L'Assessore Mignogna: «La cultura è anche il nostro futuro»
Il varo di pacchetti speciali che, partendo dalla prossima riapertura del Museo archeologico nazionale, mettano insieme visita ai reperti archeologici (tombe a camera) e monumenti (Castello aragonese) e soggiorno turistico e questo dal 22 dicembre al 16 marzo prossimi; eppoi contatti col Rijksmuseum di Amsterdam (una delegazione del «Tavolo Turismo» sarà in Olanda nelle prossime ore) per portare a Taranto nel 2008 una collezione di acquerelli che documenti com’era la città nel 1800.
E’ la doppia direttrice di marcia su cui si sta lavorando per fare della cultura una leva di sviluppo economico e di rilancio della città. Ne parla in un’intervista alla «Gazzetta» l’assessore comunale alla Cultura, Angela Mignogna. Che dice: la cultura non è solo memoria, può e deve essere il nostro futuro.
l«Senza cultura e la relativa libertà che ne deriva, la società, anche se perfetta, sarebbe una giungla». Angela Mignogna, assessore alla Cultura del Comune di Taranto, si rispecchia nella massima del filosofo Albert Camus e cerca di improntarvi la sua azione di amministratore. «Le parole del filosofo francese calzano alla nostra realtà. La cultura può essere un approdo sicuro per una città, la nostra, che rischia la deriva. Il ruolo della cultura è fondamentale. Non a caso i regimi totalitari del passato bruciavano i libri per attentare alle coscienze dei loro popoli.
Ora credo che si stia assistendo ad una risurrezione culturale di Taranto».
E quali sarebbero, assessore, le basi di questa rinascita culturale?
«Penso che sino a qualche tempo fa la cultura a Taranto si fosse eclissata. Ora credo che possa considerarsi importante l’azione di coinvolgimento, promossa dal mio assessorato, di tutti gli operatori del settore. Mi riferisco ad associazioni e privati che sinora hanno promosso le loro idee in un contesto arido e difficile. Le cose però mutano, si evolvono e per la cultura a Taranto si possono aprire scenari nuovi». Un evento è senz’altro la riapertura del Museo di Taranto.
E’ orgogliosa di essere il primo assessore che parteciperà da protagonista al rilancio di uno dei Musei più importanti d’Italia?
«Sì. Aspetto con emozione il 20 dicembre. Penso che per Taranto si tratti di un momento storico, al quale ha contribuito la concertazione tra gli enti, continuamente stimolati e sollecitati - nei sette, lunghi anni in cui il Museo non è stato fruibile - dalla Sovrintendenza regionale ben diretta da Giuseppe Andreassi. Questa coincidenza storica mi rende felice».
Il Comune giocherà un ruolo nella promozione del Museo?
«Senza dubbio. All’Amministrazione comunale spetterà il compito di far riappropriare i tarantini del loro patrimonio archeologico. Vogliamo che il nostro diventi un Museo vivo. Sembra un ossimoro, in realtà è un’azione mirata alla riscoperta della nostra identità. Bisognerà contestualizzare gli oggetti che ritroveranno luce nel Museo. L’esempio è rappresentato dai famosi “Ori di Taranto”. Nel nuovo allestimento, i reperti saranno inseriti in un itinerario multimediale, che però non stravolgerà il valore storico di un bene artistico per il quale la nostra città è famosa in tutto il mondo».
Ci spieghi, assessore, come sarà promosso il Museo?
«Le idee ci sono già. Fondamentale, in tal senso, è il ruolo dal “Tavolo del Turismo”, che in questi giorni ha promosso alla Borsa mediterranea di Paestum le offerte turistico-culturali che saranno messe in atto immediatamente dopo l’inaugurazione del Museo. Grazie alla concertazione tra Camera di Commercio, Provincia, Comune, Apt e Sovrintendenza, per tutti i weekend, dal 22 dicembre al 16 marzo, promuoveremo un pacchetto turistico denominato “Taranto fra arte e cultura” che, oltre all’offerta alberghiera, prevede visite al Museo e la conoscenza delle altre risorse architettonico-culturali. Dal Castello aragonese alle Tombe a camera, che ora diventeranno realmente fruibili. L’offerta culturale sarà poi legata a quella gastronomica, coi menu turistici dei ristoranti convenzionati. Inoltre, per rafforzare la nostra offerta, probabilmente il 23 dicembre la cantante Mariella Nava terrà un concerto al PalaMazzola».
Il Museo costituirà un’attrattiva anche per i giovani?
«Senza dubbio. La conoscenza storica e archeologica di Taranto, può arricchire il bagaglio culturale dei giovani. Per tale motivo penetreremo nel mondo scolastico, assicurando visite quotidiane al museo, che cercheremo di tenere aperto anche negli orari non lavorativi per razionalizzare l’affluenza. Offriremo biglietti ridotti o ingressi gratuiti. Ma il Museo non costituirà solo un contenitore permanente perché sarà arricchito da mostre temporanee di valore».
Avete proposte al riguardo?
«La notizia è fresca, visto che nelle prossime ore i componenti del “Tavolo del Turismo”, me compresa, effettueranno un viaggio ad Amsterdam. Nella capitale olandese incontreremo il direttore del Rijksmuseum col fine di assicurarci una collezione di acquerelli di artisti famosi che ritraggono la Taranto del diciottesimo secolo. Qualora ottenessimo l’ok, per la prima volta la nostra città ospiterà nel 2008 queste opere d’arte, che in passato sono approdate in Italia solo a Firenze».
Cultura non è solo Museo, ma anche teatro. Domani ci sarà la «prima» del cartellone comunale «Tarantoteatro » all’Orfeo con la presenza di un nome di spessore come Remo Girone. Ritorna così la stagione di prosa. Sembra un prodigio, assessore, viste le casse vuote del Comune…
«Già, ha detto bene. L’assessorato alla Cultura ha concretizzato un’azione importante lanciando un bando di evidenza pubblica che servirà a reperire risorse dai privati (già assicurate). Queste copriranno le spese del cartellone e abbatteranno i debiti pregressi col Teatro pubblico pugliese». Da Girone a Gullotta, da Giuffrè e Danieli: quest’anno viene offerto un repertorio che ha già attratto l’interesse dei tarantini. Soddisfatta della campagna abbonamenti?
«E’ stata una piacevole sorpresa per l’assessorato alla Cultura raccogliere le adesioni della gente che riempira l’Orfeo per tutti gli appuntamenti della stagione. Conosciamo la “fame” di teatro dei nostri cittadini. Noi la soddisferemo con la qualità degli spettacoli ma anche offrendo un repertorio bibliografico di autori ed attori. Ci riferiamo soprattutto ai ragazzi delle scuole, che godranno degli appuntamenti pomeridiani».
A proposito di giovani, la cultura può costituire un freno alla fuga dei giovani «cervelli»?
«Taranto vive un momento difficile, ma penso che la maggioranza dei giovani voglia passare qui la propria vita. Attraverso la mia attività di insegnante liceale e di assessore alla Cultura, sto cogliendo un rinnovato attivismo. Stiamo concretizzando, in sinergia con la scuola, un progetto di educazione civica, ambientale ed alla salute. La speranza è che la nostra azione fornisca nuove certezze ai giovani, che un giorno potrebbero costituire la classe attiva della città. La cultura, dunque, non è solo memoria ma è anche futuro».
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