Vendola: "Sconti sulle bollette dei pugliesi"
"No al nucleare, sul quale siamo fuori tempo massimo, e sì alle fonti rinnovabili"
No al nucleare, sì alle fonti rinnovabili. Ma la generosità della Puglia nella produzione di energia deve avere un corrispettivo nell´abbattimento delle bollette. Il governatore pugliese, Nichi Vendola, presenta il conto di «una Regione che produce per tre volte l´energia che consuma». Ovvero la filosofia di fondo del Pear: il piano energetico regionale, prossimo alla presa d´atto del consiglio regionale nella seduta del 28 novembre dopo il rinvio decretato dall´assemblea legislativa due giorni fa.
L´occasione per Vendola di rilanciare una vecchia idea è l´inaugurazione di Energea, il salone specializzato sulle fonti rinnovabili e sul risparmio energetico che si tiene nel quartiere della Fiera di Foggia. «Credo che dovremmo avere la forza, crescendo, di porre un problema al governo nazionale: se la Puglia offre al sistema Paese il 60 per cento dell´energia che produce, dovrebbe avere in cambio un abbattimento della bolletta».
Vendola fa sapere che la Puglia non si tirerà indietro, puntando però su sole e vento. Quindi fotovoltaico ed eolico. «Pensiamo di far passare la Puglia dall´attuale potenza di eolico installata, circa 600 megawatt, fino a 1.500 megawatt, che può essere un patrimonio straordinariamente importante per il nostro parco energetico. Coloro che immaginano uno sviluppo fatto solo si orecchiette e bel mare - ha aggiunto il governatore - fanno un calcolo sbagliato.
E allora la Puglia, che già è un polo energetico fondamentale e che purtroppo lo è in settori che hanno anche effetti devastanti dal punto di vista dell´inquinamento, si candida a diventare uno dei poli principali d´Europa in termini di energie rinnovabili, non soltanto un´alternativa all´inquinamento che purtroppo i combustibili fossili producono, ma che hanno anche un indotto dal punto di vista dell´innovazione, dei processi di innovazione dal punto di vista anche dell´industria della componentistica».
Sole e vento, insomma. «Siamo questo e dobbiamo essere in grado di non subire la vergogna che i paesi che non hanno né sole né vento sfruttano l´energia solare ed eolica già da molto tempo. Oggi la Puglia è il primo produttore di energia eolica d´Italia». Se questa è la rotta, per il nucleare, che pure fa capolino nel dibattito nazionale, la strada pugliese è ostruita. «Siamo fuori tempo massimo», avverte Vendola. «Non abbiamo la possibilità, fortunatamente dico io, di impiantare un ciclo che avrebbe bisogno di 15 o di 20 anni per essere impiantato.
Abbiamo fatto una pessima esperienza perché le centrali di Caorso, di Montalto di Castro erano archeologia industriale, erano i brevetti che gli Stati Uniti d´America non mettevano più in funzione». Ma non è solo una questione di tempi. Vendola lo ribadisce prendendo spunto dal vicino caso di Scanzano: «Negli Usa, come in Francia e in Italia, il problema fondamentale, dove si smaltiscono le scorie radioattive, non ha mai avuto una risposta.
Vorrei ricordare, soprattutto all´ex presidente del Consiglio Berlusconi, il quale ha addirittura scritto che il nucleare è l´unica alternativa e che le energie rinnovabili sono sostanzialmente un palliativo, vorrei ricordare che appena ieri abbiamo avuto tutti un confronto drammatico sulla discarica in Lucania su cosa fare a Scanzano, perché quell´argomento dell´abbattimento di una radioattività che ha decine di migliaia di anni, se non addirittura milioni di anni, non è mai stato risolto. Quindi, per quanto mi riguarda, se si intende continuare la ricerca, bisogna farlo sempre».
Come il caso della ricerca sul carbone pulito che da presidente Vendola consentirà per l´Ansaldo caldaie di Gioia del Colle. «Nell´attualità del nostro sistema - ha concluso - la grande chance è rappresentata dall´eolico, dal solare termico e dal fotovoltaico, alle biomasse e dal risparmio energetico: questo è un modo corretto di affrontare il problema».
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