Curata da Nistri la «Taranto dagli ulivi agli altiforni»
«Continua con l’analisi di un momento cruciale della storia del territorio jonico: gli anni che vanno dal 1940 al 1960». Opera composta da due volumi. Quello appena uscito, il primo tomo, curato da Roberto Nistri, «tratta dell’economia jonica, della crisi del dopoguerra, del ruolo delle istituzioni ecclesiastiche, dei rapporti tra politica e cultura, delle esperienze artistiche, della fotografia di Ciro De Vincentis».
Include saggi di Matteo Pizzigallo, Francesco Terzulli, Vittorio De Marco, Antonio Basile, Daniela De Vincentis, ed un ricchissimo apparato iconografico composto da oltre 500 immagini inedite rappresentative della Taranto dell’e poca provenienti da archivi e collezioni private.
L’uscita del secondo volume è programmata nel 2008. Tratterà le mutazioni del tessuto urbano, delle variazioni nel carattere sociale, della scuola, della sanità, della storiografia, della ricerca etnografica, del museo archeologico, della massoneria. Questo secondo volume prevede studi di: Maria Alfonzetti, Carmelo Di Fonzo, Francesco Terzulli, Giovangualberto Carducci, Antonio Basile, Cosimo D’Angela, Francesco Guida».
Rispetto all’opera curata da Nistri, ecco alcuni pareri: «Questa opera contribuisce a gettare nuova luce su importanti capitoli della storia di Taranto. Emergono con chiarezza, infatti, i tratti fondamentali di una realtà urbana che muta radicalmente dovendosi necessariamente confrontare con nuove decisive sfide sul terreno dello sviluppo», Gianni Florido-presidente della Provincia di Taranto.
«La conoscenza della storia della propria terra è alimento indispensabile ed insostituibile per la formazione della coscienza civile delle giovani generazioni, la cultura dell’appartenenza che è cultura dell’identità e si tramuta in passione civile e politica, colma il divario, altrimenti invalicabile, tra comunità e istituzioni, alimenta il senso di responsabilità individuale e collettiva nel riconoscimento di una comune storia», è il senso di una nota di Paolo Ciocia e Angela Mignogna rispettivamente assessore alla pubblica istruzione e all’università e assessore alla cultura e al turismo, del Comune
di Taranto.
Il presidente della Camera di Commercio, Emanuele Papalia, afferma invece: «Quarant'anni di industria dell’acciaio hanno inciso profondamente sul tessuto urbanistico, ambientale e sociale del territorio. La storia recente di Taranto è stata contrassegnata da scelte e decisioni fondamentali che in pochi decenni hanno trasformato una città provinciale in una città industriale che ambiva a divenire, e per un po' lo è stata, una delle più importanti del Mezzogiorno».
Infine, Luciano Mineo, vicepresidente del consiglio regionale della Puglia: «La casa editrice Mandese fornisce alla classe dirigente ionica non solo un elevato contributo di riflessione e di indagine storica, ma anche uno strumento da cui far discendere scelte che consentano a quella che fu la capitale della Magna Grecia di tornare ad essere all’altezza della sua storia».
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