ambiente e la salute pubblica

    L’annullamento della sentenza di primo grado rappresenta un passo indietro, causato da questioni procedurali. Ma non equivale a un'assoluzione. La realtà dell’inquinamento dell’ILVA rimane comunque acquisita e il GIP di Potenza Ida Iura ha infatti emesso un nuovo decreto di sequestro degli impianti.
    29 ottobre 2024 - Associazione PeaceLink
  • Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink
    PeaceLink
    Ottobre 2024

    Lettera di ottobre agli amici di PeaceLink

    Vogliamo porre al centro il tema del diritto alla felicità. È un tema che dovrebbe toccare ciascuno di noi, invitandoci a immaginare insieme una società futura che combatta la solitudine, che superi la rassegnazione individuale e che riaffermi il principio di speranza e felicità condivisa.
    29 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • La buffa cerimonia del ministro Urso
    Ecologia
    La riattivazione dell'altoforno 1 dell'ILVA di Taranto

    La buffa cerimonia del ministro Urso

    Si potrebbe paragonare l'inaugurazione di oggi all'assurdità di una cerimonia in cui la FIAT mettesse in piedi un evento per presentare con orgoglio una Fiat 1100 malconcia di sessant'anni fa, invece di un'auto elettrica moderna e all'avanguardia.
    15 ottobre 2024 - Alessandro Marescotti
  • Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione
    Taranto Sociale
    L'inquinamento dell'ILVA va oltre il cambiamento climatico

    Un futuro da costruire insieme a Taranto, la riconversione

    Al termine del corteo dei Friday For Future di Taranto, Roberto ha letto questo testo che esprime le sue preoccupazioni e le sue speranze e che si conclude così: "Uniti possiamo far sentire la nostra voce e costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire."
    11 ottobre 2024
PeaceLink C.P. 2009 - 74100 Taranto (Italy) - CCP 13403746 - Sito realizzato con PhPeace 2.7.21 - Informativa sulla Privacy - Informativa sui cookies - Diritto di replica - Posta elettronica certificata (PEC)