Taranto: differenziata col contagocce
La Puglia e la provincia di Taranto, si accingono a fare la loro parte per fronteggiare l’emergenza rifiuti di Napoli. Sembra paradossale che una realtà già fortemente provata sul piano ambientale debba correre in soccorso di altri.
Eppure è così. Napoli e la Campania pagano a caro prezzo la mancata attuazione di politiche di raccolta differenziata, di conferimento in impianti di compostaggio e termovalorizzazione che ridurrebbero drasticamente la quantità di rifiuti che finisce in discarica e su cui lucrano lautamente le ecomafie.
Ma se Napoli e tante altre realtà del Meridione piangono, certamente Taranto non ride. Nell’anno appena trascorso la raccolta differenziata ha raggiunto appena il 5%. In cifre, su 110 mila tonnellate di rifiuti solidi urbani prodotti nel 2007, solo 5.500 non sono state smaltite in discarica (per il dettaglio vedi tabella in questa stessa pagina). Le note difficoltà legate al dissesto del Comune, gli avvicendamenti del management Amiu ed i problemi di bilancio non hanno agevolato l’adozione di politiche adeguate.
Il peso di tutta questa inefficienza è stato scaricato sui cittadini che hanno visto aumentare vertiginosamente l’importo della tarsu. Il 2008, però, potrebbe sancire un’inversione di tendenza. Il nuovo consiglio di amministrazione dell’Amiu punta molto sulla differenziata. E qualche timido segnale già si intravede. “A dicembre - dice nello De Gregorio, vicepresidente dell’Amiu - abbiamo raccolto 230 tonnellate di differenziata a fronte delle 210 di novembre. Siamo ancora a percentuali risibili soprattutto di fronte a leggi che ci obbligano a raggiungere il 50%, ma stiamo lavorando per arrivare alla fine dell’anno almeno al 15%”.
Il programma dell’Amiu si articola lungo una serie di interventi. Due quelli a breve termine. Il primo riguarda la raccolta di carta e cartone dagli esercizi commerciali, l’altro la riduzione della Tarsu per quanti effettuano la raccolta differenziata nelle isole ecologiche. “Martedì prossimo - spiega De Gregorio - avremo il primo incontro con una delle associazioni dei commercianti per concordare le modalità di raccolta. Agli esercenti chiediamo di non depositare carta e cartoni nei cassonetti ma di ripiegarli posizionandoli in prossimità dei negozi o vicino ai cassonetti. Ipotizziamo un servizio che si svolga due volte al giorno: alle 14 e dopo le 21. Con i soldi messi a disposizione dalla Osl, ora sono disponibili due autocompattatori e tre mezzi di piccole dimensioni.
Per quanto riguarda gli sgravi sulla Tarsu, contiamo di introdurre nuovamente questa agevolazione a partire già dal prossimo anno. In tal senso, nei prossimi giorni, spediremo alcune migliaia di lettere ai cittadini che già negli anni scorsi hanno conferito presso le isole ecologiche sollecitando la loro collaborazione, ma ovviamente l’invito è esteso a tutti”.
A medio e lungo termine è la sperimentazione della raccolta differenziata porta a porta che sarà avviata per sei mesi al quartiere Paolo VI e che sarà finanziato dalla Regione con una parte dei fondi (sei milioni di euro) destinati all’Ambito territoriale ottimale 1. Secondo Roberto De Giorgi, responsabile del settore ambiente di Agorà “con l’aumento della differenziata e l’avvio dell’impianto di compostaggio Taranto può raggiungere buone percentuali, ma occorre promuovere serie politiche in tal senso”.
Una sollecitazione in favore della differenziata è giunta anche dalle organizzazioni sindacali. Lo conferma Elisa Lattanzi della Fp Cgil. “Abbiamo chiesto al nuovo cda dell’Amiu un forte impegno in tal senso. Abbiamo ricevuto grande disponibilità, ora si tratta di attendere i risultati”.
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