Taranto: Verso il nuovo Museo Archeologico
della provincia verso altre mete. E’ quanto è ad esempio accaduto, nell’ultimo week end, al gruppo di croceristi della nave ancorata - per una sosta imprevista - al porto di Taranto, che scesi a terra per una visita al Museo, hanno dovuto fare dietro front
Il 20 Dicembre, data di inaugurazione del primo piano del Museo Nazionale Archeologico di Taranto, si avvicina a grandi passi, ed il Tavolo per il Turismo (l’Organismo nato dalla sottoscrizione del Protocollo d’intesa tra gli Enti locali ed alcuni Soggetti pubblici e privati aventi competenze nel settore del turismo) lavora per mettere a punto un piano di promozione dell’evento.
Nei giorni scorsi, il Tavolo per il Turismo è tornato a riunirsi nella sua sede tecnica, la Camera di commercio di Taranto, per occuparsi di quello che a giusta ragione può essere definito l’evento culturale dell’anno. Il Museo Archeologico, dopo una chiusura durata quasi sette anni, riapre al pubblico. Di fatto, si tratta di una riapertura parziale che riguarderà per ora solo il primo piano della ristrutturata struttura museale. Tuttavia, sebbene non si tratti di una restituzione completa alla città del suo Museo, le aspettative non sono poche.
Un’ attesa che ha implicazioni di tipo culturale, sociale ed economico. Se la riapertura del Museo di Taranto (che è uno dei più importanti d’Italia) rappresenta un evento da tempo atteso dagli appassionati di storia ed archeologia, è nel contempo il fattore nuovo che in questo particolare momento della vita cittadina, può contribuire a dare un’accelerata alla lenta economia tarantina. Non sono poche, infatti, le speranze –soprattutto degli operatori turistici- che confidano nel richiamo dei famosi Ori di Taranto, la straordinaria collezione di monili che da sola nel passato ha catalizzato le attenzioni dei turisti. In questo nuovo allestimento, i pezzi splendidi della preziosa collezione sono inseriti in un nuovo percorso, nel quale si propongono molti reperti mai esposti prima, o altri notissimi sottoposti per l’occasione a nuovi restauri.
L’aspetto davvero innovativo del nuovo allestimento è dato dal fatto che se nel passato si era puntato ad enfatizzare gli Ori in senso stretto, nell’attuale si è invece cercato di rendere più comprensibile il valore storico-sociale degli Ori, offrendo una lettura più articolata del contesto rituale ed economico nel quale si faceva uso di tali oggetti. Il nuovo itinerario, infatti, - informa la Soprintendenza- è strettamente legato ai riferimenti territoriali e mira a rappresentare tematiche specifiche legate agli aspetti più significativi del popolamento antico dell’area di Taranto all’interno di ampie fasce cronologiche. Il vecchio allestimento era organizzato per classi di materiali, il nuovo invece punta a contestualizzare i reperti legandoli al territorio.
I lavori non hanno riguardato solo il riordino e l’ampliamento del percorso espositivo, ma anche il consolidamento e la ristrutturazione dell’ex Convento degli Alcantarini o di San Pasquale, un immobile del XVIII sec. di cui oggi rimane la sagoma, sviluppata attorno al chiostro porticato. Quello che viene pertanto riconsegnato alla città è, dunque, un museo completamente nuovo. Nuovo nella proposta espositiva, nuovo per l’uso moderno della multimedialità, nuovo negli spazi.
Per ora si tratta – tengono a precisare i Soprintendenti Andreassi e Ressa- di un’anticipazione, sebbene ampia, di quello che sarà il futuro museo archeologico di Taranto, essendo ancora in corso i lavori di ristrutturazione del secondo piano. Ciò non smorza tuttavia le aspettative dei Tarantini che dal 2000, non potendo più accedere alle sale del Museo, si sono dovuti accontentare delle mostre a tema allestite nella Sala degli Incontri.
Un ‘vuoto’ che in questi anni, ha contribuito a far deviare i flussi turistici della provincia verso altre mete. E’ quanto è ad esempio accaduto, nell’ultimo week end, al gruppo di croceristi della nave ancorata –per una sosta imprevista- al porto di Taranto, che scesi a terra per una visita al Museo, hanno dovuto fare dietro front. In questo caso si trattava di una tappa forzata determinata da un imprevisto, ma non è detto che Taranto, se si attrezza un minimo di porto turistico, non possa da subito essere inserita negli itinerari delle crociere nel Mediterraneo. La Compagnia Costa sarebbe interessata –è emerso nella ultima riunione del Tavolo per il Turismo- ad inserire Taranto in uno dei suoi itinerari.
Intanto, per tornare al Museo ed alla inaugurazione del 20 Dicembre, si stanno predisponendo -con il sostegno tecnico-finanziario dell’Assessorato regionale al Turismo- una serie di azioni finalizzate a supportare l’evento: una campagna di comunicazione a livello nazionale; la partecipazione alla 10° Borsa Mediterranea del Turismo archeologico di Paestum (15-18 Novembre); la predisposizione di materiale promozionale, e con ogni probabilità si organizzerà un educational tour per i giornalisti delle testate specializzate ed i tour operator.
Si sta, infine, valutando il programma della giornata inaugurale, che potrebbe prevedere una manifestazione a latere (forse un concerto) da offrire agli ospiti in visita a Taranto. Sembrerebbe, inoltre, che l’annuncio ufficiale della riapertura (parziale, precisiamo per correttezza) del Museo possa avvenire da un ‘palcoscenico’ più ampio, come ad esempio Palazzo Barberini a Roma, alla presenza del Ministro della Cultura. Ulteriori particolari saranno definiti nei prossimi giorni, nell’ un incontro tra l’Assessore regionale al Turismo, Ostillio, i rappresentanti del Tavolo per il Turismo ed i dirigenti del Cotup.
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