Rifiuti: riparte l'inceneritore e l'AMIU chiama gli esperti
L’inceneritore ripartirà. L’Amiu, per adesso, rimette in moto l’iter burocratico prima di girare definitivamente la chiave dell’impianto. Della partita, già da domani, saranno cinque dei quattordici esperti ex Termomeccanica che avvieranno le procedure per poi accogliere tra le file dell’azienda gli altri ancora in mobilità.
È questo il risultato dell’accordo siglato venerdì tra sindacati e azienda. «Dalla prossima settimana (da domani, ndr) si comincia a predisporre la parte burocratico-amministrativa per l’ottenimento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e dei necessari permessi tecnici - spiega Nello De Gregorio, componente del cda, al Corriere - nel giro di un paio di mesi, al massimo tre, otterremo tutti i permessi. Lavoreremo per centrare l’obiettivo. Ottenuto i permessi, l’impianto sarà acceso. Ma non dovrebbero esserci grossi problemi: ad aprile si va».
De Gregorio è fiducioso, dopo le battaglie sostenute pubblicamente contro il vecchio cda e alcuni criteri gestionali. I nuovi amministratori puntano all’avvio dell’impianto di compostaggio, annesso all’inceneritore, che tratterà la frazione umida. Un impianto sinora mai utilizzato.
Per farlo funzionare, oltre che metterlo in moto l’Amiu deve garantirsi scorte di frazione umida che almeno nella fase iniziale dovrebbe essere alimentata da grandi utenze quali Marina, mense, ristoranti. «E vediamo come va - commenta De Gregorio - anche se per l’anno prossimo dovremmo essere pronti a gestire il progetto di rilancio della differenziata».
Lo sblocco, come detto, riguarda direttamente i lavoratori ex Termomeccanica, la società che negli ultimi anni ha gestito il termovalorizzatore.
Sono quattordici gli ex Termomeccanica, a cui vanno aggiunti i quindici che fanno capo alle imprese dell’indotto. Il piano di gestione dei costi riguarda trenta persone, non a caso. Il piano di assorbimento non sarebbe più una chimera. Venerdì sera accordo, si diceva.
«L’impianto partirà, per questo assumiamo la prossima settimana il gruppo che avvierà la ripresa - conferma De Gregorio - e siamo d’accordo con i sindacati confederali e con gli autonomi per una prova verifica a metà gennaio del programma». Per De Gregorio, «è un risultato significativo: rompiamo gli indugi. Si va dalle intese interlocutorie dei mesi scorsi all’avvio del programma.
Partiamo convinti e consapevoli che l’impianto di incenerimento non sia autonomo nel contesto del piano industriale che stiamo elaborando. Nel giro di un anno e mezzo - spiega il componente del cda Amiu - dobbiamo realizzare l’intero ciclo dei rifiuti in casa. Significa che l’inceneritore gestirà, in questa fase, quasi il 50% dei rifiuti prodotti; l’altra metà con l’impianto di compostaggio, lavorando la frazione umida.
Sullo sfondo c’è il rilancio della raccolta differenziata che si spera possa raggiungere il livello del 30-40% nel volgere di due anni». La città produce ogni anno 100.000 tonnellate di rifiuti: la metà dovrebbe andare a finire nell’inceneritore, una parte consistente nell’impianto di compostaggio, e almeno il 30% restante andrebbe smaltito con il sistema della raccolta con la differenziata. Entro un paio d’anni, la discarica dovrebbe essere un luogo del passato. Almeno così sperano all’Amiu.
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