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Gli interventi del segretario Cgil, D’Isabella, del consigliere Cdl, Introcaso e dell’assessore provinciale Walter Giacovelli

«Contro l’industria gli anatemi non sono utili»

«Occorre rivedere l’Atto d’intesa e il Comune deve assumere un ruolo di maggiore protagonismo senza deleghe alla Regione Puglia». Clamorosa dichiarazione dell’assessore provinciale durante la giornata di studio «Il Kyoto fisso» all’istituto Mondelli.
10 novembre 2007
Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno

ILVA di Taranto Sull’emergenza ambientale interviene il segretario generale della Cgil Luigi D’Isabella. «Ciclicamente - scrive in un intervento per la “Gazzetta” - nel nostro territorio si aprono dibattiti sul superamento della grande industria, sulla chiusura dell’Ilva e le alternative ad essa, spesso con opinioni poco ancorate ai fatti e senza far tesoro delle esperienze passate. Ci si ricorda per esempio della stagione che vide protagonista l’allora sindaco Di Bello con l’idea della contrapposizione tra città e fabbrica e la previsione gridata ai quattro venti dell’esaurirsi in pochi anni della tenuta economico-produttiva dell’impianto siderurgico di Taranto?»

«Come sappiamo ad appendere fuori il cartello “Chiuso per bancarotta” è stato il Comune di Taranto non certo l’Ilva. Da quella stagione improduttiva in termini di risultati concreti si uscì con la sigla dell’Atto d’Intesa e l’assunzione della sfida delle ecocompatibilità dell’impresa segnata da impegni e programmi d’intervento». «Oggi - aggiunge D’Isabella - sarebbe davvero un danno grave avvitarsi nuovamente di una discussione gia superata. I fatti ci dicono che oggi l’Ilva con i suoi circa 13.000 lavoratori diretti più 4.000 del sistema degli appalti è la fabbrica manifatturiera più grande del Paese, ritenuta un impianto strategico per l’economia italiana, per Taranto costituisce tutt’ora il caposaldo della propria economia.

Non servono anatemi o slogan, con l’Ilva bisogna farci i conti a partire da una seria e concreta azione complessiva per la sua cosiddetta “ambientalizzazione”». «Non partiamo - conclude D’Isabella - da zero, l’Atto d’intesa ha gia prodotto primi risultati dalle bonifiche dell’amianto alla dismissione delle apparecchiature in Pcb, alla esportazione dei nastri trasportatori. L’Ilva deve mettere in campo investimenti per l’ade guamento degli impianti alle Bat. Ora bisogna fare ulteriori passi decisivi in avanti, impegnando anche il Governo attraverso il Tavolo istituzionale. L’Atto di intesa va riaggiornato e rafforzato. E’ bene che su queste questioni finalmente l’Amministrazione comunale assuma un maggiore protagonismo definendo con chiarezza proposte, non delegando questa funzione alla Regione».

«Il sindaco di Taranto, Stefàno, non finisce mai di stupire». Inizia così una nota del consigliere comunale del centrodestra Eugenio Introcaso. L’ex candidato sindaco critica la politica ambientale del sindaco e l’incontro fra il primo cittadino e il patron dell’Ilva, Emilio Riva, non lesinando parole anche dure. A proposito delle dichiarazioni di Stefano, spiega Introcaso, «l'altro ieri, il sindaco ha preso a male parole l'Arpa affermando "ritengo insensato e gravemente omissivo che vengano effettuate rilevazioni i cui risultati restano celati o addirittura svelati a pochi senza che sia informato chi insieme con la responsabilità della salute pubblica detiene il diritto/ dovere d'intervenire sia sul piano politico che su quello amministrativo”».

Ma i dati sull’inquinamento atmosferico «sono disponibili on line, così come ha ricordato l’Arpa» sottolinea il consigliere Introcaso. «Tra l'altro, i dati pubblicati su Internet - aggiunge Introcaso - rappresentano una fonte storica poiché accompagnati da relazioni mensili su tutti i componenti da monitorare per legge. Le centraline Arpa sono efficientissime e riconosciute dal ministero dell'Ambiente a cui giornalmente vengono trasmessi i dati».

«Un'altra considerazione relativa all’ incontro tra il sindaco e l' ingegner Riva, pubblicato in pompa magna attraverso un'apposita conferenza stampa» evidenzia ancora il consigliere comunale del centrodestra Introcaso. «Apprendiamo, che l' ingegner Riva si è impegnato che diminuirà i tassi di diffusione nell'aria di diossina e che farà dono al Comune di alcune centralino di rilevamento». «Intanto per diretta ammissione dell'ingegnere prendiamo atto che nell'aria viene immessa diossina. Registriamo poi con grande soddisfazione i suoi impegni in materia ambientale.

Le centraline di rilevazione esistono già - dice Introcaso - e sono quelle dell'Arpa, assai efficienti e modernissime. Ed allora, ci si chiede, quelle promesse di Riva a cosa servono? Risposta: ancora una volta, come le fontanelle del cimitero, con relativa foto, servono a gettare fumo negli occhi dei tarantini. Grazie ingegnere».

Arrestare i processi graduali di mutazione del clima e ridurre l’emissione di anidride carbonica nell’aria attraverso le piccole scelte quotidiane dei cittadini e le grandi scelte di politica industriale sul nostro territorio. Questi gli obiettivi della giornata di studio dal titolo «Il Kyoto fisso» ospitata, ieri, dall’Istituto tecnico agrario «Mondelli» di Massafra, patrocinata da: presidenza del Consiglio dei ministri, ministero dell’Ambiente, Unesco, Regione Puglia e Provincia di Taranto che s'inserisce nella Settimana nazionale di educazione allo sviluppo sostenibile. Al tavolo dei relatori, l’asessore provinciale alle Aree protette, Pietro Giacovelli, l’assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Giuseppe Vinci, il ricercatore del Cnr-Irsa della Regione Puglia, Vito Uricchio, e il professor Gennaro Leogrande, moderatore dell’incontro.

Si è parlato degli effetti dei cambiamenti climatici, in particolare sulla Puglia e sulla provincia ionica. «Da circa cinque anni si registra in Puglia la presenza della zanzara tigre. L’alga tossica ha invaso i mari della regione, e ancora, i pappagallini che si riproducono con velocità notevoli, mangiano l’uva, attaccano le olive e generano danni all’agricoltura» ha rilevato Uricchio, il quale ha sottolineato l’importanza dei fenomeni che interessano il territorio, legati ai cambiamenti climatici e al degrado connesso alla gestione delle risorse idriche. Nella nostra provincia, degrado dei suoli e perdita di produttività sono dovuti allo sfruttamento intensivo dei terreni e delle risorse idriche, a pratiche agronomiche improprie, a smaltimenti abusivi, cioè all’uso non sostenibile delle risorse naturali.

In più, nel Tarantino, ha evidenziato Uricchio, sono emerse criticità legate all’alternarsi di siccità e alluvioni. Parlando di aria, Uricchio ha poi riferito che il nostro pianeta produce ogni giorno 8 miliardi di tonnellate di anidride carbonica, ben 4 volte più di ciò che è in grado di sopportare. «Arrivare come prima regione d’Italia e d’Europa all’attuazione della direttiva europea per la protezione del suolo è il nostro obiettivo primario», ha detto Uricchio. «Ma occorrono diversi rimedi: l’impiego di fonti alternative di energia, la piantumazione di alberi, per assorbire anidride carbonica».

Per questo sono stati piantati dai ragazzi del Mondelli, coordinati dalla professoressa Elena Palanga, 800 piante di quercia, le cui ghiande sono state donate un anno fa dall’assessore Giacovelli. Saranno distribuite a scuole, aziende e privati per metterle a dimora. 50 ne sono state piantate nel pomeriggio di ieri nell’Oasi di Monte Sant'Elia. «Piantare alberi in un mondo come il nostro - ha commentato l’assessore Vinci - ha un altissimo valore simbolico, è un modo per contribuire a cambiare e a salvare il pianeta». «È il nostro segnale verso la ripresa della battaglia per l’ambiente e allo stesso tempo verso la valorizzazione del nostro territorio», ha aggiunto Giacovelli. «La nostra - ha evidenziato - è una terra martoriata dall’inquinamento.

E allora, da un lato il Governo deve controllare che le aziende osservino le misure dettate dal Protocollo di Kyoto, dall’altro spetta a noi trovare nel territorio l’alternativa al siderurgico». Nel corso dell’incontro è stato anche proiettato il film-documentario «An Inconvenient Truth» («Una scomoda verità») sul problema mondiale del riscaldamento,

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