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Attacco al diritto all'informazione e all'espressione del pensiero

Riva ha querelato PeaceLink, UIL e Comitato contro il Rigassificatore: la scelta ambientalista a Taranto dà fastidio ai poteri forti

Il cavalier Riva, patron dell’Ilva, non ha particolarmente gradito il dossier sul mercurio. E ha querelato. Da mesi si è in attesa della scelta del magistrato: archivierà o no la querela?
11 gennaio 2008

Fumi da inquinamento

I dati diffusi da PeaceLink, dal Comitato contro il rigassificatore e dalla UIL di Taranto nel dossier sono gli stessi comunicati dall'Ilva al Ministero dell'Ambiente.

Riva ha querelato per un dossier che diffondeva i suoi stessi dati di stima delle emissioni di mercurio!

Appare singolare che proprio quando i cittadini applicano il diritto ad acquisire, esaminare e comunicare i dati, essi vengano intimoriti con querele.

Ognuno è libero di presentare e commentare le informazioni, sulla base di svariati principi:

* l'articolo 19 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo (1948): "Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere".
* l'articolo 21 della Costituzione Italiana: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione".
* l'articolo 33 della Costituzione Italiana: "L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento".

In particolare la scienza procede per confronto dialettico e solo una visione non aperta e non libera della società può portare a far valutare in sede penale la validità o meno delle informazioni scientifiche oggetto di dibattito, la cui natura è sottoposta al metodo scientifico fondato sul dubbio "cartesiano" e sulla verifica "galileiana", così lontana dalla logica assurda della richiesta di applicazione del Codice Penale nei confronti di chi indende dibattere dati "scomodi" sull'inquinamento, peraltro tratti da fonti ufficiali e attendibili.

Note: Il dossier incriminato è consultabile su http://www.tarantosociale.org

Il dossier sul mercurio (presentato nella conferenza stampa tenutasi il 31 maggio 2007 alla UIL di Taranto) è stato realizzato citando con scrupolo fin dalla sua prima pagina sia la fonte sia la natura dei dati. Il dossier presenta una struttura di documentazione basata su continui e meticolosi rinvii a piè di pagina utili a documentare le informazioni e le loro fonti , offrendo anche puntuali riferimenti bibliografici di carattere scientifico. E' quindi un dossier atto a rendere trasparente la sorgente dell'informazione e a fornire al lettore tutti gli strumenti per una verifica puntuale di quanto riportato. Pertanto la struttura del dossier si presenta assolutamente aliena rispetto ad ipotesi di "procurato allarme presso l'Autorità" (art. 658 c.p.) che si sostanzia invece in annunci di "disastri, infortuni o pericoli inesistenti". E anche l'art. 656 c.p. non si riferisce a chi struttura dossier documentati e trasparenti ma a chi "pubblica o diffonde notizie false, esagerate o tendenziose". Nulla dei dati pubblicati è stato manipolato o esagerato rispetto alla fonte documentale citata a piè di pagina. E' assolutamente evidente lo scrupolo e la trasparenza del metodo e delle fonti su cui poggia il dossier.

Link diretto al dossier
http://www.peacelink.it/tarantosociale/a/21803.html

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