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Il comitato Vigiliamo sulla discarica

Inaudita ingiustizia nei confronti della nostra comunità

L'ordinanza del Comune di grottaglie di rimozione per le tende da campo del Presidio Permanente No Discariche ripugna al più elementare senso di giustizia. Intanto a Fragagnano, siti indicati in regione per “solidarizzare” con i campani, la capienza residua dell’impianto è di circa il 15%. Sarà piena in 6/7 mesi”.
17 gennaio 2008

- E' infatti in corso un processo penale in cui l'amministratore della Ecolevante spa è imputato "del reato previsto e punito dall'art.51,c. 3° del d.l.vo n.22/97 perché, quale responsabile della Ecolevante spa, gestiva abusivamente una discarica di rifiuti speciali". La prossima udienza è stata fissata per il 19 marzo e il Comitato Vigiliamo per la discarica si è costituito parte civile.

Inoltre, in sostituzione del Comune di Grottaglie e della Provincia di Taranto -rimasti inerti- alcuni cittadini di Grottaglie hanno proposto un'azione popolare costituendosi parte civile anche per il Comune di Grottaglie e la Provincia di Taranto.

Nelle indagini sono stati acquisiti i certificati di destinazione urbanistica delle aree del I e II lotto della discarica dove risulta la presenza di vincoli paesaggistici. A causa di questi vincoli il PUTT/P stabilisce che su tali aree è vietata la realizzazione di discariche di qualunque tipo nonché qualsiasi insediamento produttivo.

Inoltre, nel corso delle indagini, è stato accertato persino uno sconfinamento di duemilacinquecento metri rispetto al catino della discarica come esso era stato già in origine illegittimamente autorizzato.

Ebbene, nonostante ciò, il paradosso evidente agli occhi di chiunque è che mentre la discarica continua a ricevere rifiuti, si ordina lo sgombero di tende per la presenza di vincoli! Questa è un'altra profonda e inaudita ingiustizia nei confronti della nostra comunità!

Dal Corriere del Giorno del 16 Gennaio

"Abbiamo già rifiuti salentini, non possiamo sovraccaricare l'impianto"
Parla il responsabile tecnico della discarica “Vergine”:
«Troppi problemi con l’immondizia campana»

FRAGAGNANO – “Noi i rifiuti dalla Campania non li vogliamo. Già smaltiamo ogni giorno quelli salentini per fronteggiare l’emergenza del bacino le/2. Non ci va di sovraccaricare l’impianto, né, tantomeno, di aumentare l’impatto ambientale sul territorio. La zona è “calda”, i residenti sono sempre pronti a montare le barricate”. A parlare, coinvolto nel caso nazionale connesso all’emergenza rifiuti campana, non è il politico di turno, il portavoce di qualche comitato ambientalista o di un movimento cittadino, ma Antonio Anglano, responsabile tecnico della discarica Vergine srl.

L’impianto per lo smaltimento di rifiuti speciali non pericolosi, a due passi da Fragagnano - ma territorialmente in isola amministrativa di Taranto - è tra i cinque siti indicati in regione dal governatore Vendola per “solidarizzare” con i vicini campani e smaltirne i rifiuti.

Il tecnico, raggiunto dal “Corriere”, parla del recente coinvolgimento dell’impianto nell’emergenza Campana,. “Qui il clima è incendiario – ha dichiarato – si rischiano mobilitazioni e proteste se dovessimo accettare anche i rifiuti campani. Una condizione che certo non ci consente di lavorare tranquillamente. Non solo. Siamo tenuti ad accettare in discarica un certo quantitativo di rifiuti, pari e 1200 tonnellate al giorno, oltre non possiamo andare. In questa quota sono già comprese le 200 tonnellate di rifiuti provenienti ogni giorno dal bacino Le/2”.

L’impianto, infatti, nonostante sia previsto per smaltire rifiuti speciali non pericolosi, di cosiddetta categoria 2B, già dal 2 gennai scorso, a seguito dell’ordinanza commissariale 53 CD, riceve rifiuti urbani dal Bacino Le/2.

“In relazione ai rifiuti salentini - ha proseguito Anglano - il cui smaltimento ci è stato imposto con ordinanza commissariale, riceviamo sia la frazione secca che quella umida. Duecento tonnellate. Circa sei o sette camion al giorno. Rifiuti che sin dall’inizio qualche problema l’hanno creato a causa dell’impatto odorigeno”.

Rifiuti urbani – quelli del bacino Le/2, smaltiti nella “Vergine” - preventivamente trattati nell’impianto di biostabilizazione di Poggiardo della Sud Gas srl, in modo da adeguarli ad un certo indice respirometrico, (a cui è legato – in sostanza - il livello di umidità del materiale e, quindi, anche l’ impatto odorigeno, ndr) prima di destinarli alla discarica. Ma proprio qui sarebbe il nodo. Nonostante la richiesta dei gestori dell’impianto di adeguamento ad un certo indice respirometrico, il commissario Vendola avrebbe comunque imposto di accettare i rifiuti, al di là del rispetto dei parametri previsti.

Un rischio, insomma, quello di accogliere rifiuti urbani, anche se biostabilizzati, che qualcuno teme possa replicarsi anche con il conferimento dell’immondizia campana. Tuttavia la discarica Vergine, nonostante da giorni si veda citata sulla stampa come possibile impianto solidale con l’emergenza del napoletano, ancora non ha ricevuto richieste ufficiali. “Nessuno ci ha contattati - ha aggiunto il responsabile tecnico delle “Vergine” -. Abbiamo saputo dalla stampa della concessione da parte della Regione di una disponibilità di massima. Ma finora nessuna richiesta ufficiale. Comunque sia siamo contrari a una tale ipotesi”. Quindi il responsabile dell’impianto ha spiegato, con ragioni tra il tecnico e il legale, i motivi del “no” alla Campania. “Non siamo favorevoli perché non abbiamo mai ritirato rifiuti campani, se non a seguito del protocollo d’intesa del 2007 ( siglato tra commissario straordinario delle Campania, provincia di Taranto, Arpa, e i titolari degli impianti Ecolevante, Vergine, Italcave – ndr) in cui abbiamo ricevuto, per quattro o cinque mesi, soltanto la frazione secca, da
quella regione. Poi basta.

In questo caso, invece, non sappiamo che tipo di materiale potrebbero inviarci. Poi ci sarebbe il divieto imposto dalla legge regionale sulla prossimità, motivo per cui i rifiuti napoletani, qui non potrebbero entrare. Noi abbiamo vinto un ricorso in merito allo smaltimento dei rifiuti speciali extraregionali, si, ma solo specificatamente a quelli provenienti da Toscana, Lazio, Umbria, dove ci sono aziende con cui lavoriamo.” Infine la questione, imprenditoriale, legata alla tipologia dell’impianto. “Siamo una discarica di categoria 2B. Non vorremmo stravolgere la gestione del nostro impianto – aprendo le porte all’immondizia campana - passando dallo smaltimento dei rifiuti speciali a quelli urbani che comportano, va detto, un maggiore impatto ambientale. E comunque finora la regione ha solo dato una disponibilità “politica”.

Ma i rifiuti urbani potrebbero arrivare da noi soltanto con un atto straordinario del super commissario straordinario De Gennaro. Se ciò avvenisse noi dovremmo adeguarci alla richiesta di esercizio per ragione di salute pubblica”. Nessuna richiesta finora, dunque. E neanche una parola sul possibile tipo di rifiuti. “Riguardo alla tipologia di rifiuti che dovrebbe provenire dalla Campania, non sappiamo ancora quale dovrebbe essere la qualità, se gli Rsu dalla strada oppure le frazioni secche dagli impianti”. Si attende, insomma, una comunicazione dalle istituzioni competenti. E intanto il tempo per il conferimento stringe considerata anche la volumetria ancora disponibile nell’impianto “Vergine”. “La capienza residua dell’impianto – ha concluso Anglano - è di circa il 15%. Sarà piena in sei -sette mesi”.

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