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Il vento ci spinga in un domani meno inquinato

Eolico: il vento che spinge la Puglia nel futuro

"E' il Sud che risulta essere la culla ideale per la nascita dei parchi eolici, difatti, è nella parte meridionale d’Italia che soffia più forte il vento, con medie che toccano gli otto metri orari nel subappennino Dauno tra Puglia, Campania e Basilicata"
17 gennaio 2008
Tommaso De Crescenzo
Fonte: Corriere del Giorno

Eolico Da tempo ormai si discute di inquinamento, energia, e fonti rinnovabili; le alternative sono diverse, spaziando dal solare al nucleare, e a livello mondiale i governi studiano le opzioni più idonee al territorio in base ai costi, ai vantaggi ed agli eventuali rifiuti inquinanti prodotti.

L’Italia dal canto suo si è impegnata ad applicare la direttiva Comunitaria di produrre entro il 2010 il 25% di energia elettrica da fonti rinnovabili, (oggi dovremmo essere circa al 15%), puntando molto sullo sviluppo dell’energia eolica, e diventando il quarto paese in Europa dopo Germania, Spagna e Danimarca, ed il settimo nel mondo per campi eolici installati.

Per essere più dettagliati è il Sud che risulta essere la culla ideale per la nascita dei parchi eolici, difatti, è nella parte meridionale d’Italia che soffia più forte il vento, con medie che toccano gli otto metri orari nel subappennino Dauno tra Puglia, Campania e Basilicata, ed inoltre sorpresa nella sorpresa, la nostra regione vanta a Taranto l’unica azienda che produce impianti eolici in Italia, e dai dati relativi al Dicembre 2006 risulta essere la maggior produttrice di energia ricavata dal vento, primato lusinghiero questo, che dovrebbe essere consolidato anche nel 2007.

Prendendo esempio dai diversi Stati Esteri dunque, dove da anni e con successo si sfrutta l’energia eolica, l’Italia sta costantemente crescendo con un ritmo del 20-25% l’anno, a partire dal 2004, nello sfruttamento dell’eolico, eppure ci sono ancora due problemi che rallentano questo sviluppo e che sono: le riserve relative all’impatto visivo delle turbine, e la mancanza di un preciso programma politico nazionale ed europeo per la creazione di una rete di trasmissione energetica.

Le opzioni esistenti per la creazione di energia alternativa sono numerose, e tutte con dei pro e dei contro, ma tra tutte lo sfruttamento dei parchi eolici, risulta essere competitivo, affidabile, veloce e pulito in quanto non emette CO2, non consuma idrogeno e non crea rifiuti; inoltre anche se può non sembrare vero, basta che il vento soffi a quattro metri al secondo per poter mettere in movimento le tre pale da venticinque metri di lunghezza e due tonnellate di peso ciascuna, che collegate ad una turbina pesante venti tonnellate, sono poggiate su torri alte dai quaranta agli ottanta metri.

Segnali positivi per i prossimi anni ce ne sono numerosi, come i cantieri aperti per nuove centrali, la maggiore attitudine da parte delle regioni a creare energia alternativa, con la Puglia in testa, e la maggiore attenzione dei cittadini nei confronti di un futuro ecosostenibile.

Nella speranza quindi, che il vento ci spinga in un domani meno inquinato, o che comunque si scelga di sfruttare qualsiasi altra fonte di energia alternativa esistente, ci consoliamo con i risultati ottenuti fin ora, augurandoci che siano una buona partenza e non un arrivo.

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