Grottaglie: «OK ai rifiuti Compani, ma NO al terzo lotto»
GROTTAGLIE - Poco prima delle otto di ieri mattina, il presidio permanente "No discariche" ha attuato un blocco davanti ad uno dei due ingressi della discarica per rifiuti speciali "La Torre - Caprarica", gestita dalla "Ecolevante s.p.a.". Il blocco è durato fin dopo le 21. Ed è stato tolto dopo le notizie provenienti dell’incontro fra la delegazione del Presidio e l’assessore Losappio. Al centro della protesta il timore che il possibile arrivo dei rifiuti provenienti dalla Campania possa essere una sorta di "grimaldello" per il rilascio dell’autorizzazione all’entrata in esercizio del
terzo lotto della discarica.
La decisione di attuare una clamorosa forma di protesta era già maturata nel corso dell’assemblea pubblica svoltasi al presidio nella tarda serata di mercoledì scorso, dopo aver appreso l’esito dell’incontro svoltosi a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio dei Ministri e le autonomie locali per fare il punto della situazione sull’emergenza rifiuti in Campania. I manifestanti, circa un centinaio, provenienti da Grottaglie, da San Marzano di San Giuseppe, da Fragagnano e da Taranto, in maniera composta hanno impedito a decine di camion l’ingresso nell’impianto di smaltimento dei rifiuti. Sul posto sono immediatamente giunti gli agenti del locale Commissariato, diretti dal dottor Cosimo Candita, gli agenti della Polizia Municipale, i Carabinieri della Stazione di Grottaglie.
I manifestanti hanno cercato di contattare alcuni rappresentanti istituzionali di Regione e Governo per avere delle garanzie sulla non apertura del terzo lotto della discarica. "Siamo qui - hanno spiegato i manifestanti attraverso un volantino - perché il terzo lotto a Grottaglie-San Marzano non deve essere aperto, perché è illegale e dannoso per l’ambiente e la salute. La gestione emergenziale del ciclo dei rifiuti in Campania è la stessa di quella in Puglia.
Quelli che decidono - hanno aggiunto - vogliono sfruttare l’emergenza in Campania affinché sia aperto il terzo lotto, come hanno già provato a fare con l’emergenza leccese. Chiediamo - hanno sottolineato - che le decisioni sulle politiche ambientali siano democratiche e partecipate, e non prese dal-l’alto sulla testa dei cittadini". "I nostri interlocutori - ci ha detto Franco Galiandro del presidio permanente "No discariche" - sono Regione e Governo. Noi non diciamo "no" ai rifiuti campani. Intendiamo contribuire all’emergenza della Campania, ma abbiamo il timore che possa diventare la testa d’ariete per aprire il terzo lotto della discarica "La Torre - Caprarica".
Il nostro interlocutore non è il sindaco Bagnardi, se avesse voluto avrebbe potuto fare qualcosa prima". La principale interlocutore istituzionale del presidio è stata l’on. Donatella Duranti. Ieri mattina hanno raggiunto i manifestanti l’assessore comunale alla Polizia Municipale di Grottaglie, Ciro Belsorriso, e il consigliere provinciale del Partito Democratico, Giampiero Mancarelli.
Entrambi, tuttavia, hanno preferito non rilasciare alcuna dichiarazione. Il presidio attende, dunque, delle garanzie da parte della Regione e del Governo affinché non sia aperto il terzo lotto della discarica. La loro non è una protesta contro i rifiuti campani. D’altronde il presidio permanente "No Discariche" ha espresso la propria solidarietà alle popolazioni della Campania in lotta per la difesa della propria terra e della propria salute. "In particolare, - si legge in un comunicato stampa del presidio - ai presidianti di Pianura, vittime in questi giorni di violente repressioni da parte delle forze dell’ordine, va il nostro convinto sostegno. La loro lotta è la nostra lotta. Non ci fermeremo fino a quando le popolazioni non si saranno riappropriate della loro terra, da decenni martoriata da politiche che hanno favorito la speculazione privata distruggendo interi territori.
Il Presidio definisce infamanti le accuse di infiltrazioni camorristiche rivolte ai manifestanti, convinto che invece proprio le gestioni "emergenziali" dei rifiuti servono a coprire le collusioni politico-mafiose in Campania e nell’intero Meridione". Intanto il tavolo tecnico, così deciso durante l’incontro a Palazzo Chigi di mercoledì scorso, dovrà individuare i siti nei quali saranno conferiti i rifiuti provenienti dalla Campania.
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