Meno Diossina!: Lo chiede il Comune di Taranto
Dieci agosto, quattordici novembre. Cammino lungo e non privo di ostacoli (due rinvii in giunta, uno in Consiglio), quello dell’atto di indirizzo sulle problematiche ambientali, approvato all’unanimità nella seduta del Consiglio comunale di Taranto svoltasi ieri. Una promozione a pieni voti per il documento annunciato proprio dall’assessore all’Ambiente Bruno Pastore (Udeur) durante un convegno di Tarantoviva in piena estate ed approdato a Palazzo di città in una piovosa giornata autunnale. L’unanimità di consensi non nasconde sfumature e polemiche che non sono mancate sia dentro che fuori la maggioranza. A cominciare da Ciccio Voccoli secondo il quale bisognava cancellare dal documento la richiesta al Presidente della Regione Puglia di intervenire nei confronti del Governo per sollecitare l’adozione di limiti più severi in tema di diossina. “Semplicemente – ha spiegato – perché Vendola lo ha già fatto con una lettera al ministro Pecoraro Scanio”. Un cavillo messo subito da parte per evitare scivoloni su un argomento su cui nessuno può scherzare.
Qualche fendente al sindaco Stefàno è venuto dal Pdci. Vito Basile, pur assicurando il voto favorevole, ha auspicato “la disdetta dell’atto d’intesa di ottobre 2006 firmato dal commissario Tommaso Blonda”, sia per questioni formali che sostanziali ed ha interpretato l’atto di indirizzo in votazione come “il primo passo di una nuova politica ambientale”. Da ieri Vito Laruccia si è tirato fuori dalla maggioranza, a seguito della rimozione da assessori di Carrozzo e Carrino, e forse per questo, pur votando a favore, il suo intervento non è stato affatto benevolo verso l’Amministrazione comunale. “Mi sembra – ha detto – che si riproponga lo scambio tra posti di lavoro e difesa dell’ambiente che giudico inaccettabile”. Addirittura “blasfemo”, a suo avviso, il ripristino delle fontanelle al cimitero ad opera dell’Ilva.
Presentando l’atto d’indirizzo all’Assise comunale, l’assessore Pastore ha sostenuto la volontà di proseguire il confronto con l’Ilva e con le altre grandi imprese per abbattere l’inquinamento, per risanare il territorio e per realizzare uno sviluppo ecocompatibile. “La diossina – ha spiegato – di cui si occupa l’atto di indirizzo, è una sostanza tra le più pericoloso per la salute umana nei confronti della quale non c’è una normativa univoca in Europa. In Italia le carenze legislative sono tali da consentire limiti così elevati che difficilmente possono essere superati. Per questo riteniamo indispensabile ed urgente arrivare ad un sistema di regole che tuteli maggiormente il cittadino.
L’atto di indirizzo è la risposta che contrapponiamo alla politica degli atti clamorosi e delle ordinanze. In Friuli Venezia Giulia, dove è stato adottato il limite di 0,4 nanogrammi per metro cubo d’aria, uno dei più bassi d’Europa, si è arrivati a questo risultato grazie al confronto tra Regione e azienda. Ed è questo il metodo che anche noi vogliamo perseguire”.
Pastore ha allontanato i sospetti di un cambiamento di rotta dopo il recente incontro con Riva. “Non facciamo sconti a nessuno – ha precisato – nè all’Ilva, né alla raffineria, né ad altre aziende inquinanti”. Secondo Lucio Lonoce (Pd) è necessario che “lo sviluppo sostenibile diventi reale attraverso il coinvolgimento di tutti. Non limitiamoci ai convegni ed ai forum che se non producono risulati concreti, restano soltanto una bella vetrina”.
Dall’opposizione posizioni diversificate.
Secondo Giuseppina Castellaneta, capogruppo di An, “Taranto vive una vera e propria emergenza ambientale in virtù della quale non ci si può dividere”. La rappresentate di An ha ricordato al sindaco che “dispone di un potere micidiale in materia di tutela della sanità pubblica: l’ordinanza. Uno strumento che consente di intervenire, ove necessario con immediatezza e senza autorizzazione alcuna. Tuttavia - ha concluso - questa delibera rappresenta di sicuro un momento importante. Speriamo ne seguano altri”. Più polemico l’intervento di Anna Rita Lemma (Pd). “Confermo le perplessità già manifestate in commissione - ha detto - in tema di competenze del Comune. Come si attrezzerà l’Ente per realizzare i controlli? Con quali strumenti? Con quale personale? Le affermazioni dell’assessore Pastore mi rassicurano, ma nella pubblica amministrazione valgono gli atti e queste cose nell’atto d’indirizzo non ci sono”. E anche Dante Capriulo (Pd) pur annunciano il foto a favore, ha auspicato che “il Comune faccia molto di più in difesa dell’ambiente.
Questo documento va bene come primo passo di un percorso ancora lungo e che deve portare dal patto delle fontanelle al superamento degli atti d’intesa”. Note critiche nei confronti dell’Amministrazione comunale sono giunte anche da Baio (Lista Florido). “Faccio il medico al rione Tamburi - ha esordito - che mi piace definire i Parioli di Taranto ed ogni giorno mi confronto con l’aumento dei casi di malattie della tiroide, dell’apparato respiratorio e per questo chiedo dove sono finiti i fondi per il risanamento del rione Tamburi?”.
Pronta la risposta dell’assessore all’Urbanistica, Alfredo Cervellera. “A seguito della rimodulazione dei fondi Cipe effettuata dalla Regione Puglia, è in preparazione - ha detto - una nuova delibera che, tra l’altro, consentirà di recuperare i ribassi d’asta. Inoltre, la Regione Puglia ha annunciato l’erogazione di finanziamenti entro la fine dell’anno per la redazione del Piano sul rischio di incidenti rilevanti”. Cervellera, infine, ha anticipato che questa mattina alle 11.30 Comune e istituto Righi firmeranno un protocollo d’intesa per l’individuazione dei criteri per l’installazione dei ripetitori telefonici.
Ciò servirà alla stesura dello specifico regolamento comunale. Una battaglia, quella per l’ambiente che vede in prima fila la commissione consiliare. Lo ha ricordato Gabriele Pugliese (Verdi), presidente dell’organismo consiliare. “Abbiamo effettuato 15 riunioni durante le quali è stato realizzato uno screening sulla situazione di Taranto mediante le audizioni dei rappresentanti delle aziende, degli enti di controllo e delle associazioni. Nei prossimi giorni sarà convocato un tavolo congiunto con la Provincia
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