La Regione punta sull'eolico
Poche settimane ancora. Poi dai capannoni della Vestas Nacelles, in via Ariosto, usciranno anche le turbine da 3 mega watt. La V90 è l’ammiraglia del Gruppo danese insediatosi a Taranto nel ’98 in joint venture con Finmeccanica. In meno di dieci anni molto è cambiato.
L’energia eolica nel mondo è cresciuta mediamente del 29% annuo. In Italia, la Puglia ha superato Campania e Sicilia ed ora è la prima regione nella produzione eolica.
Anche l’atteggiamento della Regione Puglia è diverso. Lo ha ribadito ieri mattina l’assessore regionale all’Ambiente Michele Losappio durante la visita nello stabilimento Vestas Blades. “Crediamo molto nell’eolico - ha detto - e naturalmente tutte le attività industriali che investiranno in questa direzione troveranno ottime disponibilità nella nostra regione”.
A ricevere Losappio i due direttori delle unità produttive del Gruppo: Francesco Velluto (Nacelles) e Rocco Alborè (Blades), oltre ai responsabili dei vari settori ed alle rappresentanze sindacali unitarie di Fim, Fiom e Uilm.
A Taranto Vestas occupa complessivamente 650 unità lavorative, a cui si aggiungono quelle dell’indotto. “Mediamente - ha spiegato Velluto - si tratta di circa 600 addetti con una forbice tra 400 e 800, a seconda dei carichi di lavoro. Inoltre l’80% della componentistica delle turbine proviene da fornitori nazionali e locali”.
Negli ultimi mesi Vestas ha investito diversi milioni di euro per trasferire in riva allo Jonio la linea di produzione delle turbine da 3 mega watt. “Lo stabilimento - ha aggiunto Velluto - è in fase di sviluppo ed ha subito una radicale trasformazione tecnologica a seguito delle nuove esigenze produttive. Ormai i lavori sono quasi ultimati e tra poche settimane la linea di produzione entrerà in funzione”.
Tecnologia, energia pulita, sicurezza. Losappio si è soffermato su questi argomenti anche con i rappresentanti sindacali. Infortuni e malattie professionali sono quasi sconosciuti per effetto di una politica aziendale incentrata sulla sicurezza. A dirlo sono gli stessi sindacalisti. “I tecnici ed i lavoratori - ha spiegato Franco Sferra, Rsu Vestas - oltre a corsi di aggiornamento partecipano a vere e proprie simulazioni che consentono di prevenire i rischi legati all’attività lavorativa”.
Alla presenza dell’assessore regionale, Fim, Fiom, Uilm hanno chiesto all’azienda la stabilizzazione di una ventina di unità lavorative, assunte con contratto a tempo determinato. Un primo confronto dovrebbe svolgersi la prossima settimana. Sebbene l’energia del vento sia in fase di crescita, aspetti burocratici e autorizzativi rallentano l’installazione di parchi eolici.
La Puglia dallo scorso ottobre ha sbloccato le autorizzazioni. “In soli 15 giorni - ha confermato Losappio - abbiamo dato il via libera all’installazione di venti pale eoliche a Rignano Garganico e San Marco in Lamis”. Lo stop alla moratoria voluta dalla Regione fino alla redazione del piano energetico ambientale, ha determinato alcune situazioni di difficile gestione. “Rischiamo un eccesso di richieste - ha detto Losappio - abbiamo un potenziale di 16mila megawatt che non rientra negli obiettivi della Regione. In alcuni casi, sono pervenute ben diciotto diverse richieste, per la stessa area”.
Una situazione che rallenta l’iter autorizzativo. Su questo aspetto i vertici della Vestas, pur giudicando positivamente gli obiettivi del Pear e le norme applicate in Puglia, hanno sollecitato un’ulteriore attenzione rispetto alle procedure burocratiche. I tempi medi di realizzazione di turbine e pale si aggirano sui 6/8 mesi, ma il buon esito di un investimento, spesso dipende dai tempi delle autorizzazioni.
Sull’eolico la Regione Puglia ha modificato l’iniziale scetticismo?
“La nostra posizione era motivata con la necessità di programmare il piano energetico. Non abbiamo mai avuto preclusioni contro le fonti rinnovabili, sarebbe stato del tutto incomprensibile. Avevamo la necessità di preparare un piano energetico che la Puglia non ha mai avuto. Lo abbiamo fatto in tempi molto brevi. Per questo non abbiamo più rinnovato la moratoria sull’eolico e puntiamo sull’energia pulita piuttosto che raddoppiare la produzione da olio combustibile o da carbone”.
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