Prevenzione dei tumori femminili. Noi tarantine per la Regione Puglia siamo cittadine di serie B
Scrivo per denunciare una situazione sanitaria che mi lascia esterrefatta. Mi riferisco alla sanità pugliese, ed in particolare a quella tarantina, che non molto tempo fa è stata coinvolta in vicende poco piacevoli che hanno avuto vasta risonanza anche in ambito nazionale. Mi ritrovo a vivere in un territorio altamente inquinato, che con l’emanazione della Legge n. 349 del 8 luglio 1986 dell’OMS è stato ufficialmente definito “Area ad elevato rischio ambientale” e successivamente incluso tra i 14 siti ad interesse nazionale che richiedono interventi di bonifica (DPR 196/98).
Nello stesso documento scaricabile dal sito www.taras2020.it, si rileva inoltre che “la mortalità per tumore alla mammella dall’inizio anni ’90 comincia a diminuire a livello regionale ma non per le residenti nel comune di Taranto (…)”. I grafici (in figura 11) in più evidenziano che lo scostamento dai valori regionali per il tumore alla mammella e’ in aumento e negli anni recenti raggiunge + 20%.
Ora, con questa mia lettera, non desidero di certo infondere paura o pessimismo, ma desidero semplicemente trasmettere un messaggio di rabbia e di indignazione per una Regione che non attua in maniera tempestiva e come dovrebbe, quelle politiche di prevenzione che possono salvare la vita di noi, future e probabili vittime malate, noi donne residenti a Taranto.
In tutta Italia sono attivi gli screening di popolazione, nel Nord Italia circa dal 2000 e nel centro dal 2004 , per cui tutte le donne tra i 50 e i 70 anni sono invitate ogni due anni a presentarsi alla USl per sottoporsi a mammografia gratuita. A Taranto ed in gran parte delle realtà pugliesi questo non avviene.
Questa mia lettera dunque vuole essere un invito rivolto a tutte le donne a mobilitarsi, come io stessa sto facendo, affinché si attivi al più presto il programma screening di popolazione come anche sottolineato nello stesso lavoro di studio sopra citato: “Questi risultati mostrano la urgenza di attivare al più presto dei programmi diffusi di prevenzione o “screenings” di popolazione, per altro già previsti dal piano nazionale della prevenzione, 2005-2007 e dai conseguenti piani regionali.”
Andando sul sito http://www.osservatorionazionalescreening.it/ e facendo una ricerca sui programmi di screening attivati al 2005, ci si accorge che i dati per la Regione Puglia sono incredibilmente gravi per l’intera popolazione pugliese, e sconfortanti in particolare per le donne tarantine. Mi spiego meglio: analizzando regione per regione i programmi di screening (mammografico, cervicale e colorettale) si può ben notare che la Puglia è l’unica regione italiana a riportare la seguente dicitura: “Programmi attivi al 2005: nessuno”.
Nello stesso sito, è scaricabile un documento dal titolo “Progetto di Attivazione di un Programma di Screening Mammografico della Regione Puglia”, dove si lamenta “un’insufficiente copertura diagnostica della popolazione bersaglio, attestatasi intorno al 25,6% e, comunque, lontana dalla soglia del 55% mediamente raggiunta a livello nazionale”.
Da considerare a tal proposito per l’anno 2005 in particolare i dati relativi alle Regioni: Molise (dove l’estensione attiva degli inviti per lo screening mammografico ha raggiunto il 118,5%) Umbria, (94,5%), Toscana (81,8%) Lombardia (69,7%) e Basilicata (78,6%).
E' del 25 luglio 2007 invece la notizia dell’inaugurazione in presenza del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, dell'Unita' di Screening Mammografico della Asl Bari presso l'Ospedale San Paolo di Bari: “Lo screening riguarda le donne che per eta', tra i 40 e i 60 anni, devono eseguire il controllo periodico. Le interessate riceveranno da parte della Asl Bari una lettera di convocazione con data e luogo per l'esecuzione della mammografia di screening che verra' eseguita gratuitamente”.
Un grande passo avanti per le donne baresi, che si possono finalmente mettere alla pari con le loro connazionali. Ma mi domando quanto tempo noi donne che abitiamo qui a Taranto dovremo aspettare per ricevere la stessa tutela, gli stessi servizi, gli stessi trattamenti? Dobbiamo aspettare che la malattia prenda il sopravvento? I dati sono per noi sconcertanti, e gli ultimi avvenimenti fanno poco sperare.
Intanto provo a telefonare per avere chiarimenti su questa brutta storia… ma vedo ahimè che le pagine bianche non offrono uno spazio adeguato alla ASL di Taranto: si trovano solo due numeri. Non mi rimane altro che chiamare la Regione Puglia e dopo vari tentativi riesco ad avere dal call center sanitario regionale, la notizia secondo cui è stato finalmente istituito un registro dei Tumori (che presto verrà inserito nel Piano Regionale della Salute). Infine apprendo che il programma di screening mammografico verrà attivato, ma solo nel 2008, a data da destinarsi!
E allora aspettiamo il 2008, e aspettiamo che arrivi il tanto atteso giorno in cui la Regione Puglia si accorga di noi, donne tarantine, cittadine di serie B!
“BREAST FRIENDS” CONTRO IL TUMORE AL SENO
L’informazione è importantissima nella prevenzione di malattie come il tumore al seno. Per questo motivo parte imponente la campagna “Breast Friends”, l’iniziativa internazionale di sensibilizzazione su questa malattia che colpisce tantissime donne. Continua.....
Campagna "Breast Friends"
“Breast Friends” è una campagna internazionale di sensibilizzazione sul tumore al seno, sostenuta in Italia da Salute Donna, che ha l’obiettivo di ricordare il ruolo dell’amicizia e del supporto per le donne colpite da carcinoma mammario, e di sottolineare l’importanza dell’informazione per poter ottenere una diagnosi tempestiva ed accurata.... continua.....
Sito della Onlus Salute Donna, Associazione per la prevenzione e lotta ai tumori femminili
NUMERO VERDE 800.223.295
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