Tra Comune, Arpa e Asl nuovo patto sull’ambiente
decida sul laboratorio Arpa». Ieri il chiarimento a Palazzo di città dopo le polemiche dei giorni scorsi. Sarà predisposta una lista di interventi sugli impianti Ilva che sarà sottoposta all’azienda.
Non rientra l’allarme polveri al rione Tamburi. Dal 1 giugno al 31 ottobre scorso, le centraline dell’Arpa hanno censito 104 superamenti dei limiti di Pm10, a fronte dei 35 annui, consentiti dal decreto ministeriale 60 del 2002. Lo hanno riferito ieri mattina i dirigenti dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale nel corso dell’incontro con l’Amministrazione comunale e con l’Asl Taranto 1, svoltosi a Palazzo di città.
Una riunione sollecitata dal sindaco Ippazio Stefàno, servita anche per chiarire i rapporti tra Comune di Taranto e Arpa. Pace fatta, dunque, e attenzione puntata sul nemico numero uno per i polmoni dei tarantini: le polveri sottili. A confermarlo sono i dati. La centralina di via Macchiavelli, che a maggio è stata dotata di un nuovo analizzatore per il rilevo automatico del Pm10 e del Pm 2,5 nei mesi di giugno e luglio scorsi ha registrato un tasso di superamenti del 74%, contro un’incidenza del 42% della stazione di Paolo VI e del 23% di quella di Talsano.
In sostanza la concentrazione di polveri nell’atmosfera diminuisce allontanandosi dall’area industriale. La stessa Arpa, nelle valutazioni sui dati delle centraline ipotizza il forte contributo all’inquinamento da Pm10 derivante dai parchi minerali dell’Ilva. Una situazione che impone l’adozione di misure urgenti ed efficaci. Considerata la natura prevalentemente industriale delle polveri gli interventi dovranno riguardare gli impianti dello stabilimento siderurgico e delle altre grandi industrie che si affacciano intorno al rione Tamburi ed a ridosso della città.
Il compito di stilare la lista degli interventi possibili è stato affidato all’Arpa. “Abbiamo definito la road map dei controlli ambientali - ha detto al termine dell’incontro il direttore generale, professor Giorgio Assennato - nell’ambito di un’iniziativa che vedrà cooperare Arpa, Asl Ta/1, Comune e Provincia.
Sarà redatto un programma operativo partendo dalla razionalizzazione delle rete di monitoraggio di Taranto e saranno aumentati i livelli informativi per il Comune di Taranto che ci ha richiesto anche il supporto per un’opportuna valutazione della qualità dell’aria”. Assennato ha invitato il sindaco a sostenere concretamente la proposta di costituire a Taranto un centro di Medicina del Lavoro e di igiene ambientale.
Soddisfatti i rappresentanti del Comune. Abbandonando in anticipo la riunione, il primo cittadino ha sottolineato l’avvio di una rinnovata collaborazione con l’Agenzia regionale che si concretizzerà “non solo con l’aumento dei controlli, ma anche con la comunicazione delle informazioni necessarie per interpretare la qualità dell’aria”.
A stilare materialmente la “road map” sarà il dottor Roberto Giua. “Partiremo dai reparti che conosciamo meglio - ha spiegato - come cokeria, parchi minerali e agglomerato, ma la nostra attività abbraccerà l’intero stabilimento Ilva e non solo. Ci è stato chiesto di verificare la provenienza di nubi tossiche e maleodoranti che spesso si levano sulla città”.
Il tentativo di Comune, Arpa, Asl e successivamente con il coinvolgimento della Provincia è quello di invertire la logica con cui, finora, è stato condotto il confronto tra Ilva ed Enti locali e di controllo. “Dobbiamo essere noi - ha detto il dottor Michele Conversano, responsabile del Dipartimento di prevenzione dell’Asl Ta/1 - ad indicare all’Ilva gli interventi da adottare con il conforto di dati certi e non viceversa”.
Quando la road map sarà completa, infatti, le parti convocheranno l’Ilva e negozieranno l’adozione degli interventi individuati. Non è escluso, però, che talune misure possano essere comminate sotto forma di prescrizioni laddove dovessero intravvedersi inadempienze legislative.
“Finalmente - commenta soddisfatto l’assessore comunale all’Ambiente Bruno Pastore - abbiamo sgomberato il campo dalle incomprensioni generate solo da difetti di comunicazione. Tra noi e l’Arpa non ci sono posizioni differenti. Anzi. La rete di monitoraggio verrà potenziata ed in città
verrà posto anche un totem per visualizzare e consultare i dati in tempo reale. Divisi siamo tutti più deboli, mentre se procediamo tutti nella stessa direzione possiamo ambire all’adozione di una serie di misure che contribuiscano in maniera concreta all’abbattimento delle polveri e degli altri agenti inquinanti in atmosfera”.
L’Arpa ha sottolineato l’urgenza di una struttura e di personale adeguato in un contesto, come quello tarantino, in cui le carenze dei servizi di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro. Nel caso specifico dell’Ilva, in cui Arpa Puglia collabora con il ministero dell’Ambiente per l’avvio delle procedure di Autorizzazione integrata ambientale, non sono disponibili i dati sulle emissioni non convogliate che presuppongono un’attività di monitoraggio indispensabile per la comprensione dell’impatto sulla popolazione.
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